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Allevatrice morta nella neve, il dolore del sindaco: "L'ho anche denunciata perchè lasciasse quel luogo"

"L'ho vista morta congelata nella neve e non dimenticherò mai più questa immagine", "ho nel cuore una grande tristezza e un dispiacere infinito per come sono andate le cose, per la morte sopra la neve di questa donna di 50 anni che da quasi due anni occupava abusivamente il maneggio comunale di Badia Tedalda per allevarci i suoi campioni. Lei aveva avuto anche una mia denuncia e poi una mia ordinanza di sgombero, più volte reiterata, ma non voleva andarsene o meglio stava cercando un posto diverso ma non riusciva a trovarlo". Lo afferma oggi il sindaco di Badia Tedalda (Arezzo), Alberto Santucci, sulla morte di Cristiana Gugu l'allevatrice solitaria di cani razza Mirotic morta di freddo nella tormenta di neve di lunedì scorso e ritrovata per caso in un sentiero isolato dell'Appennino soltanto il giorno dopo. La donna viveva da sola nel bosco a oltre 5 km dal centro abitato più vicino.

"La sua situazione era conosciuta dai servizi sociali, ma lei aveva un carattere deciso e non accettava consigli - prosegue -.
Io, tra aprile e maggio 2021, tutti i sabati mattina, la incontravo in Comune per tenerla d'occhio e monitorarla, cercavo di convincerla a rientrare a Bucarest dalla madre ma lei non voleva lasciare i suoi cani".

"Allora - racconta - l'unica strada era trovarle un alloggio con vicino stalla o fienile per i cani in un posto isolato. Il posto fu individuato, a lei piaceva, la proprietà glielo avrebbe dato in locazione per 3 anni, ebbe anche garanzie scritte da me, io trattai il canone e scrissi pure il contratto, lei era al settimo cielo, ma poi purtroppo qualcuno intervenne e bloccò tutto".

Il sindaco riferisce di un incontro con il prefetto. "Avrei potuto chiedere l'uso della forza pubblica per cacciarla da quel luogo comunale che occupava indebitamente assieme ai suoi cani ma non l'ho fatto - dice - ma non me la sentivo di farla buttare fuori con la forza. Il 5 giugno 2023 alle ore 9 ci saremmo dovuti incontrare davanti al giudice del tribunale di Arezzo, invece non ci rivedremo più in questa vita. Che il Signore la possa accogliere in Paradiso".