Tre, due, uno. Mancano pochissimi giorni all’inizio dei saldi invernali. Le prime regioni a proporli, questa volta, sono Basilicata e Sicilia, che cominciano il 2 gennaio. Ma nella maggior parte delle città delle altre regioni prenderanno il via il 5 gennaio.
Solo nei Comuni turistici l’avvio sarà decisamente posticipato rispetto al resto dell’Italia (i saldi estivi inizieranno sabato 5 marzo, per concludersi sabato 2 aprile).
Ecco il calendario della Federazione moda Italia / Confcommercio.
Abruzzo: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Basilicata: domenica 2 gennaio – mercoledì 2 marzo
Calabria: mercoledì 5 gennaio – domenica 6 marzo
Campania: mercoledì 5 gennaio – martedì 1 marzo
Emilia Romagna: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Friuli Venezia Giulia: mercoledì 5 gennaio – giovedì 31 marzo
Lazio: mercoledì 5 gennaio – martedì 15 febbraio
Liguria: mercoledì 5 gennaio – venerdì 18 febbraio
Lombardia: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Marche: mercoledì 5 gennaio – martedì 1 marzo
Molise: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Piemonte: mercoledì 5 gennaio – martedì 1 marzo
Puglia: In attesa di conferma
Sardegna: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Sicilia: domenica 2 gennaio – martedì 15 marzo
Toscana: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Umbria: mercoledì 5 gennaio – sabato 5 marzo
Valle d’Aosta: lunedì 3 gennaio – giovedì 3 marzo
Veneto: mercoledì 5 gennaio – lunedì 28 febbraio
Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina, Merano e Burgraviato, Valle Isarco e Alta Valle Isarco, Val Pusteria e Val Venosta – sabato 8 gennaio – sabato 5 febbraio
Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia, Corvara – sabato 5 marzo – sabato 2 aprile
Comuni turistici di Tires, Castelrotto, Renon, Ortisei, Santa Cristina, Selva Gardena, Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia, Corvara, Stelvio, Maso Corto, Resia, San Valentino alla Muta – sabato 5 marzo – sabato 2 aprile.
Ma perché viene stabilita una data fissa di inizio dei saldi invernali ed estivi? Secondo Gabriel Meghnagi, presidente Reti associative Confcommercio, è una misura necessaria, «altrimenti i grandi gruppi “mangerebbero” i piccoli esercenti», ha spiegato al Corriere della Sera. «Non sono, però, d’accordo sul fatto che la data di riferimento sia il giorno prima dell’Epifania, non ha senso. I saldi dovrebbero partire il 27 dicembre perché, per il diritto al riposo, a Santo Stefano io lascerei tutti i negozi chiusi. Succede così anche in Francia, in Spagna, in Germania, in Inghilterra, non capisco l’ostinazione italiana».
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