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Attacco hacker, compromessi migliaia di server

Un attacco massiccio scatenato dagli hackers in tutto il mondo, Italia compresa, con diverse decine di sistemi nazionali compromessi. Un attacco venuto alla luce nel giorno in cui la rete Tim è andata in down lasciando milioni di utenti senza internet e provocando disservizi anche ai bancomat. Che si tratti di una cosa seria lo conferma il vertice convocato da palazzo Chigi per fare un primo bilancio dei danni provocati e mettere in campo le adeguate contromisure. All’incontro ci saranno il sottosegretario Alfredo Mantovano, il direttore dell’Agenzia Roberto Baldoni e la direttrice del Dis, il Dipartimento informazioni e sicurezza, Elisabetta Belloni. Già nelle scorse settimane, tra l’altro, la premier Giorgia Meloni aveva fatto in Cdm un’informativa proprio sulla necessità di contrastare la vulnerabilità dei sistemi informatici. L’allarme è arrivato nel pomeriggio dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: il Computer security incident response team Italia – l’organismo cui spetta il monitoraggio degli incidenti e l’intervento in caso di attacchi – ha scoperto che gli hacker sono entrati in azione attraverso un “ransomware già in circolazione” che ha già “compromesso” decine di sistemi. Non solo: gli esperti dell’Agenzia guidata da Roberto Baldoni sono riusciti ad allertare diversi soggetti – istituzioni, aziende pubbliche e private – i cui sistemi risultano esposti e dunque vulnerabili agli attacchi ma “rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario”. “L’attacco – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – ci rafforza nella convinzione che sulla rete e in generale sulla cyber sia importante garantire il massimo livello di sicurezza”.  L’attacco individuato dall’Agenzia ha invece preso di mira i server ‘VMware ESXi’: gli autori hanno sfruttato una vulnerabilità che era stata già individuata e risolta nel febbraio 2021 da Vmware, ma – spiegano gli esperti – non tutti hanno applicato la correzione indicata dall’azienda e dunque sono rimasti col ‘buco’ senza toppa che è stato sfruttato in questa ondata di attacchi per entrare.  I primi ad accorgersi dell’attacco sono stati i francesi, po l’ondata di attacchi si è sposta su altri paesi tra cui l’Italia. Al momento i server compromessi sono qualche migliaio in tutto il mondo, dalla Francia alla Finlandia, dal Canada agli Stati Uniti fino appunto all’Italia dove, stando a quanto accertato finora, decine di realtà hanno già riscontrato l’attività malevola nei loro confronti. E il numero, dicono gli analisti, è destinato ad aumentare. Lo sfruttamento della vulnerabilità, spiega infatti l’Agenzia, “consente in una fase successiva di portare attacchi ransomware che cifrano i sistemi colpiti rendendoli inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto per avere la chiave di decifrazione”.