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Allergie agli alimenti, l'esperto: "Bastano quantità minime per scatenare lo shock anafilattico"

A chi è allergico, in particolare agli alimenti, può bastare pochissimo per sviluppare uno shock anafilattico. "L'allergia, per definizione, non è dose-dipendente, quindi non è collegata alla quantità che si ingerisce". A spiegarlo è Mario Di Gioacchino, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica. Per questo può essere bastato un cibo appena contaminato per provocare il malore alla ragazza di Milano. "In teoria anche tracce minime possono provocare un danno pesante, in particolare a chi ha un'allergia molto intensa", spiega sempre il professore. "Basta pensare che ci sono pazienti che hanno reazioni abnormi al semplice test cutaneo, che si fa sull'interno dell'avambraccio".

Gli alimenti pericolosi per gli allergici

Come per tutte le allergie, anche l'incidenza di quelle agli alimenti è in crescita in questi anni. "Insieme a quelle ai farmaci e alle punture degli imenotteri possono provocare shock anafilattico", dice Di Gioacchino. La ragazza sapeva di essere allergica al latte e alle uova. "La commissione europea li ha inseriti, insieme ad un'altra decina di alimenti, nella lista di prodotti pericolosi dal punto di vista allergologico, tanto che devono essere segnalati in tutte le etichette di cibo confezionato e nei menu dei ristoranti".

La diagnosi e prevenzione

La prima cosa fondamentale è riconoscere prima possibile l'allergia. "Con lo specialista bisogna arrivare a una diagnosi più precisa possibile, di tipo molecolare, cioè facendo un esame del sangue specifico, proprio perché bisogna capire quale molecola di un determinato alimento dà problemi", spiega l'allergologo. Una volta individuati gli alimenti, si può iniziare una desensibilizzazione, con farmaci oppure in una struttura sanitaria, assumendo sotto controllo medico piccolissime quantità dell'alimento del quale si è allergici. "L'obiettivo è arrivare alla tolleranza".

Come si interviene sullo shock

Chi sa di avere un'allergia alimentare "dovrebbe portare con sé l'adrenalina auto-iniettabile. E' l'unico modo per affrontare lo shock appena si manifesta", spiega lo specialista. Ma ci sono persone nelle quali l'allergia si manifesta all'improvviso, a quarant'anni. "In genere la prima somministrazione di un farmaco o di un alimento difficilmente provocano reazione importante, magari solo un po' di rinite o orticaria. Quello è il momento ini cui si diventa allergici, cioè si producono gli anticorpi contro una sostanza che per tutti è innocua. Purtroppo però esistono le eccezioni, soprattutto con le punture di imenottero".

Perché si diventa allergici

Di Gioacchino dice che il motivo non si conosce ma ha un peso la familiarità. "Spesso le allergie agli alimenti, come appunto latte e uova, si sviluppano molto presto, da bambini. In questo caso, però, capita spesso che la malattia scompaia da sola, o che ne subentri una respiratoria ad esempio ai pollini. Chi invece inizia ad avere problemi da adulto, difficilmente si libera dell'allergia".

Che differenza c'è tra allergia e intolleranza?

Il medico spiega che nella prima c'è una reazione del sistema immunitario. "Nella seconda i meccanismi sono altri e le reazioni comunque modeste se paragonate a quelle di chi è allergico agli alimenti".