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A Riva del Garda la targa erratica di Ettore Castiglioni, l’alpinista-partigiano che aiutava gli ebrei a fuggire delle persecuzioni nazifasciste

RIVA DEL GARDA. Famoso in tutto il mondo come uno dei più grandi alpinisti del Novecento, ufficiale degli Alpini e intellettuale, Ettore “Nino” Castiglioni nacque a Ruffrè in Val di Non nel 1908. L’alpinista è stato anche un partigiano che ha salvato la vita di tantissimi ebrei e oppositori, meritando nel 2017 il riconoscimento di “Giusto dell’Umanità” conferito dal Comune di Milano.

Infatti, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, con un gruppo di ex-commilitoni organizzò una comunità sull’Alpe Berio in Valle d’Aosta. Da questa posizione, a ridosso del confine con la Svizzera, partivano le spedizioni per consentire la fuga di numerosi dissidenti politici (tra i quali Giulio e Luigi Einaudi con la moglie Ida Maria Pellegrini) ed ebrei perseguitati dalle leggi razziali fasciste. A fare da guida lo stesso Castiglioni assieme ad altri compagni alpinisti.

Arrestato in Svizzera una prima volta e incarcerato per un mese a Martigny e poi a Sion, la seconda volta, nel marzo del 1944, Castiglioni sarà trattenuto in un hotel di Maloja, senza abbigliamento da montagna per impedirgli la fuga. Castiglioni decise di fuggire comunque. Alle 4 del mattino del 12 marzo 1944, calandosi dalla finestra e scappando a piedi e con un abbigliamento del tutto insufficiente. Purtroppo il suo corpo senza vita venne rinvenuto nel mese di giugno dal viceprefetto di Sandrio a 2.600 metri di altitudine. Oggi è sepolto a Tregnago in provincia di Verona.

Nel 2018, per i 100 anni dalla nascita, il professor Paolo Vita, docente di scienze umane a Imola ma nativo di Ruffrè, estimatore della figura del suo compaesano Castiglioni, ha raccolto attorno a sé un gruppo di alpinisti (tra cui Sergio Martini e Carlo Claus) e intellettuali (dal presidente dell’Anpi Mario Cossali alla studiosa Maria Luisa Crosina, oltre a esponenti del Cai, della Fondazione Museo Storico di Trento, dell’Alpenverein e della Sat) e ha istituito questa targa erratica, voluta per diffondere la Memoria di questo Giusto. “Vita – spiega la Maria Luisa Crosina – avendo saputo di una mia serata su Castiglioni a Villa Lagarina qualche giorno fa, mi ha contattato e mi ha proposto di prendere in consegna la targa. Io ho pensato che la cosa più giusta fosse darla in consegna alla Sat, e così ho fatto, con un passaggio intermedio al Comune di Riva del Garda”.

Il doppio passaggio è avvenuto nella serata di lunedì 30 gennaio all’auditorium del Conservatorio, in apertura della conferenza “Lucillo Merci e Ettore Castiglioni: l’impegno silenzioso”, che Crosina ha condotto con Paolo Tessadri, presente anche Sara Barbacovi, collaboratrice del professor Paolo Vita. Maria Luisa Crosina ha consegnato la targa erratica in memoria di Castiglioni alla vicesindaca e assessora alla cultura Silvia Betta, la quale l’ha consegnata a sua volta a Marco Matteotti, membro del direttivo e già presidente della locale sezione della Sat.

La targa, inaugurata il 28 agosto (giorno di nascita di Castiglioni) del 2018 nel giardino di Villa Silvia a Ruffrè assieme a un cippo commemorativo, ha percorso finora 2.780 chilometri. Prima di giungere a Riva del Garda è stata al Museo Ebraico di Roma, mentre la tappa successiva sarà a Trento, in aprile, nella sede della Sosat.