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Zelensky a Sanremo, l'invito divide la politica. Si allarga il fronte del no. Calenda e Conte: "È una guerra. Festival , contesto troppo leggero"

L'invito di Zelensky a Sanremo divide e spacca la politica. Si allarga il fronte del 'no'. E dopo Matteo Salvini, Beppe Grillo, Alessandro Di Battista, Carlo Freccero, Maurizio Gasparri, Vauro Senesi, Fabio Volo, solo per citare i volti più noti, alla lista dei contrari alla partecipazione del presidente ucraino nell'ultima puntata del Festival si aggiungo anche Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Gianni Cuperlo.

Il leader di Azione, pur ribadendo il sostegno all'Ucraina, ritiene "un errore combinare un evento musicale con il messaggio del presidente di un paese in guerra", scrive su Twitter. D'accordo Giuseppe Conte: "Fui molto contento quando il presidente Fico invitò il presidente Zelensky alla Camera. Non credo però che ora sia così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero, come quello di Sanremo", dice il presidente M5S dopo l'incontro sul presidenzialismo avuto con la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati.

Fuoriluogo la partecipazione del presidente ucraino all'Ariston anche il candidato alla segreteria del Pd: "Zelensky a Sanremo? No. È una guerra. La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell'Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l'audience. Per pietà", commenta sempre sui social Cuperlo.

Condividono invece l'invito il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti ("È una scelta dei curatori, non ci trovo nulla di scandaloso") e anche il sindaco di Firenze del Pd, Dario Nardella ("È un gesto, almeno io lo leggo così, di attenzione e di solidarietà al popolo ucraino").

Zelensky lo scorso aprile è intervenuto con messaggio video durante la cerimonia dei Grammy a Las Vegas. "Aiutateci, ma non col silenzio. Riempite il silenzio della morte con la vostra musica", era stato l'appassionato appello lanciato a sorpresa dal presidente ucraino