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A 70 anni nuota in apnea sotto la superficie ghiacciata del lago di Lavarone (FOTO e VIDEO): missione compiuta per Gabriele Kipewa

LAVARONE. Missione compiuta per Gabriele Kipewa. Il 70enne di Sanremo ha raggiunto l'obiettivo di nuotare in apnea sotto la superficie ghiacciata del lago di Lavarone con solo un costume da bagno. L'iniziativa si è svolta oggi, domenica 29 gennaio, nell'ambito dell'evento Under Ice con il sostegno del Dipartimento Salute e Benessere di Opes Italia. Un’impresa che si è svolta in piena sicurezza con l’assistenza di alcuni sub che, oltre a documentare la performance di Kipewa, hanno vigilato sulla sua incolumità. Presente anche Enzo Polimerireferente nazionale del settore subacquea che l'ha assistito in questa nuotata per coprire sotto il ghiaccio una distanza di 18 metri.

L’intento di Kipewa, che da anni ha intrapreso una strada di meditazione attraverso il freddo, non era quella di stabilire un primato, ma semplicemente dimostrare che, con la dovuta preparazione, questo tipo di esperienza è possibile a tutti, senza limiti di età. Questo, viene spiegato, vuole essere solo un esempio per far comprendere a tutti come i limiti possano essere superati, a volte anche semplicemente modulando nel giusto modo il respiro, ricercando attraverso la pratica l’equilibrio tra mente e corpo.

E qui a Lavarone Gabriele Kipewa ha voluto alzare l'asticella e superare un limite nuovo. La vera sfida, infatti, non era entrare nell'acqua gelata, questa per lui è una condizione resa naturale e abituale grazie alla pratica della meditazione del freddo secondo una tecnica da lui elaborata, ma l'apnea e il nuoto.

Pur avendo un passato da sub, Kipewa non aveva mai praticato l'apnea prima d'ora, né il nuoto a livello sportivo. Per arrivare a questo risultato si è allenato con impegno per circa un mese e mezzo in piscina e nei laghi di montagna, ma fare apnea in piscina è molto diverso rispetto a un lago ghiacciato e non solo per la diversa temperatura dell'acqua. A rendere meno facile l'impresa a Lavarone anche due fattori inaspettati, intanto le condizioni del ghiaccio che quest'anno era troppo sottile per permettere una serie di aperture a distanza regolare.

L'entrata in acqua, e la relativa uscita, è stata possibile solo attraverso un corridoio di accesso aperto in prossimità della riva. Questo ha comportato il fatto che sia stato necessario calcolare mentalmente il momento di invertire la nuotata per poter uscire dallo stesso punto di ingresso. Questo non comporta problemi ai sub, ma rende più impegnativa una nuotata in apnea e soprattutto ha creato una sorta di interferenza nel percorso mentale che Gabriele Kipewa aveva valutato durante la fase di allenamento, superata però ristabilendo l'equilibrio tra mente e corpo, adattandolo alla nuova situazione.

Il secondo imprevisto è stato l'utilizzo dei pesi: in fase di allenamento Gabriele Kipewa in allenamento aveva sempre nuotato utilizzando dei pesi al collo, ausilio che - sotto il ghiaccio - gli è stato negato per motivi di sicurezza. Ancora una volta si è trovato a dover attivarsi alla situazione e ripristinare l'equilibrio tra mente e corpo.

Del tutto voluto e premeditato un cambio dal punto di vista tecnico, durante gli allenamenti in piscina Gabriele Kipewa ha utilizzato delle pinne tecniche che a Lavarone ha sostituto con quelle che ha definito delle pinnacce, vecchie pinne in plastica che utilizzava in passato durante le immersioni subaquee.

Questa per Gabriele Kipewa è stata una due giorni a contatto con la natura - tra bagni nel lago e meditazione nella neve - e con i suoi elementi, che poi sono alla base del “metodo Kipewa” della meditazione del freddo, maturato passando attraverso una particolare forma di yoga tibetano e alcune tecniche sciamaniche dei nativi americani. Da qui è partito il suo percorso che ora condivide anche con gli altri, primi fra tutti i suoi allievi, giunti a Lavorone per condividere l'emozione di questa impresa. Una condivisione che li ha visti meditare insieme sulla neve e immergersi per alcuni minuti nell'acqua gelata.

Al termine della sua nuotata Gabriele Kipewa ha voluto ringraziare chi ha reso possibile la sua impresa: il suo allenatore Flavio Fontana, Paola Bruni, referente nazionale settore Salute e benessere di Opes Italia, Enzo Polimeri, referente nazionale del settore subacquea. Il gruppo “Le NuvoleElisabetta e Davide e tutte le nuvolette, Luciana Mastra e il gruppo per l'energia inviatagli e infine Samuel, il bagnino della piscina di Sanremo. "Un grazie di cuore a tutti coloro che in un modo o in un altro hanno reso possibile questa avventura, primi fra tutti i suoi figlie e i suoi nipoti. Appuntamento al prossimo anno".