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Alfredo Cospito, lo sciopero della fame per l'abolizione del 41bis

Al 31 ottobre 2022 erano 728, di cui 12 donne, i detenuti al 41bis in Italia, l'1,3% del totale delle persone in carcere in Italia. La maggior parte sono all'Aquila, poi a Opera, nel milanese, e a Sassari.  Da questo carcere a quello milanese è stato spostato Alfredo Cospito, l'anarchico che da 104 giorni fa lo sciopero della fame con l'intento, ora più chiaro, di chiedere l'abolizione proprio del 41bis, il carcere duro, quello pensato da Giovanni Falcone e diventato legge, con variazioni negli anni, dopo la sua morte.

Cosa prevede il 41bis

Il regime del carcere duro prevede l'isolamento in cella singola senza l'utilizzo di spazi comuni. L'ora d'aria è ridotta a due ore al giorno e la sorveglianza costante. C'è la possibilità di una telefonata al mese di massimo 10 minuti e un colloquio mensile di un'ora con familiari e avvocati. L'obiettivo è evitare i contatti tra un esponente del crimine organizzato o di altra associazione e la sua organizzazione: che si tratti di mafia, camorra o terrorismo. Alcuni analisti riportano però che questo sistema non avrebbe senso all'interno della galassia anarchica dove ci sarebbero gruppi separati e non una costruzione gerarchica del potere.

Il governo non ha intenzione di cambiare linea e nemmeno Cospito. L'esecutivo non ha intenzione di lasciarsi condizionare dagli attacchi e dalle proteste degli ultimi giorni. Il salire del livello dello scontro giustifica, agli occhi del governo, le condizioni del 41bis. Porta anche sempre di più l'esponente anarchico a diventare un simbolo. Cospito è stato portato a Milano Opera in base a una indicazione sanitaria della Asl, per averlo in una struttura completa di centro clinico attrezzato per le emergenze, ma solo a scopo preventivo. Il ministro della Giustizia Nordio ha ribadito che «la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità».

Da tutelare per il governo c'è anche il 41bis. Se si fanno concessioni c'è il rischio che queste arrivino anche agli altri sottoposti al carcere duro e potrebbe cadere anche l'ergastolo ostatitvo che non prevede la possibilità di assegnare il lavoro all'esterno, la semilibertà e i benefici penitenziari che vanno agli altri detenuti.

La posizione di Cospito

Il timore è quello che si leghino tanti interessi malavitosi nell'opposizione al 41bis di Cospito, quelli degli anarchici e di altri gruppi antagonisti, ma anche quelli di mafia, terrorismo e altre organizzazioni criminali. Secondo quanto riporta Repubblica Alfredo Cospito non ha deciso per lo sciopero della fame per uscire dal 41bis, ma per scardinare questo regime carcerario che rende impossibile i contatti con l'esterno e che, a suo parere, è ignoto ai politici. Trova che sia un privilegio la cella singola e che il 41bis non permette la manifestazione del pensiero. Cospito non vuole la terapia che gli è stata prescritta, dice di sentirsi bene e di non aver bisogno di farmaci. Ai medici avrebbe detto di far uso di integratori e zuccheri e di essersi preparato allo sciopero della fame ingrassando per poter andare avanti il più a lungo possibile.

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