A Cortina i dipinti di Chaasa dei Pupe sono riportati al loro antico splendore

CORTINA. Ritornano in mostra i dipinti all'aperto della metà dell'ottocento dei fratelli Gedina, che oggi, grazie agli interventi appena ultimati, si rinnovano con vigore e vivacità cromatica. L'edificio nasce come dependance dell'Hotel Aquila Nera, come testimonia la scritta sotto il balconcino con vista su Corso Italia. Questo hotel era di proprietà di Gaetano Gedina. I suoi figli Luigi, Giuseppe e Angelo trattano questo hotel come una tela per dipingere, mostrando tutto il loro amore per la pittura. La facciata presenta una ricca decorazione esterna con immagini allegoriche e scene di genere che rappresentano illustrazioni relative all'età umana, al commercio, all'arte, alla musica, alle allegorie del progresso e al ciclo della vita.

La parte bianca è un'eccezione e ha un segreto. Si dice che i pannelli bianchi siano stati lasciati intenzionalmente liberi per l'uso da parte di chiunque volesse sfidare i talenti pittorici dei fratelli Gedina. Nessuno ha ancora provato. Quindi, in fedeltà di rappresentazione e stato di conservazione, non solo l'intonaco dipinto, ma anche l'intonaco decorativo, gli elementi lapidei del basamento e dei marcapiani, e il legno e metallo dei balconi. L'immenso valore storico della casa, in precedenza sciatta conservata per certi aspetti così integralmente indecifrabile tra le facciate, è stato riunito di comune accordo con il direttore artistico veneziano che ha seguito i lavori. È un omaggio allo splendore dell'antichità che bandisce le falsità e sottolinea la verità dei manufatti che ne hanno riaffermato l'esistenza dal 1800. La famiglia Corussi commissionò anche la costruzione di un nuovo parcheggio sotterraneo alla stazione.Stiamo guidando e abbiamo finito 170 posti autoAlessandra Segafred