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Venticinque anni senza "La Vergine d’El  Capitan", la pittrice Graffer: "Aiutatemi a ritrovare il quadro. L'ho donato alla Chiesa 'ex voto' dopo il ritorno a casa di mio figlio"

Venticinque anni senza "La Vergine d’El  Capitan", la pittrice Graffer: "Aiutatemi a ritrovare il quadro. L'ho donato alla Chiesa 'ex voto' dopo il ritorno a casa di mio figlio"

TRENTO. Dov'è finita "La Vergine d’El  Capitan"? E' questo che si chiede la sua autrice, Piera Graffer, scrittrice e pittrice trentina che 25 anni fa creò questo dipinto come dono ex voto per il ritorno a casa di suo figlio, appassionato di arrampicata, dopo essere stato negli Stati Uniti d'America per affrontare la roccia della montagna El Capitan. Il dipinto, racchiuso in una cornice d'oro fu consegnato alla Chiesa più di vent'anni fa. Ma da quel momento non si è saputo più nulla.

"Non chiederei mai indietro quel dipinto, l'ho dato in dono - dichiara Graffer -, mi piacerebbe soltanto sapere dove si trova per poterlo guardare ancora una volta".

Per capirne la storia è necessario fare un passo indietro. Questa vicenda infatti riaffiora con l'invasione russa dell'Ucraina. "Nel mio percorso artistico ho dipinto tre quadri che ritraggono la Madonna - spiega l'artista -. Uno di questi, a seguito dell'invasione dell'Ucraina, ho voluto darlo in dono al presidente Zelens'kyj perché lo proteggesse in questa guerra. Per questo lo scorso dicembre ho incaricato il sindaco di Trento Franco Ianeselli di consegnarlo al primo cittadino di Leopoli, in occasione di un loro incontro a Danzica. Proprio in quel momento mi è tornata in mente 'La Vergine d’El  Capitan' che avevo dipinto anni addietro".

E' proprio per il figlio che viene realizzato questo quadro. "Non sono credente, ma mio figlio ama arrampicare da sempre - aggiunge -. Solo sentire la parola 'montagna', pensando alle sue imprese, mi faceva venire i brividi. In quel momento ho provato una grande paura per l'incolumità di mio figlio che si trovava oltreoceano per questo mi sono rivolta alla Madonna, promettendole che se fosse tornato vivo le avrei dedicato un quadro. E così è stato".

Una volta concluso il dipinto "l'ho dato poi in dono alla Chiesa - prosegue Graffer - , consegnandolo alla portineria del palazzo vescovile in piazza Fiera, lasciando anche un bigliettino con il mio nome. Da quel momento però non ho più saputo nulla".

La foto del quadro, conservata dalla pittrice, è stato anche pubblicato sulla rivista Italia Oggi, il 22 dicembre scorso. Così l'autrice Graffer decide di lanciare un appello: "Mi sono rivolta anche al vescovo di allora, Luigi Bressan - conclude -, e al direttore del museo. Ma nessuno sa dove sia finita questa Madonna. Mi piacerebbe poterla rivedere".