Abbazia di Farfa, presentazione del Signore al Tempio – Nel giorno della 𝗖𝗮𝗻𝗱𝗲𝗹𝗼𝗿𝗮 – termine con il quale si designa la festa della 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗚𝗲𝘀𝘂̀ 𝗮𝗹 𝗧𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 e che si celebra il due febbraio ossia quaranta giorni dopo la nascita del Bambinello – il tardo pomeriggio è ancora contraddistinto dal calar della notte e da quel gelo che nella capanna divina veniva stemperato da un bue e l’asinello. E siam qui, in questo tempo dove si rinnova la ritualità legata alla benedizione delle candele che rappresentano la luce del 𝗕𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗚𝗲𝘀𝘂̀ che mai si spegne nel cuore di chi lo ascolta.
Ieri la 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗙𝗮𝗿𝗳𝗮 ha accolto i fedeli per la 𝗕𝗲𝗻𝗲𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗲𝗹𝗲 nel chiostro rinascimentale, immerso anch’esso tra il primo buio e le tenui luci disposte lungo i suoi lati, per poi proseguire – con una breve processione nella quale monaci e credenti hanno intonato l’inno “𝗟𝘂𝗺𝗲𝗻 𝗮𝗱 𝗿𝗲𝘃𝗲𝗹𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲𝗺 𝗴𝗲𝗻𝘁𝗶𝘂𝗺” – nella Basilica dove si è svolta la Santa Messa presieduta dal 𝗣. 𝗣𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗗𝗼𝗺 𝗘𝘂𝗴𝗲𝗻𝗶𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗴𝗶𝘂𝗹𝗼.
Dopo la lettura del Vangelo secondo Luca ( Lc 2, 22-40), il Priore della Comunità benedettina ha portato il messaggio evangelico ai nostri giorni nei quali siamo chiamati a riconoscere e incontrare il Salvatore ma anche il fratello e la sorella che insieme a noi attraversano questo tempo e testimoniano la venuta del Cristo.
“Il vecchio Simeone è il primo a riconoscere il Messia, il Salvatore, il Redentore – 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮 𝗗𝗼𝗺 𝗘𝘂𝗴𝗲𝗻𝗶𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗴𝗶𝘂𝗹𝗼 𝗼.𝘀.𝗯. -. Anche la vecchia Anna che sta lì nel tempio ed ha 84 anni, riconosce questo fanciullo prodigioso. Ecco noi siamo qui. Abbiamo la grazia di partecipare a questa redenzione che nella chiesa greca venne chiamata Incontro. E quindi incontrarsi fra di noi come fratelli e sorelle ma soprattutto incontrarci con Lui, con Gesù il Salvatore. E avviene ogni volta che ci sentiamo mossi anche noi da questo spirito santo di partecipare alla liturgia della Chiesa.
Naturalmente con il proposito di divenire testimoni e quindi trasmettere agli altri quanto abbiamo celebrato: questo incontro particolare, privilegiato che abbiamo con Gesù che fra poco si renderà presente nella Santissima Eucaristia, sacramento del suo corpo e del suo sangue. Questo incontro possiamo trasmetterlo anche ai tanti fratelli e alle tante sorelle che non hanno avuto la possibilità di partecipare a questa liturgia. E non solo questa sera si può presentare il Cristo come l’unico Salvatore del mondo. Lo si è fatto ieri, lo facciamo oggi e lo faremo sempre”.
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