Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Anziani, a Milano gli incontri per conoscere i «nipoti on demand» e alleviare la solitudine

La solitudine è una vera piaga per gli anziani, che molte volte hanno perso gli amici e non riescono a vedere spesso le loro famiglie. È un problema che si aggrava soprattutto in inverno, la stagione in cui le occasioni di contatto e socializzazione si riducono. 

È per questo che nasce l’iniziativa «Stare insieme è più bello»: a febbraio, in alcune delle sedi milanesi della rete di poliambulatori Santagostino (piazza Sant’Agostino, via Muratori (Porta Romana), corso Vercelli e piazzale Corvetto), è in programma una serie di appuntamenti dedicati agli anziani e alle loro famiglie per conoscere il servizio di «nipoti on demand», che è nato dalla collaborazione con la startup milanese Uaf - You Are Family.

In pratica, ragazzi e ragazze giovani, spesso studenti universitari inclini al volontariato, selezionati dal centro, potranno fornire compagnia ai «nonni». Che acquisteranno il servizio con pacchetti a tariffe agevolate (13 euro all’ora per il pacchetto da 20 ore), dopo una prima ora gratuita per testare il servizio e valutare se proseguire. 

Una partita a carte, una passeggiata, la lettura di un libro, un aiuto a fare la spesa o sbrigare commissioni, ma anche un cinema o andare a teatro: sono innumerevoli le attività che i «nipoti on demand» possono proporre, tra cui anche lezioni pratiche per imparare a usare smartphone e computer, per navigare su internet o fare video chiamate. 

Tutti i martedì e giovedì pomeriggio di febbraio, sorseggiando un thè in compagnia, gli anziani potranno conoscere i «nipoti», scoprire le loro storie e vedere come funziona l’algoritmo sviluppato appositamente per il servizio. Infatti, per trovare la migliore compagnia, viene utilizzata anche la tecnologia: vengono elaborate le caratteristiche del nonno e accostate al nipote migliore, così da poter assicurare un servizio pi personalizzato possibile.

«Diversi studi hanno dimostrato che l’isolamento sociale e il senso di solitudine, in particolare se protratti nel tempo, costituiscono un fattore di rischio per il declino cognitivo nell’età anziana», ha spiegato Pietro Davide Trimarchi, psicologo esperto in Neuropsicologia clinica e sperimentale del Santagostino. «Inoltre, un recente studio dell’Istituto Mario Negri di Milano condotto su un vasto campione di cittadini anziani europei ha evidenziato che alti livelli di isolamento sociale e senso di solitudine erano associati a un maggior rischio di sviluppare una condizione di fragilità, una sindrome geriatrica nella quale problemi clinici di modesta entità, come un’influenza o un’infezione urinaria, possono avere un grave impatto a lungo termine sulla salute e il benessere». 

Altre storie di Vanity Fair che ti potrebbero interessare:

«Ripensiamo le Rsa: un giorno saremo tutti anziani»

Fausto, 80 anni: «Ecco come una residenza per anziani può diventare una salvezza»