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Autonomia, tensioni interne sulla Sanità: scontro tra Schillaci e Salvini

Non solo scontri tra maggioranza e opposizione sull’Autonomia, ma anche tensioni interne. E’ scontro sulla Sanità tra Schillaci e Salvini.

Orazio Schillaci
Orazio Schillaci – Nanopress.it

L’opposizione non demorde, chiamando la proposta di Calderoli “Spacca Italia”, con un clima ancora più teso in vista delle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Ma le crepe riguardano anche il governo: il monito di Schillaci sulla Sanità e la risposta di Salvini: “Livello di assistenza scadente è causa dei governatori”.

Autonomia differenziata: tensioni interne in maggioranza

Orazio Schillaci frena, chiedendo che in tema Autonomia differenziata il ministero della Salute possa rimanere la guida per le Regioni. E’ ancora scontro sulla proposta di Calderoli, ma non solo tra maggioranza e opposizione stavolta, bensì anche al governo. Si, perché benché si utilizzi ancora il termine “Spacca Italia” per riferirsi al ddl – appellativo che lo stesso leghista ideatore della bozza aveva pregato di non usare più pena querele – a essersi scontrati sono stati il ministero della Salute e il vicepremier, Matteo Salvini.

Schillaci taglia corto, facendo emergere una certa insofferenza in Fratelli d’Italia. Il partito al governo del resto, a differenza della Lega che passa al 9% secondo gli ultimi sondaggi, sembra stia per tornare a mostrare un certo interesse per l’importante bacino di voti nel meridione adesso insoddisfatto. Il ministro della Salute con il suo monito chiede che sia ancora il ministero appunto a guidare le regioni sulla sanità: “Non solo un potere di indirizzo e distribuzione dei fondi ma deve anche sostenere un meccanismo virtuoso insieme alle Regioni per capire chi lavora meglio e aiutare chi è in difficolta o non riesce a lavorare così bene”. Parole importanti, non andate giù al leader del Carroccio.

Matteo Salvini infatti è entrato sulla difensiva, scaricando il barile delle difficoltà in tema sanità del Sud sui governatori del centrosinistra. In “alcune regioni” a detta di Salvini infatti – che minimizza – il livello è “scadente” perché i presidenti di Regione “chiacchierano ma da anni non fanno nulla”. Una semplificazione che non basterà a placare i malumori, così come probabilmente non basterà a sedare un mezzogiorno ormai allerta sull’Autonomia differenziata la pezza di Francesco Lollobrigida, che rassicura timidamente: “Il nostro partito è forte e radicato al Sud. Potrebbe mai approvare un testo di legge che produce quell’effetto?”.

Che il piano di non pestarsi i piedi a vicenda per mettere mano sui rispettivi obiettivi per FdI e Lega – Autonomia e Presidenzialismo – stia iniziando a scricchiolare non è certo un segreto, e a poco potrebbero servire stavolta gli interventi – spesso tardivi – della premier.

Autonomia differenziata, all’attacco anche l’opposizione

Ma il muro contro muro riguarda soprattutto l’opposizione, che alle narrazioni di una proposta visionaria da parte della Lega replica con quel famoso appellativo che fa tanto male a Calderoli, ossia “spacca Italia“.

E la polemica si inasprisce ovviamente a ridosso delle elezioni Regionali. Piero Fassino ha parlato della proposta come uno specchio per le allodole, imposta dal governo che mira a un centralismo regionale spezzettato, che crea disuguaglianza. E ancora Francesco Boccia, che punta il dito verso il governo e il suo consenso alle richieste della “peggior Lega”, e contro il testo che deteriorerebbe uguaglianza, scuola e sanità.

Non nuovo alle critiche sull’Autonomia, e insieme a De Luca uno dei primi a far fronte comune insieme agli altri governatori del Sud, il presidente della Regione Puglia. Michele Emiliano ha parlato delle elezioni Regionali come fondamentali anche per gli assetti interni del Governo. Qualora la Lega andasse sotto a FdI anche in Lombardia infatti, secondo Emiliano il discorso relativo all’autonomia potrebbe estinguersi.

Roberto Calderoli
Roberto Calderoli – Nanopress.it

Ma i più duri rimangono i Cinque Stelle, veri oppositori della manovra – a discapito di un Pd che solo in occasione delle corse alle primarie ha dato un taglio netto ai tentennamenti. Stefano Patuanelli non usa mezzi termini e definisce il disegno di legge: “Un’altra porcata di Calderoli“, mentre il leader di Sinistra Italiana attacca la Lega. Secondo Nicola Fratoianni – che non usa nemmeno la parola autonomia ma direttamente “La spacca Italia”, FdI cederebbe definitivamente allo scempio della Lega.