Biden: "Se l'Iran continua ad attaccarci reagiremo"

Diretta

Dal 7 ottobre il Medio Oriente è precipitato in una nuova guerra con l'offensiva israeliana contro Hamas in risposta all'attacco terroristico contro lo Stato ebraico: tutti gli aggiornamenti in tempo reale da Gaza e Israele

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Joe Biden ha avvertito l'Iran che se continuerà ad attaccare truppe americane in Medio Oriente gli Stati Uniti "reagiranno". "Questo è il mio avvertimento all'ayatollah", ha tuonato il presidente americano in una conferenza stampa con il premier australiano.

Israele ha accolto, per il momento, la richiesta di ritardare l'invasione di Gaza per permettere agli Stati Uniti di piazzare i sistemi di difesa aerei aggiuntivi a protezione delle sue forze nella regione. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti americane ed israeliane.

Il Pentagono è impegnato in una corsa contro il tempo per dispiegare una decina di sistemi di difesa aerei nella regione, nelle basi in Iraq, Siria, Kuwait, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, a protezione delle truppe da lanci di missili e razzi da parte di gruppi filoiraniani che già nei giorni scorsi hanno intensificato gli attacchi contro obiettivi Usa. Provocando un grande allarme da parte di Washington sulla possibilità di un allargamento del conflitto.

Gli americani sono riusciti finora a convincere gli israeliani a rimandare fino a quando questi sistemi dispiegati, cosa che potrebbe avvenire la prossima settimana.

L'ambasciatore israeliano all'Onu torna a chiedere le dimissioni del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, malgrado questi abbia detto che il senso delle sue dichiarazioni sia stato travisato e non vi sia da parte sua nessuna giustificazione degli attacchi di Hamas. E' una "vergogna" che Guterres non si sia scusato o abbia ritirato le sue parole, ha dichiarato Gilad Erdan, secondo quanto riferisce Times of Israel.

"Ancora una volta il segretario generale distorce la realtà - ha affermato Erdan - ieri ha chiaramente detto che il massacro da parte di Hamas 'non è avvenuto dal nulla'. Ciascuno capisce molto bene il significato di queste parole: che Israele è responsabile delle azioni di Hamas, o perlomeno, che si tratta di una dimostrazione di comprensione e giustificazione del massacro da parte del segretario generale". "Un segretario generale che non capisce che l'uccisione di innocenti non può essere giustificata - ha aggiunto - non può essere segretario generale"

Il segretario generale della Lega Araba Ahmed Abul-Gheit ha espresso il proprio sostegno al segretario Generale dell'Onu António Guterres, nelle ultime ore bersaglio di aspre critiche dalla parte israeliana per le sue parole su Hamas e per aver denunciato la "punizione collettiva" cui sono sottoposti i palestinesi con i raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Abul-Gheit ha denunciato la campagna israeliana contro Guterres come "un evidente tentativo di terrorizzare" e un chiaro "ricatto morale e politico". "Un attacco vergognoso che mira a mettere a tacere ogni voce che dice la verità", ha denunciato il leader.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto al Qatar di ridurre la retorica anti israeliana su Al Jazeera. Lo rivela il sito Axios, secondo il quale Blinken ha riferito della sua richiesta parlando lunedì con un alcuni leader di comunità ebreo americane.

Il capo della diplomazia americana è stato in Qatar il 13 ottobre, pochi giorni dopo l'attaco di Hamas a Israele il 7 ottobre, con il massacro di 1400 civili. Blinken, riferisce Axios, ha raccontato di aver chiesto al Qatar di cambiare la sua posizione nei confronti di Hamas. Fra i gesti richiesti quello di "abbassare il volume delle coperture di Al Jazeera, che è piena di incitamento anti israeliano".

Al Jazeera è finanziata dal governo del Qatar, ma ha sempre dichiarato di essere un media indipendente.

Dall'inizio dell'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre la polizia israeliana ha arrestato 110 persone per incitamento alla violenza: 17 di loro sono state denunciate. Lo riferisce 'The Times of Israel'. La maggior parte degli incidenti ha coinvolto arabi israeliani che glorificavano e lodavano gli attacchi di Hamas che hanno ucciso circa 1.400 persone, la maggior parte delle quali civili.

Un ulteriore convoglio di aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, 20 camion in tutto, è passato alle prime ore di oggi dal valico di Rafah, tra l'Egitto e l'enclave palestinese. La Mezzaluna Rossa palestinese e l'Unrwa hanno ricevuto gli aiuti, ha detto all'agenzia Dpa Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai del Nord. Zayed ha precisato che si tratta del quarto convoglio e che le forniture includono medicinali, latte in polvere e acqua.

Secondo fonti della sicurezza citate dalla stessa agenzia, gli aiuti avrebbero dovuto essere consegnati ieri, ma ci sono stati ritardi con il passaggio dei camion per i controlli a El-Aouga, valico commerciale tra Egitto e Israele da cui poi i tir tornano al transito di Rafah. El-Aouga si trova a circa 70 chilometri a sud del valico di Rafah. Da sabato scorso sono 74 i camion di aiuti consegnati alla Striscia di Gaza nel mirino delle operazioni israeliane dopo il terribile attacco del 7 ottobre in Israele di Hamas, che controlla l'enclave palestinese.

Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell'Ufficio di coordinamento dell'Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità

Il capo di Hezbollah Hassan Nassrallah ha incontrato il capo della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vice capo dell'ufficio politico di Hamas Saleh al-Arouri. A riferirlo è oggi il quotidiano progressista israeliano Haaretz, citando una dichiarazione di Hezbollah, secondo cui i tre leader hanno discusso degli ultimi eventi nella Striscia di Gaza, compresi gli scontri in corso al confine tra Libano e Israele.

L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che opera a Gaza, è l'unica Ong rimasta nella Striscia. Le sue strutture ospitano centinaia di migliaia di persone, non c'è più carburante. Ieri un terzo degli ospedali di Gaza non era più operativo. "Non possiamo movimentare camion, auto e personale. Non funzionano le macchine per la desalinizzazione, non funziona nulla", dice alla Stampa Adnan Abu Hasna: "Si stanno diffondendo malattie dovute a carenza d'acqua e scarsa igiene. Ci sono focolai di vaiolo, diarrea e dolori alla testa, febbre diffusa". Da giorni si parla di rischio colera (nel 2022 si è diffuso in Siria e Libano, non è uno scenario campato per aria). Le agenzie umanitarie hanno ripetutamente avvertito della crisi sanitaria nella piccola enclave, il blocco israeliano ha tagliato elettricità, acqua pulita e carburante, facendo entrare solo pochi convogli Onu con cibo e medicine. "Le scuole utilizzate come rifugi ospitano troppe persone, sono un terreno fertile per la diffusione delle malattie", dice alla Reuters un medico locale. L'ospedale privato indonesiano, il più grande nel nord di Gaza, ha fatto sapere di aver chiuso tutti i reparti tranne la terapia intensiva. Il ministero della sanità guidato da Hamas afferma che dal 7 ottobre in poi sono rimasti uccisi nei raid israeliani quasi 5.800 palestinesi.

Gli aerei da combattimento delle Forze di Difesa di Israele hanno colpito le infrastrutture militari e i lanciatori di mortaio appartenenti all'esercito siriano, in risposta ai lanci verso Israele di ieri. A comunicarlo è l'esercito israeliano su Telegram

ActionAid lancia un appello per il cessate il fuoco in Medio Oriente. “Agli ospedali restano 24 ore per curare i bambini, i feriti e i moribondi - il carburante deve essere consegnato agli ospedali di Gaza entro 12 ore, le vite sono a rischio”. E' un appello urgente alla comunità internazionale, chiedendo un'azione immediata per far arrivare a Gaza aiuti essenziali in carburante. Mentre gli ospedali sono sull'orlo di rimanere senza corrente, le vite dei pazienti, compresi i neonati e gli anziani, sono in grave pericolo, si legge in una nota di ActionAid. "Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la vita di almeno 120 neonati in incubatrice, 70 dei quali sottoposti a ventilazione meccanica, negli ospedali di Gaza è a rischio a causa della mancanza di carburante. Senza questo supporto critico, questi bambini moriranno. Secondo il Centro d'informazione palestinese, gli ospedali di Gaza servono solitamente 1.100 pazienti con insufficienza renale, tra cui 38 bambini, con 13.000 sedute di dialisi al mese. - sottolinea ActionAid - L'ospedale Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, sta trattando oltre 5.000 pazienti, superando di gran lunga la sua capacità di 700 pazienti, e ospita oltre 45.000 sfollati interni. Senza aiuti di carburante, questi ospedali non saranno più in grado di curare i pazienti e molti di loro moriranno".

La popolazione di Gaza non accetta le offerte di "ricompense e sicurezza" se fornirà a Israele informazioni sugli ostaggi detenuti da Hamas. Alcune persone rifugiate all'ospedale Nasser di Khan Younis, riferisce 'Al Jazeera', hanno raccolto i volantini lanciati dagli aerei dello Stato Ebraico e li hanno strappati.

Riferendosi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, riferisce il canale all news del Qatar, un palestinese ha esclamato: “Non ci interessa, fate quello che volete. Tutti noi a Gaza ve lo diciamo: stiamo resistendo”.

"L’Europa sarà la prossima ad essere colpita da Hamas. Avrà i terroristi alla porta". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, intervenendo all'Onu. "I terroristi di Hamas sono i nuovi nazisti e il mondo si deve unire dietro a Israele per sconfiggerli" ha insistito il ministro

Il presidente francese Emmanuel Macron oggi è volato in Israele per esprimere solidarietà dopo il massiccio attacco di Hamas del 7 ottobre e ha ipotizzato l'uso della coalizione internazionale anti-Isis, attualmente schierata in Iraq e Siria, anche contro il Movimento islamico che governa la Striscia di Gaza. "Dovremmo costruire una coalizione regionale e internazionale per combattere i gruppi terroristici che minacciano tutti noi", ha affermato il capo dell'Eliseo da Gerusalemme, dopo aver visto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Parallelamente, ha aggiunto Macron, è necessario un "rilancio decisivo" del processo di pace in Medio Oriente, dialogando con i palestinesi.

Razzi contro Tel Aviv, dove sono tornate a suonare le sirene di allarme. La Bbc riferisce di razzi lanciati da Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, contro la città israeliana dopo le notizie del Times of Israel secondo cui l'allerta è scattata nella regione di Tel Aviv, in aree a est della città intorno all'aeroporto di Ben Gurion e in località a nord e sud. I servizi d'emergenza, precisa la Bbc, non segnalano al momento feriti a Tel Aviv.

Un totale di 704 persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore per gli attacchi aerei di Israele nella Striscia di Gaza. Lo dichiara Ashraf Al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità di Gaza (gestito da Hamas). Si tratterebbe del record assoluto di morti in due settimane di raid israeliani. 

Il carburante è diventato il bisogno piu' urgente nella Striscia di Gaza. Lo dice Tamara Alrifai, portavoce ad Amman dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). "Senza carburante i veicoli non possono circolare, i generatori non possono produrre elettricità per gli ospedali, e serve anche nei panifici e negli impianti di desalinizzazione dell'acqua", ha detto Alrifai durante una conferenza stampa.

Secondo il direttore delle emergenze per il Medio Oriente dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Rick Brennan, prima del conflitto circa 45 camion al giorno trasportavano carburante per coprire i bisogni di Gaza. Gli aiuti ricevuti negli ultimi tre giorni attraverso 54 camion sono "una goccia nell'oceano", ha sottolineato dal Cairo il responsabile regionale dell'Oms.

A Gaza, secondo i dati del ministero della Sanità controllato da Hamas, sarebbero state uccise 5.791 persone di cui 2.360 bambini dall'inizio della guerra scoppiata in seguito all'attacco di Hamas a Israele dello scorso 7 ottobre. Il ministero, riferisce 'Haaretz', ha anche affermato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 704 persone.

Nell'attacco di Hamas del 7 ottobre, i bambini ebrei sono stati costretti a "nascondersi nelle soffitte" proprio "come Anna Frank" dai nazisti. Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, al fianco del presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv

Il primo ministro ha inoltre paragonato il mitragliamento dei civili israeliani alla strage di Babyn Yar a Kiev, dove nel 1941 furono fucilati circa 34.000 ebrei.

Un bombardamento israeliano nel mercato di Nusseirat (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) ha provocato un numero elevato di morti e di feriti, secondo testimoni sul posto contattati dall'Ansa.

Obiettivo dell'attacco era, in apparenza, un edificio vicino al più grande supermercato della striscia di Gaza, in quel momento molto affollato. L'aviazione israeliana ha colpito oggi nella stessa zona a Deir el-Balah e Rafah, provocando 18 morti secondo la agenzia di stampa Maan. 

"Questa lotta contro il terrorismo è una questione esistenziale per Israele ma anche per tutti noi. Proprio per quello, e ne abbiamo parlato insieme, servirebbe una coalizione internazionale per combattere Hamas. È quello che dovremo costruire". Ad affermarlo è il presidente francese, Emmanuel Macron dopo l'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

La Mezzaluna rossa palestinese ha annunciato che 20 camion di aiuti umanitari entreranno oggi, 24 ottobre, a Gaza Lo riferiscono fonti locali.

La situazione a Gaza è disperata. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha chiesto ripetutamente il cessate il fuoco umanitario a Gaza e in Israele. Ha inoltre invitato le parti in conflitto a raddoppiare gli sforzi per garantire il rispetto adeguato del diritto internazionale. "Troppe vite civili, tra cui molti bambini, sono già andate perdute - da entrambe le parti - a causa di queste ostilità. E, a meno che qualcosa non cambi, i prossimi giorni vedranno più civili sull'orlo della morte a causa dei continui bombardamenti. L'umanità deve avere la priorità", ha affermato l'Alto Commissario per i diritti umani.

Tra i problemi anche quello della mancata fornitura di carburante, indispensabile per esempio per alimentare i generatori elettrici di emergenza dell'ospedale. Proprio sul braccio di ferro per la fornitura di carburante e aiuti umanitari si è interrotta la trattativa  tra Hamas e Israele per rilasciare 50 ostaggi con doppio passaporto.

''La priorità è seguire gli italiani'' e ''garantire la sicurezza degli italiani a Gaza''. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Sky Tg24. ''Gli italiani che sono nella Striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, bambini o mogli'', ha spiegato Tajani. ''L'ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare questi 19, 14 italiani e loro familiari, per riportarli a casa'' non appena sarà possibile, ha aggiunto Tajani.

Il ministro ha poi sottolineato che "gli italo-israeliani che vivono al nord di Israele dovrebbero lasciare volontariamente le loro case, come consigliato dal governo di Israele''.

Fallita la trattativa tra Hamas e Israele per il rilascio di 50 ostaggi con doppia nazionalità in cambio di carburante. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti vicine ai colloqui. Israele teme infatti che il carburante finisca nelle mani di Hamas e lo usi per ulteriori attacchi. Inoltre le autorità israeliane chiedono il rilascio di tutti gli ostaggi, circa 220.

Nelle scorse ore il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliana (Idf) Jonathan Conricus aveva sostenuto in un tweet che Hamas era in possesso di litri di carburante, ma non lo consegnava agli ospedali impedendo il loro funzionamento e quindi infliggendo ulteriore sofferenza alla popolazione di Gaza.

I raid notturni condotti dalle Forze della difesa israeliana (Idf) sulla Striscia di Gaza hanno colpito il campo profughi di al-Shati, uno dei più densamente popolati dell'enclave palestinese. Lo afferma il ministero della Sanità di Hamas spiegando che tra le vittime ci sono molte donne e bambini. Nel raid, sostiene Hamas, sono state colpite delle ambulanze.

L'attrice arabo-israeliana Maisa Abd Elhadi, nota in Israele per diversi show e serie, è stata arrestata dalla polizia per aver espresso sostegno all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo rende noto Times of Israel, aggiungendo che la polizia ha confermato l'arresto di "un'attrice e influencer, residente a Nazareth, con il sospetto di espressioni di elogio (del terrorismo) e incitamento all'odio", ma senza nominarla.
Abd Elhadi ha postato sui social l'immagine di una donna anziana presa in ostaggio da Hamas, accompagnata da emoji che ridono.

L'attacco di Hamas del 7 ottobre ha portato alla cattura di oltre 200 persone provenienti da Israele, che sono state poi riportate nella Striscia di Gaza. Ecco cosa sappiamo di loro oggi come oggi: l'esercito israeliano ritiene che un totale di 222 persone siano state fatte prigioniere da Hamas. Nelle scorse ore Hamas ha liberato due anziane donne, Nurit Cooper e Yocheved Lifshitz . I loro mariti sono ancora sequestrati. Due ostaggi americano-israeliani, Judith Raanan e sua figlia Natalie , sono stati rilasciati venerdì scorso.

Tra i prigionieri a Gaza ci sono bambini piccoli, frequentatori del festival attaccato dal commando di terroristi, attivisti per la pace, anziani e anche soldati. Hamas ha pubblicato video degli ostaggi su alcune piattaforme di social media, come TikTok, subito dopo il loro rapimento, mentre non ci sono molte immagini dei giorni successivi. Il gruppo militante ha affermato di aver nascosto gli ostaggi in "luoghi e tunnel sicuri" all'interno di Gaza. La lunghezza dei tunnel sotto Gaza è ignota, si parla di una rete di centinaia di chilometri complessivi.

"Mi hanno caricato su una motocicletta, con un terrorista che mi teneva da davanti e l'altro da dietro per non farmi cadere. Abbiamo attraversato la recinzione di confine nella Striscia e all'inizio mi hanno trattenuto a Abasan al-Kabira, che è vicino al Kibbutz Beeri. Ma dopo questo non so dove mi abbiano portato". Sono le parole di Yocheved Lifshitz (85 anni), uno degli ostaggi di Hamas che sono stati rilasciati. Al sito Ynet  racconta i momenti della cattura e i giorni della prigionia.  

Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un "intoppo". Lo riporta Times Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia ma Israele ha respinto la richiesta.

"Sono stati nelle ultime 24 ore oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia". Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi.

"Abbiamo garantito l'eliminazione del terrorismo di Hamas e prendiamo molto sul serio la nostra parola. Aerei da combattimento dell'aeronautica israeliana hanno effettuato un attacco aereo per neutralizzare Ibrahim Al-Saher, il capo della squadra di missili anticarro della Brigata Nord di Hamas". Lo scrivono su X le forze di difesa israeliane (Idf). "Nel 2021 -  si legge - Ibrahim Al-Saher ha lanciato un missile anticarro che ha ucciso l'SSGT Omer Tabib e ferito altri soldati dell'Idf".

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che più di 5.000 persone sono state uccise nell'enclave palestinese da quando Israele ha lanciato la sua campagna di bombardamenti in risposta al brutale attacco di Hamas due settimane fa. Intanto cresce l'allarme per la spirale della crisi umanitaria a Gaza

L'ex presidente Usa Barack Obama mette in guardia Israele: l'operazione di terra a Gaza potrebbe ritorcersi contro se i civili palestinesi non sono tutelati. Un'azione potrebbe "peggiorare la crescente crisi umanitaria" nella Striscia: "il mondo sta guardando gli eventi e ogni strategia militare israeliana che ignori il costo umano di ritorcerà contro", afferma l'ex presidente su Medium. "La decisione di tagliare il cibo, l'acqua e l'elettricità alla popolazione civile bloccata minaccia non solo di peggiorare la crisi umanitaria, ma potrebbe indurire l'atteggiamento dei palestinesi per generazioni, erodere il sostegno globale a Israele, fare il gioco dei nemici di Israele e mettere a rischio gli sforzi di lungo termine per raggiungere la pace e la stabilità nella regione", spiega Obama, aggiungendo poi che "è importante per tutti coloro che sostengono Israele in questo momento di bisogno incoraggiare una strategia che metta fuori combattimento Hamas minimizzando allo stesso tempo le vittime civili".

Il portavoce di Hamas in Egitto ha affermato lunedì sera che l'organizzazione ha rilasciato due ostaggi con la mediazione egiziana e del Qatar. Il portavoce ha aggiunto che Hamas ha deciso di rilasciare i due "per motivi umanitari".

 "Ho appreso del decesso di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis, il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l'Italia un altro giorno di lutto". Lo annuncia su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

"Siamo sconvolti dalla notizia che Roshdi Sarraj è stato ucciso a seguito di un attacco aereo israeliano il 22 ottobre che ha colpito la casa della sua famiglia a Gaza. Era un fotoreporter di talento, regista e co-fondatore di 'Ain Media', un collettivo indipendente di fotografi e registi palestinesi con sede nella Striscia di Gaza".

La denuncia è di Amnesty Italia: "Roshdi ha lavorato con noi l'anno scorso: lascia sua moglie, Shurouq, e sua figlia di un anno, Dania, e innumerevoli amici e colleghi che continueranno a essere ispirati dal suo esempio e dal suo impegno per la verità, la giustizia e la speranza".

Le forze israeliane (Idf) confermano attacchi con droni contro altre due cellule di Hezbollah nel sud del Libano accusate di aver tentato di sferrare attacchi contro Israele con missili anticarro. Secondo le Idf, nel mirino c'erano la zona contesa del Monte Dov, nell'area delle Fattorie di Shebaa, e la regione della comunità di Mattat, nel nord di Israele. Le forze israeliane hanno anche confermato attacchi dell'artiglieria.

I governi dei 27 Paesi membri dell'Ue chiederanno ufficialmente a Israele una "pausa umanitaria" per consentire agli aiuti internazionali di raggiungere Gaza e sostenere la popolazione civile. Lo ha annunciato l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, a margine dell'incontro con i ministri degli Esteri del blocco a Lussemburgo.

Aerei da guerra israeliani hanno colpito un'altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo ha riferito il ministero degli Interni dell'enclave, citato dall'agenzia di stampa turca Anadolu, secondo cui un raid aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammed, nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza.

Secondo l’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, i palestinesi di Gaza soffrono di una crescente incidenza di malattie come varicella, scabbia e diarrea a causa delle cattive condizioni igienico-sanitarie e del consumo di acqua salata dai pozzi agricoli.

"Le persone consumano acqua salata con oltre 3.000 milligrammi per litro di sale proveniente dai pozzi agricoli", ha affermato l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ohca), avvertendo che aumenta ulteriormente il rischio di colera. Si prevede che l'incidenza di tali malattie aumenterà a meno che le strutture igienico-sanitarie non vengano fornite di elettricità o carburante per riprendere le operazioni", ha aggiunto l'Ohca.

L'esercito israeliano ha confermato che due droni provenienti dal Libano sono entrati nel nord di Israele dal mare e sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea. Altri due droni provenienti da Gaza sono entrati nello spazio aereo israeliano vicino alle città di Nir Oz e Ein Habsor e sono stati distrutti da un elicottero militare e da un sistema di difesa aerea.

"Almeno tre ministri" israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha appreso il sito Ynet, del quotidiano Yediot Ahronot, senza peraltro pubblicare i loro nomi. Il sito pubblica anche un sondaggio di opinione secondo cui il 75 per cento degli israeliani addossano a Netanyahu la responsabilità della totale sorpresa del Paese per l'attacco di Hamas. Oggi il giornale ha anche affermato che ci sono tensioni fra Netanyahu e l'esercito.

"Abbiamo parlato dell'obiettivo da raggiungere che è quello della posizione italiana: due popoli due Stati, dare una prospettiva al popolo palestinese per fare cessare la guerra. Su questo siamo tutti d'accordo, poi ci sono state sfumature differenti ma su questo mi pare ci sia unanimità tra i Paesi dell'Unione europea, di lavorare concretamente per raggiungere questo obiettivo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando coi giornalisti a Lussemburgo al termine del Consiglio Esteri. Su questo "vedremo come realizzare una unità tra tutti i Paesi Ue per poi incidere".

Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X Iran International.

"Un alto funzionario militare israeliano ha affermato che, sulla base dei colloqui tra gli Stati Uniti e il Qatar, Hamas potrebbe eventualmente rilasciare circa 50 cittadini con doppia nazionalità indipendentemente da qualsiasi accordo più ampio": lo scrive il New York Times online. 

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando da Lussemburgo ha precisato che si tratta di una "voce di stampa, non abbiamo ancora nessuna notizia precisa in merito".

Israele avrebbe deciso di "rinviare l'operazione di terra" a Gaza, in attesa dell'arrivo di altre truppe americane nella regione. Lo rivela la radio dell'Esercito israeliano, ricordando che "gli Stati Uniti hanno espresso a Israele l'intenzione di dispiegare forze aggiuntive in Medio Oriente, in preparazione di un'operazione di terra, a causa dei timori di un'escalation degli attacchi iraniani contro le sue forze nella regione".

"I funzionari iraniani - ha riferito ancora la radio - sottolineano che questa non è l'unica ragione per il rinvio dell'operazione. Ci sono altri fattori in gioco, come quello del rafforzamento della prontezza operativa delle forze, come la ricerca di una soluzione alla questione degli ostaggi e la possibilità di altri accordi per il rilascio dei prigionieri".

Un convoglio di aiuti umanitari ha attraversato il valico di Rafah dall'Egitto verso la Striscia di Gaza, il terzo a entrare nel territorio palestinese assediato da Israele nell'ambito della sua guerra contro Hamas.
Più di una dozzina di veicoli hanno attraversato il valico, aggiungendosi ai camion entrati a Gaza sabato e domenica. 

È salito a 222 il numero degli ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui "il numero complessivo è aggiornato di volta in vota in base a informazioni di intelligence". "In particolare - ha aggiunto - c'è voluto tempo perché tra gli ostaggi ci sono non pochi cittadini stranieri e la loro identificazione ha richiesto tempo aggiuntivo".

Le foto di mille vittime di Hamas sono state esposte in platea all'Auditorium Smolarz dell'Università di Tel Aviv. Si tratta dei volti di israeliani rapiti, scomparsi o uccisi da Hamas, che hanno preso posto nella platea. L'iniziativa è del sindacato studentesco dell'ateneo.

"Stiamo seguendo minuto per minuto i nostri connazionali che sono in Israele, che sono nella Striscia di Gaza e che sono ostaggi. Ci sono tre diverse istanze. C'è più di una famiglia italiana nel nord di Israele, in zone dove sono l'attacco di Hezbollah. Abbiamo due ostaggi, e abbiamo un altro gruppo di italiani nel Sud della Striscia che ci auguriamo possano uscire il prima possibile dal corridoio di Rafah. Stiamo seguendo minuto per minuto e in più lavoriamo perché ci possa essere una situazione che vada man mano verso la pace e non verso l'incremento del clima di guerra che c'è". Lo ha dichiarato il ministro agli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo.

"Continuiamo a lavorare per la de-escalation, per impedire che ci sia una regionalizzazione della guerra. Dobbiamo fare in modo che Libano e Iran non siano parte del conflitto tra Israele e Hamas. Fermo restando il diritto di Israele a difendersi ma allo stesso tempo bisogna difendere la popolazione civile", ha aggiunto il ministro.

Almeno 17 persone sono rimaste uccise in un bombardamento israeliano nell'affollato rione di Jabalya, a nord di Gaza. Lo riferisce il ministero degli Interni di Gaza, secondo cui si tratta di membri del clan familiare el-Batash, parenti di uno dei leader politici della Jihad islamica. A quanto pare, secondo testimoni sul posto, sotto le macerie ci sono altre vittime. Fonti locali aggiungono che gli abitanti di Jabalya hanno finora ignorato i ripetuti appelli giunti dalle forze armate di Israele di spostarsi nel sud della Striscia, oltre il Wadi Gaza.

Ci sono circa trenta bambini ostaggio di Hamas. Rapiti lo scorso 7 ottobre, non si hanno più notizie. A raccontare di loro sono i parenti sfuggiti al massacro e le storie sono rilanciate dalle autorità locali. È il caso di Ohad, che oggi 23 ottobre compie 9 anni. O delle sorelline Emma e Yuli di appena tre anni. 

Un’incursione di terra da parte di Israele a Gaza sembra ormai inevitabile. Giovedì scorso il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto alle truppe radunate vicino al confine che "presto avrebbero visto" l’enclave "all’interno" e che Gaza "non sarà più la stessa". Ma come potrebbe svilupparsi in concreto l’operazione rimane ignoto.

Nelle ultime 24 ore le forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito 320 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono le stesse Idf spiegando che "ci si sta concentrando su obiettivi terroristici che potrebbero causare danni alle forze israeliane".

Durante la notte, si legge in una nota dell'Idf condivida sulla rete X, l'aeronautica israeliana ha colpito i tunnel dove si nascondevano gli agenti di Hamas e della Jihad islamica, siti militari, punti di osservazione e postazioni di mortai e missili anticarro. Inoltre, aggiunge l'Idf, le forze di fanteria, artiglieria e carri armati hanno colpito un certo numero di cellule terroristiche di Hamas a Gaza, inclusa una che pianificava di effettuare un attacco missilistico al confine.

Duecentomila razzi e fino a centomila combattenti. Tanta sarebbe la forza del movimento libanese sciita di Hezbollah secondo l'Institute for National Security Studies (Inss), un think tank indipendente con sede a Tel Aviv. L'istituto ribadisce che Hezbollah è sostenuto dall'Iran, che gli ha fornito ingenti scorte di armi.

"Hezbollah è composto sia da soldati regolari sia da soldati di riserva, stimati tra i 50.000 e i 100.000 combattenti", afferma il rapporto. Il gruppo riceve "sostegno esterno" da attivisti sciiti, compresi quelli provenienti da paesi vicini come Afghanistan Pakistan, Siria e Iraq, afferma il documento. Hezbollah vanta "impressionanti mezzi di attacco", prosegue il rapporto, che parla di un vasto arsenale compreso tra 150.000 e 200.000 razzi, mitragliatrici e missili.

I soccorritori hanno estratto i corpi di una trentina di persone da sotto le macerie nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, bombardato dagli israeliani. Lo ha riferito l'emittente al-Jazeera, precisando che la maggior parte delle vittime sarebbero donne e bambini.

Biden e i leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia hanno ribadito "il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale, compresa la protezione dei civili". Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sul colloquio tra il presidente americano e Rishi Sunak, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Giorgia Meloni. I leader hanno accolto con favore l'annuncio dei primi convogli umanitari a Gaza e hanno chiesto il rilascio immediato degli ostaggi" nelle mani di Hamas.

Gli ospedali di tutta Gaza sono alla disperata ricerca di rifornimenti e, nonostante i primi 20 camion di aiuti umanitari siano arrivati ​​sabato dall’Egitto, neanche un litro di carburante è entrato ufficialmente a Gaza dall’inizio del conflitto. Domenica l’Unicef ​​ha avvertito che 120 bambini nelle incubatrici – tra cui 70 neonati prematuri anche loro collegati ai ventilatori – dipendono da macchine collegate a generatori di riserva che sono stati dispiegati quando la fornitura di elettricità a Gaza da parte di Israele è stata interrotta. Il direttore dell'organizzazione benefica Medical Aid for Palestinesi, Fikr Shalltoot, di Gaza, ha detto che i bambini prematuri potrebbero non sopravvivere se i generatori smettessero di funzionare.

Domenica Israele ha effettuato attacchi aerei su Gaza che sono continuati fino a notte fonda. Le immagini diffuse dalle agenzie di stampa mostrano edifici crollati e persone ferite.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che l'incursione di terra a Gaza nella prossima fase della guerra "potrebbe durare mesi", ma quando finirà "Hamas non esisterà piu'".
"L'offensiva di terra deve essere l'ultima manovra a Gaza, per la semplice ragione che dopo di essa non ci sarà più Hamas. Ci vorrà un mese, due o tre, ma alla fine l'organizzazione non ci sarà più'", ha detto il ministro durante una visita al centro di comando dell'aeronautica israeliana a Tel Aviv.

"Un tank israeliano ha accidentalmente sparato e colpito" una postazione egiziana oltre confine nei pressi del valico di Kerem Shalom. Lo ha detto lo stesso esercito aggiungendo che sta indagando sull'accaduto e che le modalità sono sotto inchiesta. L'esercito ha espresso il suo dispiacere per l'incidente.

È ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele, in particolare nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia come il kibbutz di Nahal Oz. In precedenza una salva di razzi aveva interessato la città costiera di Ashkelon.

In seguito all'attacco notturno alla moschea al-Ansar di Jenin - dove Israele ha colpito un cellula armata che, secondo la radio militare, stava preparando un attentato - è salito il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania in scontri con l'esercito. Secondo un bilancio della Wafa, l'agenzia di stampa ufficiale palestinese, nella moschea sono rimaste uccise due persone. Una terza è stata colpita dall'esercito durante disordini verificatisi nella vicina località di Kabatya. Due altri palestinesi sono stati colpiti a morte nel corso di incidenti avvenuti a Tubas e a Nablus, secondo fonti mediche citate sempre dall'agenzia.

Almeno il 42% di tutte le unità abitative nella Striscia di Gaza sono state distrutte o danneggiate dai bombardamenti israeliani. Lo ha fatto sapere il ministero dell'Edilizia Abitativa di Gaza, citato dall'Ufficio dell'Onu per gli affari umanitari secondo cui si stima che gli sfollati nell'enclave palestinese siano 1.400.000 con 566.000 di questi rifugiati in 148 strutture di emergenza designate dall'Unrwa, l'agenzia dei profughi.

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che l'esplosione avvenuta nella notte alla moschea di Al-Ansari all'interno del campo profughi di Jenin in Cisgiordania è stata il risultato di un attacco aereo su un complesso terroristico sotterraneo identificato dagli 007 di Tel Aviv. Secondo le informazioni dello Shin Bet i sotterranei della moschea venivano utilizzati sia da Hamas che dalla Jihad islamica palestinese per preparare un attacco terroristico.

L'aeronautica israeliana ha bombardato nella notte l'aeroporto internazionale di Aleppo e quello di Damasco nella Siria occidentale: la maggior parte dei danni sembrano riguardare le piste mettendo fuori servizio entrambi gli aeroporti. Ancora una volta un "avvertimento" al governo siriano a non consentire il trasferimento di armi iraniane alle milizie hezbollah attraverso il proprio territorio.

Secondo informazioni di intelligence il generale iraniano Ismail Qa'ani del Corpo delle Guardie rivoluzionarie sarebbe arrivato in Siria per supervisionare le milizie filo-iraniane che si dice siano in massima allerta lungo la costa siriana occidentale al confine con Israele.

Il vertice della Pace al Cairo a cui ha partecipato anche Giorgia Meloni si è concluso senza dichiarazione finale. A quanto si apprende non è stato raggiunto un consenso unanime tra i partecipanti. La mancanza di una dichiarazione finale non è una sorpresa data le differenze di posizione fra i partecipanti. Diplomatici e osservatori avevano anticipato la difficoltà di raggiungere un consenso.

Secondo quanto riporta SkyNews Arabia, la dichiarazione finale è saltata a causa dei disaccordi tra il gruppo dei paesi arabi e i rappresentanti occidentali. Gli arabi, afferma l'emittente, riferiscono che gli occidentali "volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna del movimento di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l'uccisione di migliaia di civili a Gaza, o di chiedere un cessate il fuoco urgente e l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia assediata"

Gli Hezbollah libanesi pagano "un prezzo pesante" per i missili, i razzi, gli attacchi contro Israele.
"Hezbollah ha deciso di unirsi ai combattimenti, stiamo facendo pagare loro un prezzo pesante", ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, in dichiarazioni riportate dal Times of Israel secondo cui nelle ultime due settimane sono stati uccisi più di 13 miliziani di Hezbollah nella risposta israeliana agli attacchi dal sud del Libano. "Presumo le sfide si faranno più grandi - ha detto Gallant alle truppe nella base di Biranit al confine con il Libano - Dovete tenerne conto, essere pronti a ogni situazione".

"Nonostante le posizioni di partenza possano sembrare distanti è interesse di tutti che quello che sta accadendo a Gaza non diventi un conflitto molto più ampio e non si trasformi in una guerra di religione, in uno scontro tra civiltà". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al summit per la pace al Cairo

Diversi ospedali del nord della Striscia non sono stati ancora evacuati, nonostante l'appello dell'esercito israeliano di trasferirsi nel sud dell'enclave palestinese. "Nel nord della Striscia - ha detto un portavoce militare - ci sono 20 ospedali, al momento sei sono già stati evacuati, 10 non lo hanno ancora fatto e 4 si rifiutano". Il portavoce militare ha ammesso che è difficile per alcuni ospedali spostare pazienti gravemente feriti e malati, ma che i militari hanno "un rapporto diretto con quasi tutti i dirigenti ospedalieri e li incoraggiamo a evacuare". Poi ha accusato Hamas di utilizzare alcuni ospedali come rifugi, "perché sa che si tratta di un sito sensibile che eviteremo di attaccare".

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata a Il Cairo per partecipare al vertice internazionale per la pace in Medio Oriente promosso dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. L'obiettivo principale del vertice de Il Cairo è ottenere il cessate il fuoco. Ma le aspettative sono basse anche perché gli attori chiave saranno assenti: non ci saranno né l'Iran - che sostiene Hamas - né i rappresentanti israeliani e statunitensi.

 "I due ostaggi americani sono al momento in una base militare israeliana nel centro del Paese". Lo ha detto l'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

Yeudit Raanan e la figlia Natalie sono "state accolte al confine con la Striscia e ora sono attese nella base militare dai loro congiunti". Le due donne sono state prese in consegna dal generale Gali Hirsch, responsabile degli ostaggi e dei dispersi, e dalle forze di sicurezza. L'ufficio del premier ha poi ricordato che le due sono state rapite dall'organizzazione terroristica di Hamas "con un attacco improvviso e micidiale lo scorso 7 ottobre mentre erano ospiti nel kibbutz di Nahal Oz".

I governi americano ed europei hanno fatto pressione su Israele affinché ritardasse l'invasione via terra di Gaza così da guadagnare tempo per le trattative segrete in corso tramite il Qatar per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Israele avrebbe resistito a ritardare l'operazione ma poi avrebbe ceduto alla pressione americana.

Nel frattempo, le due americane, madre e figlia, rilasciate da Hamas dopo averle tenute in ostaggio nella Striscia di Gaza sono già arrivate in Egitto. Sono ora sotto la gestione della Croce Rossa Internazionale. 

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che i primi camion con gli aiuti umanitari entreranno a Gaza nelle prossime 24-48 ore. "Israele e il presidente egiziano mi hanno assicurato l'impegno all'apertura del valico di Rafah", ha aggiunto Biden, precisando che la strada che collega Gaza e l'Egitto "doveva essere asfaltata di nuovo, era veramente in cattive condizioni".

"Fonti israeliane" citate dall'emittente locale Channel 12 hanno confermato l'annuncio di Hamas sul rilascio di due persone, una madre ed una figlia tenute in ostaggio a Gaza. Verranno trasferite alla Croce Rossa Internazionale che le porterà in Egitto e quindi in Israele, afferma l'emittente, citata da Times of Israel. Il trasferimento dovrebbe avvenire a breve, anche se non sono stati dati dettagli più specifici.

Hamas ha fatto sapere di aver liberato due ostaggi, "per ragioni umanitarie", con la mediazione del Qatar. Si tratta di due donne statunitensi, madre e figlia. 

In un comunicato il gruppo afferma che le due sono state rilasciate "per dimostrare al popolo americano e al mondo che le affermazioni fatte da Biden e dalla sua amministrazione fascista sono false e infondate". Al momento la notizia non è stata confermata né da Stati Uniti né da Israele.

Sono proseguiti anche oggi gli scontri al confine: le milizie Hezbollah hanno compiuto nuovi attacchi contro Israele per tutta la mattinata di oggi. Nelle ultime ore, Hezbollah ha rivendicato attacchi missilistici contro "postazioni israeliane nelle fattorie occupate di Shebaa", nonché contro diverse città israeliane. L'esercito israeliano ha attaccato i dintorni delle città libanesi di Mais al Jabal e Blida, nel sud del Libano, secondo fonti della televisione statale libanese Lbci.

L'esercito israeliano si è limitato a confermare il lancio di missili anticarro e colpi di mortaio verso il monte Dov, nel nord di Israele, e l'attacco di uno dei suoi droni contro la postazione di "una cellula terroristica che operava vicino al confine in territorio libanese", secondo una dichiarazione delle Forze di difesa israeliane. L'esercito ha poi annunciato un piano di evacuazione per gli abitanti di Kiryat Shamona, che si trova vicino al confine con il Libano.

Quasi 2.000 persone hanno preso parte ad un corteo per le strade della capitale del Libano, Beirut, alla periferia sud della città, per esprimere solidarietà con la popolazione di Gaza. La manifestazione ha visto la partecipazione sostenitori di Hezbollah e del movimento sciita Amal. Come si vede dalla foto in basso (AP Photo, via LaPresse) i manifestanti accusano apertamente gli Stati Uniti incolpandoli delle vittime di Gaza. 

Anche in Egitto decine di migliaia di persone sono in piazza a sostegno dei palestinesi della Striscia di Gaza. Lo riferisce il giornale egiziano Ahram Online, che parla di manifestanti armati di bandiere palestinesi, che hanno intonato slogan contro Israele. Le tv satellitari raccontano di una folla radunata a piazza Tahrir, nel cuore del Cairo, simbolo delle proteste del 2011 che hanno portato alla fine dell'era Mubarak.

L'esercito israeliano ha riconosciuto di "aver colpito un muro vicino" alla chiesa San Porfirio a Gaza, che offriva rifugio a 411 persone. A dare notizia del raid (che secondo la Caritas ha provocato 17 morti) era stato ieri il ministero degli Interni del governo di Hamas, specificando che l'attacco ha provocato "un gran numero di martiri e feriti". Secondo il portavoce militare delle forze israeliane, Daniel Hagari, l'aviazione di Tel Aviv stava conducendo dei raid contro "un centro di comando e controllo dell'organizzazione terroristica Hamas usato nel lancio di razzi e colpi di mortaio. Sappiamo che ci sono state delle vittime e stiamo esaminando l'incidente", ha aggiunto Hagari, ribadendo che "Hamas colloca di proposito le sue postazioni in aree civili usate dai residenti della Striscia di Gaza".

"La situazione nella Striscia di Gaza è molto grave. Molte persone sono state uccise, le altre moriranno a causa della fame". La testimonianza è di Heba, una donna di Gaza, che ha parlato agli operatori di ActionAid nel rifugio Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione). "Non c'è cibo nei supermercati. Dobbiamo fare la fila per il pane. Andiamo alle sei del mattino e aspettiamo fino al pomeriggio sperando di averne un po'. L'acqua che beviamo non è potabile. Nemmeno gli animali potrebbero berla" dice Heba. "Ma non abbiamo altra scelta, è l'unica disponibile. I nostri figli piangono e urlano per la fame e la sete. Moriremo. Sono state uccise delle persone e noi moriremo per la fame e la paura. Stiamo lanciando un appello. Ci siamo appellati a ogni essere umano con una coscienza. Ma ora ci appelliamo a Dio".

Hamas ha offerto il rilascio di alcuni ostaggi in cambio di una tregua. Ma fino a ora Israele non ha accettato, rende noto la Bbc, citando fonti. Non ci sono tuttavia conferme ufficiali dei risultati dei negoziati in cui sono impegnati mediatori internazionali. Hamas inoltre non avrebbe in mano tutti gli ostaggi. Alcuni sarebbero in mano ad altri gruppi.

La maggior parte degli ostaggi israeliani catturati da Hamas sarebbe ancora viva. A renderlo noto un aggiornamento da parte delle Forze di Difesa Israeliane (Idf).

Non c'è ancora chiarezza sul numero complessivo degli ostaggi a Gaza: tra 100 e 200 per l'Idf, oltre i 250 per Hamas. Un portavoce dell'ala militare del gruppo, le Brigate Al-Qassam, ha affermato in una dichiarazione video lunedì che sarebbero 200 solo gli ostaggi in mano alle Brigate, a cui vanno sommati quelli sotto il controllo di altre "formazioni militanti" a Gaza. 

L'esercito israeliano ha precisato che tra le persone tenute in ostaggio 20 hanno meno di 18 anni, mentre tra i 10 e i 20 ostaggi hanno più di 60 anni. 

''Ci sono le guerre in Ucraina e in Israele. Sembra avverarsi quella frase di Papa Francesco quando parlò di una possibile nuova guerra mondiale a pezzetti e siamo dentro un contesto che evoca quella preoccupazione''. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario per l'Economia dell'Unione europea, durante la sua lezione aperta all'Università Cattolica di Milano intitolata 'Un'Europa protagonista? Sfide e opportunità in un mondo che cambia'.

Un piano in tre fasi. Così Israele intende eliminare Hamas nella Striscia. Lo ha detto alla Knesset il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui la prima fase è "un impegno prolungato di fuoco su Gaza con una manovra di terra per l'eliminazione dei membri di Hamas e delle strutture" della fazione. La seconda è "una fase intermedia per eliminare i nidi di resistenza". La terza invece - secondo Gallant - è "la creazione nella Striscia di una nuova realtà di sicurezza sia per i cittadini di Israele sia per gli stessi abitanti di Gaza".

"Israele ha deciso di lanciare la sua operazione di terra nella Striscia di Gaza". Lo ha detto all'agenzia russa Tass l'ambasciatore israeliano a Mosca, Aleksander Ben Zvi. "Direi che la decisione è stata presa. Perché la decisione è legata all'adempimento dei nostri compiti, di cui abbiamo già parlato. Si tratta della distruzione di tutte le strutture terroristiche di Hamas e del rilascio degli ostaggi. E quindi, senza utilizzare, tra l'altro, un'operazione di terra, questo non può essere fatto, quindi possiamo dire "che tale decisione è stata presa", ha detto il diplomatico.

Dopo il vertice della pace al Cairo la premier Giorgia Meloni, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti israeliane, "molto probabilmente" volerà anche in Israele per una visita di poche ore durante la quale ribadirà il sostegno dell'Italia allo Stato ebraico dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. In agenda un incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Una foto satellitare di Planet Labs PBC mostra il lato egiziano del valico di frontiera di Rafah, dove un convoglio umanitario si trovava giovedì 19 ottobre 2023. Le foto satellitari analizzate venerdì 20 ottobre 2023 dall'Associated Press mostrano un lungo convoglio di mezzi in fila al valico di frontiera di Rafah sul lato egiziano, probabilmente in attesa del via libera per attraversare la Striscia di Gaza assediata mentre infuria la guerra tra Israele e Hamas.

Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato nella notte 60 palestinesi sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche in Cisgiordania. Lo ha riferito l'esercito israeliano, aggiungendo che 47 dei fermati sarebbero agenti di Hamas.

Nella 270/ma settimana dei "Fridays for Future", Greta Thunberg esprime la propria "solidarietà con la Palestina e Gaza". Sul profilo X della giovane attivista svedese si legge: "Il mondo deve parlare apertamente e chiedere un cessate il fuoco immediato, giustizia e libertà per i palestinesi e tutti i civili colpiti".

Il messaggio è accompagnato da una foto che mostra la stessa Thunberg e altri tre giovani con in mano cartelli a favore della giustizia climatica, della Palestina e di Gaza. Una ragazza ha in mano un cartello in cui si legge in inglese "Questa ebrea è solidale con la Palestina". 


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