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L'agroalimentare italiano ha raggiunto il record di export nel 2022. Germania, USA e Francia sono i primi mercati

Entro il 2022,le esportazioni agricole italiane globali potrebbero raggiungere i 60 miliardi di euro. Questo è un nuovo record storico. Gli ultimi dati Istat disponibili sono stati analizzati daColdirettiche si è detto fiducioso sull'andamento attuale. L'eccedenza dell'export, infatti, dovrebbe mantenere fino a fine anno l'attuale livello di qualità derivato da una produzione sostenibile certificata. L'ottimismo è offuscato dalla guerra in corso in Ucraina, che sta causando un aumento dei costi nel settore energetico e in altri settori agricoli. I lavoratori agricolimostrano un aumento complessivo del 20,6%nonostante le tensioni internazionali sulla guerra e sul commercio globale. Il Made in Italy va molto bene in Germania, circa il 15% in più, e resta il principale mercato di sbocco. Poi ci sono Stati Uniti e Francia.

Il settore agroalimentare ha bisogno di nuove infrastrutture

I prodotti si muovono con tutti i mezzi, ma le opportunità offerte dagli aiuti europei legati al PNRR sono E' possibile aumentare ulteriormente l'altezza. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini punta proprio su questo. Migliorerà la connettività non solo tra il sud e il nord del Paese, ma anche con il resto del mondo.L'Italia dispone di una rete di hub composta da aeroporti, treni e merci, che la rende veloce via mare e ferrovia.Possiamo esportare. Il lavoro è particolarmente necessario nelle regioni meridionali, che si stanno lentamente adattando alle più avanzate tecnologie di agricoltura verde. Tuttavia, nonostante la Brexit, anche il Regno Unito sta andando molto bene con il 22,6%. Numeri negativi per la Cina, che ha un calo del 26,9%, e la Russia, che è -17%. In altre parole, l'Italia vanta alcune delle migliori attività agroalimentari ed è un Paese europeo particolarmente impegnato nell'omogeneizzazione delle filiere per la sostenibilità ambientale, la lotta ai pesticidi e l'eccellenza territoriale.

Il futuro è nella politica agricola europea.

Guidare il Made in Italy nel mondo I prodotti di base come il vinosono tra i prodotti più esportati, seguiti da frutta e verdura fresca. Il nuovo governo dovrà sicuramente guardare a questo settore con una politica non decentralizzata. Perché oraLa politica agricola europeasceglie il prodotto vincente. I 40 miliardi di euro attesi dall'Italia devono trovare progetti e aziende già pronte. Al di fuori dell'Europa, il gioco agricolo continua a lottare senza salvare, quindi anche la dimensione geopolitica globale non deve essere ignorata. Ironia della sorte, l'Italia può rappresentare solo un piccolo anello di una catena molto lunga, sminuendo il suo recente impegno per la sostenibilità, la ricerca dell'eccellenza e il consolidamento tra i produttori. Nella sua nota, Dillettiafferma che è importante affrontare l'internazionalizzazione. dell'ambasciata'. Sostegno al prossimo governo.