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Ansia e depressione: da ottobre, il progetto di psicoterapia gratuita Vivere meglio rivolto a 10mila persone

L’attenzione al disagio psicologico nel nostro paese sta crescendo. Lo dimostra l’approvazione, nei mesi scorsi, del bonus psicologo (di recente rifinanziato dal decreto Aiuti bis per raggiungere una platea più ampia per un totale di 35 milioni di euro) e anche da iniziative esterne al mondo politico ma legate al contesto professionale di riferimento. Come quella battezzata Vivere meglio e lanciata dall’Enpap, l’Ente di previdenza e assistenza per gli psicologi, in collaborazione con lo Scup (Servizi clinici universitari psicologici) dell’università di Padova e l’Aip, l’Associazione italiana di psicologia, e con alcuni atenei italiani. 

Si tratta di un programma gratuito di consulenza psicologica ispirato a quanto già visto in altri paesi, su tutti il Regno Unito, rivolto, in un primo giro, a 10mila cittadini dai 16 anni da parte di un migliaio di psicologi che hanno partecipato a un bando per altrettante borse di lavoro da 5mila euro. Con queste persone verranno avviati percorsi terapeutici per il trattamento dei disturbi in particolare di ansia e depressione. La pandemia, certo. Ma anche le incertezze economiche, il contesto di crisi internazionale, lo stato di confusione e violenza in cui sembra precipitato il pianeta in quella che papa Francesco chiama  «terza guerra mondiale a pezzi», le prospettive di un mercato del lavoro che sembra impantanato, il futuro che sembra accartocciarsi su sé stesso invece di dispiegarsi di fronte alle persone con un carico di opportunità. Il contesto che viviamo, sebbene caratterizzato da decenni di crescita e di pace, ha oggi i caratteri della perfetta crisi socioeconomica: le ripercussioni sulla salute mentale possono essere molto pesanti.

Solo in Italia, infatti, circa 6 milioni di persone soffrono di disturbi depressivi o ansiosi, il 10% della popolazione. Sono stati e condizioni mentali che spesso influenzano in profondità la vita quotidiana, dal lavoro alla famiglia. E fra i soggetti più a rischio c’è chi non ha un’occupazione, chi ha un basso livello d’istruzione, i giovani e le donne. «Molti di loro arrivano a diagnosticare e a trattare in ritardo i disturbi - spiega Paolo Michielin, psicologo, psicoterapeuta Scup e docente all’università di Padova a Rainews - secondo le stime solo tre persone su 10 tra quelle colpite da questo tipo di disturbi trovano una cura e la trovano dopo 8/10 anni dalla manifestazione del problema. Quasi sempre si tratta di una terapia esclusivamente farmacologica». Per gli altri non ci sono grandi soluzioni, e spesso uno degli ostacoli più gravi è il costo delle sedute. Eppure la psicoterapia dovrebbe avere la precedenza al ricorso ai farmaci, a volte imboccato come una scorciatoia.

Otto italiani su 10, conferma un’altra indagine realizzata dalla Doxa per il Festival della Salute Mentale Ro.Mens, che si tiene fino al 2 ottobre a Roma, hanno avuto a che fare con persone con un disturbo mentale, più o meno grave. E mentre ne escono confermati pregiudizi duri a morire e odiosi luoghi comuni, come quello sulla presunta «pericolosità» delle persone che soffrono di disturbi mentali o quello che vede i giovani più inclini al disagio psichico, rimane anche una generale ritrosia se non vergogna a parlare dei propri problemi psicologici.

Vivere meglio partirà il primo ottobre. Per accedere ai servizi bisogna collegarsi al sito viveremeglio.enpap.it ed effettuare un test scientificamente validato, senza costi ovviamente, per capire se sia il caso intraprendere un percorso costituito da 10 a massimo 14 incontri con psicologi e/o psicoterapeuti selezionati da Enpap e formati all’utilizzo di protocolli, aggiornati ed efficienti, con un solido impianto scientifico. Sullo stesso sito sono a disposizione materiali informativi di auto-aiuto con consigli e indicazioni per gestire i segnali iniziali di disagio psicologico. Il progetto è sostenuto da alcuni personaggi popolari dello spettacolo come gli attori Lucia Vasini e Lino Guanciale e Aurora Ramazzotti.

«Intervenire tempestivamente sui disturbi di ansia e depressione è fondamentale, non solo per il benessere di chi ne soffre, ma anche per il benessere di tutta la collettività – spiega Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap - accanto a chi soffre di ansia e depressione ci sono i familiari, i caregiver e intere comunità che colgono e gestiscono il carico di questi problemi. Ansia e depressione, spesso, sono causa di assenteismo e di cali drastici nel rendimento, lavorativo e scolastico, e hanno pesanti ripercussioni sulla qualità della vita personale, relazionale e lavorativa. Ma, ancora oggi, nonostante i dati confermino tutte le ricadute negative di ansia e depressione, questi disturbi non ricevono risposte adeguate».

«Ho tratto tantissimi benefici, non ho mai avuto paura di rivolgermi ad uno psicologo e sono cresciuta nella fortuna - ha spiegato Aurora Ramazzotti nel suo intervento in videochiamata alla conferenza romana di presentazione del progetto – quando c’è ascolto e amore c’è tutto, quando ho voluto parlare con qualcuno fuori dalla mia famiglia è sempre stato accolto. Molti devono aspettare di pagarlo da soli perché i genitori sono contrari. Io ho imparato che la terapia ti dà la possibilità di fare un bel respiro, uscire dal tuo corpo e analizzare le cose in maniera più oggettiva. Dipende poi il motivo della ricerca dell’aiuto terapeutico, nel mio caso ho a tempi alterni una terapia che mi aiuta».

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