Un non senso politico e giuridico, ispirato e messo in atto dal Presidente Emiliano, ponendosi fuori dagli interessi delle persone, dal programma elettorale e da tutte le carte d’intenti del Partito Democratico.
Siamo dunque al capolinea di un’esperienza di Governo. E lo dico con notevole serenità perché so che potremmo disporre sin da subito di un’alternativa seria, credibile e altamente competitiva”.
Lo dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.
“Ci sono momenti in cui bisogna prendere atto che ogni sforzo e ogni tentativo di governare al meglio risultano vani.
In questi due anni tutte le iniziative di governo che contano sono venute dal Consiglio regionale attraverso proposte di legge e atti d’indirizzo o controllo, però spesso ostacolate dalla Giunta per risibili motivi di narcisismo, vanità e invidia.
Tutte le riforme in ambito sanitario o economico degne di queste nome sono nate dall’iniziativa consiliare.
Le leggi sugli screening neonatali per curare al più presto e al meglio i bimbi; le leggi sulla genetica come forma avanzatissima di prevenzione e cura; le leggi sul potenziamento degli screening sui tumori alla mammella e al colon; le leggi sugli obblighi vaccinali; le leggi sul contenimento della spesa farmaceutica; le leggi sull’edilizia e sul Piano casa; le leggi sull’energia; le leggi di semplificazione amministrativa; gli atti di indirizzo e controllo sulla costruzione dei nuovi ospedali; gli atti di controllo sulla gestione della Protezione civile ed economato; gli atti di controllo sulla gestione dei fondi sullo spettacolo; gli atti di controllo sulla spesa finalizzata al dragaggio dei porti.
E questo è solo un piccolo elenco esplicativo, che dimostra lo squilibrio tra la produttività governativa del Consiglio regionale e l’inerzia e gli ostacoli della Giunta.
Da ieri, però, l’inerzia costante del Presidente Emiliano si è trasformata in sabotaggio su argomenti fondamentali del nostro essere in politica, la Costituzione e il suo rispetto, esercitando anche un insopportabile condizionamento su decine di colleghi, persone per bene e di certo non contenti di essere trattati come pedine per inutili giochi di potere.
Un sabotaggio realizzato cercando l’alleanza con l’opposizione di destra e negando il dovere della pubblica amministrazione di assicurare alle persone l’esercizio dei diritti irrevocabili.
Una questione politica enorme, dunque, non più eludibile per chi ha a cuore il futuro della Puglia e vorrebbe riconciliare con il voto maggioritario delle persone il Partito Democratico e il centrosinistra".