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Alpago, lupi all'attacco sotto Dolada: 15 pecore predate e disperse

Davide Bortoluzzi li teneva in un alpeggio. «Ho dovuto lasciare il mio cane alla fattoria e il recinto non era abbastanza buono. L'agenzia ha cambiato le regole di difesa del gregge»

ALPAGO . I lupi hanno attaccato sabato notte alle pendici del monte Dorada. Si tratta di una quindicina di capi, tra pecore e agnelli, macellati nei recinti degli alpeggi.

Altre pecore sono ancora disperse nel territorio controllato da Preus Curago, proprietario del terreno dove vengono allevate le pecore di David Bortoluzzi. I produttori di latte di citrano vivono negli alpeggi da maggio a settembre. Sfortunatamente, la recinzione non è bastata a scoraggiare gli attacchi dei lupi che non hanno incontrato resistenza, lasciando le carcasse sventrate di diversi animali a terra prima di ritirarsi.

" Durante il culmine del turismo, abbiamo deciso di tenere il cane LGD in fattoria", afferma Bortoluzzi. "Fare solo il proprio lavoro e avere gli uffici locali e statali che si occupano di tale questione". Lupi. Si tratta di fornire a persone e turisti le giuste informazioni", afferma l'agricoltore 36enne che ha aperto Sheep. Attività di allevamento di capre a Citran nel 2008.

Bortoluzzi riferisce di uno spiacevole episodio accadutogli in passato, con conseguenze legali e la difficile decisione di lasciare il cane nelle stalle in quel periodo. Afflusso di turisti al sentiero di montagna.

"I protocolli per la difesa del gregge adottati dalla regione sono efficaci sia contro le recinzioni più alte che contro i LGD", continua Bortoluzzi. In zone come l'Abruzzo, dal punto di vista culturale e storico (i lupi ci sono sempre stati) le condizioni sono diverse sia dal territorio che d'estate i prati sono frequentati da turisti che spesso ignorano le regole. E non sanno quale comportamento è meglio adottare contro gli animali al pascolo per non metterli in pericolo».

Oltre agli escursionisti che seguono una varietà di alte -percorsi in quota, ci sono anche appassionati di volo libero, famiglie in cammino e profughi. «Insomma, è un protocollo che non è applicabile ovunque e di cui bisogna tener conto», sottolinea Bortoluzzi. Di conseguenza è stata realizzata una campagna di informazione in tal senso da parte degli enti locali affinché i contadini non dovessero rinunciare al prezioso lavoro dei pastori maremmani che il Veneto offre ai contadini minacciati. bene. di predatori.

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