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Antonio Fantin: «L'importanza di trasformare gli ostacoli in opportunità»

Punto. A capo. Come il titolo della sua autobiografia. Antonio Fantin ha perso l’uso degli arti inferiori quando aveva soltanto tre anni, a seguito di una grave malattia. Il turning point della sua vita, che molti potrebbero considerare un ostacolo insormontabile. Non l’atleta azzurro, che con impegno e sacrificio ha continuato a coltivare la sua passione per lo sport diventando un nuotatore di livello internazionale, fino alla conquista della medaglia d’oro ai Giochi Paralimpici di Tokyo.

È lui il primo protagonista di Dreamers.On., il progetto Porsche Italia dedicato a volti noti e persone comuni che hanno aperto nuove strade, immaginando il futuro e arrivando dove nessuno, prima di loro, si era mai spinto. «Per me sognare significa credere in un percorso, senza mai dimenticare la meta che vogliamo raggiungere», spiega Antonio nell’intervista pubblicata sulla piattaforma dreamerson.porscheitalia.com. «Da bambino sognavo di giocare a calcio, poi di tornare a camminare».

Fantin al Porsche Experience Center Franciacorta

Fantin al Porsche Experience Center Franciacorta

«Oggi ho tanti piccoli grandi obiettivi», aggiunge il campione friulano, 21 anni, che nelle difficoltà ha trovato la motivazione per tirare fuori il meglio di sé. «C’è sempre una strada alternativa, indipendentemente da tutti gli ostacoli che dovremo affrontare. Basta guardarli da un’altra prospettiva e nasce sempre un’altra opportunità. Anzi, più grande è l’ostacolo e più grande è l’opportunità che si crea». Lui è riuscito quindi a far assumere al nuoto diverse forme nella sua vita.

«All’inizio è stato riabilitazione, anche forzatura. Nel senso che non volevo entrare in acqua. Poi tutto è cambiato», racconta Fantin. «Essere guidati da un sogno è qualcosa che possono fare tutti. Cos’è per me la normalità? Non guardare la vita attraverso un filtro, che sia quello della carrozzina o della disabilità. Conta il modo con cui ci approcciamo alla vita. Non dobbiamo porci limiti e non dobbiamo avere troppe barriere mentali, che non ci permettono di vivere fino in fondo».

È così che alcuni mesi fa, nella cornice del Porsche Experience Center Franciacorta e grazie ad un dispositivo di ausilio alla guida, Antonio ha realizzato anche un altro personale desidero: mettersi al volante di una sportiva della Casa di Stoccarda, in pista. Tutto spiegato e testimoniato su Dreamers.On., con potenti immagini e la voce del rapper Grido: perché dietro ogni grande sogno, c’è una storia da raccontare.

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