Aborto, Accoglienza della Vita e Uno di Noi: "A San Marino obiezione di coscienza fortemente limitata"

L’obiezione di coscienza è comunemente definita quale rifiuto al rispetto di un ordine sancito dall’autorità quando questo è ritenuto ingiusto perché contrario alle proprie convinzioni etiche. Da un punto di vista storico in Europa fu con il processo di Norimberga che si aprì un ampio dibattito su questo tema e se ne capirono tutte le implicazioni: nulla poteva giustificare, neppure l’osservanza della legge o di un ordine dell’autorità, lo sterminio di più di sei milioni di persone. Per coscienza si intende, invece, la dimensione interiore dell’essere umano ed essa si distingue in coscienza psicologica e morale. Ed è proprio la coscienza morale che pone in essere la consapevolezza dell’individuo nei confronti dell’azione. La libertà di coscienza è una libertà tutelata da molte Convenzioni e Dichiarazioni internazionali e da molte Carte Costituzionali – ed anche dalla Dichiarazione dei Diritti e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese – e rappresenta una delle libertà cardine nei regimi democratici. Viviamo in un’epoca di paradossi: da un lato la società ed il diritto sono compulsivamente spinte verso l’utopia delle infinite libertà, dall’altro il legislatore, nel cercare di favorire una ulteriore libertà, può spingere nella direzione di limitarne un’altra: la libertà di coscienza del singolo. La recente legge sammarinese sull’aborto, la n. 127 del 7 settembre 2022, compie purtroppo un passo ulteriore nella direzione della soppressione di questo fondamentale diritto: non solo lo svuota del proprio significato autentico, in quanto viene fortemente limitato, ma impone che il personale sanitario e non sanitario comunichi la propria scelta riguardo l’obiezione di coscienza entro trenta giorni dall’entrata in vigore della medesima legge, senza prevedere la possibilità, per il personale già in servizio, di presentare obiezione di coscienza superato detto brevissimo termine. Ne consegue che il personale sanitario e non sanitario operante in territorio ha a disposizione 30 giorni a partire dal 12 settembre scorso per comunicare in forma scritta la propria decisione al riguardo. Ha quindi tempo solo sino al 12 ottobre prossimo per dare comunicazione in forma scritta alla Direzione dell’Istituto per la Sicurezza Sociale e all’ Authority Sanitaria circa la propria scelta riguardo l’obiezione di coscienza, oppure, per i nuovi assunti, entro 15 giorni dall’entrata in servizio. Tale scelta potrà essere modificata in ogni momento. Invitiamo dunque tutti coloro che intendono esercitare il diritto all’obiezione di coscienza rispetto alle disposizioni della legge n. 127/2022 in materia di interruzione volontaria di gravidanza a farlo entro il 12 ottobre p.v.

c.s. congiunto Associazione Accoglienza della Vita e Associazione Uno di Noi

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