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Aids, primo passo per un vaccino con anticorpi neutralizzanti: terminata la fase uno

Contro l'Aids esiste un'arma: è "l'anticorpo neutralizzante ad ampio spettro". Il problema è che è piuttosto rara la sua produzione da parte del nostro organismo anche dopo l’infezione con Hiv. Con la sua scoperta, gli scienziati si sono accorti di aver trovato l'indizio utile che serve alla realizzazione di un vaccino.

aids foto ansa
aids foto ansa

Aids, primo passo per un vaccino con anticorpi neutralizzanti: terminata la fase uno (foto Ansa)

Virus dell’Hiv, nell’organismo è presente un anticorpo che ha la capacità di bloccare il virus che potrebbe portare l’organismo a sviluppare l’immunodeficenza immunitaria nota come Aids. Un anticorpo che ha la capacità di riconoscere il virus anche quando è proteiforme, ossia quando indossa i “panni” che servono a “travestirsi” all’interno dell’organismo. 

“Anticorpo neutralizzante ad ampio spettro” è in grado di neutralizzare il virus dell’Hiv

L’arma che noi abbiamo è un “anticorpo neutralizzante ad ampio spettro”. Il problema è però che è piuttosto rara la sua produzione da parte del nostro organismo anche dopo l’infezione con Hiv. Con la sua scoperta gli scienziati si sono accorti di aver trovato l’indizio utile che serve alla realizzazione di un vaccino. Per isolarlo, sono quindi serviti ampi studi su tanti pazienti svolti dai ricercatori di Iavi (International Aids Vaccine Initiative) del National Institutes of Health e di altre università americane.

Partita la sperimentazione del vaccino

Dopo la scoperta dell’anticorpo è stato realizzato un vaccino che serve a fornire le difese a chi non le ha. Da qui è partita la sperimentazione di fase uno che ha riguardato 27 volontari che sono stati immunizzati con due dosi a 4 settimane l’una dall’altra. In 26, dopo la somministrazione avevano nel sangue questo anticorpo che ha un’efficacia stimata intorno al 93%. La buona notizia è che non ci sono stati effetti collaterali importanti. Questi anticorpi però, nel sangue dei vaccinati sono comunque pochi. Si sta quindi valutando se bastino per fare da scudo contro l’infezione oppure no. 

Come funziona il vaccino

Il vaccino viene descritto su Science in concomitanza con la Giornata internazionale contro l’Aids.  Si tratta del primo passo avanti concreto in oltre 30 anni di ricerche. Passo avanti che però non basta a dire che siamo di fronte ad uno scudo. Si tratta infatti del primo tassello. Il vaccino contiene 60 frammenti di una particolarissima proteina che compone l’involucro del virus dell’Aids. Per ottenerla si è mappato in ogni dettaglio il virus.  L’involucro, a differenza della proteina Spike usata per i vaccini contro il Covid, è una parte più stabile del virus e subisce meno mutazioni. Per questo motivo, se la tecnica funzionerà con l’Hiv, verrà probabilmente replicata anche per migliorare vaccini più comuni contro influenza, Covid ed epatiti. Bisognerà capire anche se servirà o meno rafforzare gli anticorpi con altri più forti successivamente. Dopo la somministrazione del vaccino si è infatti visto che gli anticorpi tendono a calare col tempo. Bisogna inoltre capire come funzionerà somministrandolo a pazienti che vivono in Africa e Asia dove l’Aids è molto diffuso. I 27 della sperimentazione erano infatti tutti americani bianchi.