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Alessia Pifferi in tribunale, slitta l’incidente probatorio

La 37enne è accusata della morte della figlia Diana, che ha lasciato a casa da sola per una settimana

Alessia Pifferi, la 37enne accusata della morte della figlia Diana, che ha lasciato a casa da sola per una settimana, ha partecipato all’incidente probatorio davanti al gip Fabrizio Filice in Tribunale a Milano. La donna, che indossava pantaloni e giacca neri e una camicia bianca, è arrivata accompagnata dalla polizia penitenziaria che l’ha portata dal carcere di San Vittore, dov’è detenuta da luglio, fino in Tribunale. Ad attenderla al settimo piano del Tribunale c’erano, insieme ai suoi difensori Solange Marchignoli e Luca D’Auria, anche numerosi giornalisti e telecamere. Pifferi ha preferito non fermarsi a parlare con la stampa. Nel corso dell’udienza di oggi verranno nominati i periti della procura che dovranno svolgere l’accertamento sul biberon trovato accanto alla piccola per verificare se nel latte la mamma avesse messo tranquillanti, dopo che a casa della donna sono state trovate delle benzodiazepine. I legali della donna, inoltre, hanno presentato una istanza per fare in modo che venga visitata in carcere da due esperti per effettuare “accertamenti di carattere psico diagnostico” sulla 37enne.

È slittato al 14 ottobre l’incidente probatorio, in corso davanti al gip Fabrizio Filice sulla morte della piccola Diana, la bambina di 18 mesi che è stata abbandonata dalla mamma, Alessia Pifferi, in casa da sola per una settimana ed è morta. Un rinvio che si è reso necessario, come hanno spiegato i difensori della donna, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D’Auria, per completare la nomina dei periti che svolgeranno l’accertamento da parte della Procura indicando anche un genetista. I periti avranno in compito di analizzare il biberon trovato accanto al corpo della bambina, la bottiglietta d’acqua che le aveva lasciato la mamma e un flaccone di benzodiazepine trovato a casa per cercare di stabilire se la donna abbia disciolto tranquillanti nei flacconi che aveva lasciato a casa.

Alessia Pifferi è terrorizzata e ha chiesto di essere accompagnata in Tribunale da noi legali. Era molto in difficoltà e aveva molto freddo”. È quanto ha detto la sua legale, l’avvocato Solange Marchignoli, al termine dell’incidente probatorio per il caso della morte della figlia della donna, Diana, che si è svolto questa mattina in Tribunale. Pifferi è accusata di aver abbandonata la bambina da sola in casa per una settimana, al termine della quale la piccola, di 18 mesi, è stata trovata morta. “Alessia Pifferi chiede sempre della bambina”, ha aggiunto il co difensore, l’avvocato Luca D’Auria, chiarendo che la 37enne “sente di non poter mai più riabbracciare al figlia e sente il vuoto totale”.

“Ho chiesto ad Alessia Pifferi di essere presente sempre alle udienze perché è fondamentale che lei capisca tutti i passaggi del procedimento”. È quanto ha detto l’avvocato Solange Marchignoli, che difende insieme a Luca D’Auria la 37enne, accusata di aver abbandonato la figlia Diana di 18 mesi sola in casa per una settimana, al termine della quale la bambina è stata trovata morta.

La donna, che è detenuta “in isolamento” nel carcere di San Vittore, “era la prima volta che lasciava il carcere, dal suo arresto” nel luglio scorso, ha spiegato il legale, era “terrorizzata”. Ad accoglierla al settimo piano del Tribunale, dove davanti al gip Fabrizio Filice si è svolto l’incidente probatorio, c’erano telecamere e giornalisti.

“La incontrerò in carcere venerdì mattina – ha proseguito il legale – e va un po’ rassicurata. Lei non era mai uscita dal carcere e non sa che cosa c’è fuori, per quanto noi difensori l’avessimo un po’ preparata”. Pifferi tornerà in aula il 14 ottobre, data in cui verrà completata la nomina dei periti indicati dalla Procura con un genetista, che avrà il compito di verificare se sul beccuccio del biberon e sulla bottiglietta d’acqua, trovati accanto al corpo della bimba, ci fossero tracce del suo Dna.

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