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Bce alza i tassi dello 0,5%. Lagarde:”A marzo nuovo aumento. Manterremo la rotta”

La stretta monetaria contro l’inflazione continua. La Banca centrale europea ha alzato i tassi di ulteriori 50 punti e annunciato un aumento della stessa entità nel mese di marzo. L’incremento odierno porta il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%. La decisione – raggiunta con ampio consenso, ha sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde – era ampiamente attesa sia dagli analisti che dai mercati, tant’è che le Borse proseguono sulla strada dei rialzi (Piazza Affari +1%) il rendimento del decennale italiano scivola al 4,04%, sui minimi di giornata, mentre lo spread col Bund cede 10 punti base, a 189 punti.

“Il Consiglio direttivo manterrà la rotta nel continuare ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine”, ha affermato Lagarde, nel corso della consueta conferenza stampa che segue l’annuncio sui tassi. 

La presidente della Bce ha inoltre ribadito che la determinazione della Bce a raggiungere l’obiettivo del 2% di inflazione nel medio termine “non deve essere messa in dubbio“, spiegando che una volta che i tassi saranno in territorio restrittivo ci rimarranno per qualche tempo per far diminuire nel corso del tempo l’inflazione frenando la domanda e per mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione.

Bce Lagarde: “Nuovo rialzo dei tassi a marzo”

“Le discussioni nel consiglio direttivo sono state caratterizzate dalla volontà di mostrare continuità nella politica monetaria, come indicato a dicembre”, ha sottolineato Lagarde. Ed è con questo spirito che il board ha preannunciato che a marzo si procederà con un nuovo rialzo, sempre di 50 punti base.

“Alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo”, il Consiglio direttivo della Bce intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo, per poi “valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria”, si legge nella nota diffusa dall’Eurotower, che sottolinea: “Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione frenando la domanda e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.

L’approccio basato sui dati è stato confermato anche da Lagarde nel corso della conferenza stampa. La numero uno della Bce, parlando proprio degli ultimi dati pubblicati, ha detto che l’economia dell’Eurozona “ha rallentato notevolmente da metà 2022 e ci aspettiamo che resterà debole nel breve termine”, mentre la pressione sui prezzi “rimane forte”. Il bicchiere, però, sembra essere mezzo pieno, considerando che “nel complesso l’economiia è stata più resiliente del previsto e recupererà nei prossimi trimestri”. 

Non solo, la fiducia è aumentata, le imprese hanno importanti portafogli ordini, i salari stanno salendo più velocemente, grazie a mercati del lavoro robusti. Ma soprattutto: “I rincari dell’energia potrebbero svuotarsi più rapidamente del previsto”.  Tutti questi fattori hanno reso i rischi sulla crescita “più bilanciati”, nonostante la guerra in Ucraina continui a destare forti preoccupazioni. Parlando proprio della stretta monetaria, Lagarde ha ammesso: “Ci saranno conseguenze, ci saranno effetti secondari, soprattutto sulle banche. È inevitabile”. 

Lagarde: “Con calo prezzi del gas ridurre le misure di sostegno”

“Man mano che la crisi energetica diventa meno acuta, è importante iniziare subito a ritirare le misure di sostegno in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in modo concertato”. ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, evidenziando che “Eventuali misure di questo tipo che non rispettino questi principi, probabilmente aumenteranno le pressioni inflazionistiche a medio termine, il che richiederebbe una risposta di politica monetaria più forte”.

Continuando a rivolgersi ai Governi, la numero uno della Bce ha affermato: “In linea con il quadro di governance economica della Ue, le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere la nostra economia più produttiva e ad abbassare gradualmente l’elevato livello del debito pubblico”. 

Bce: da marzo riduzione del programma Paa di 15 miliardi al mese

L’Eurotower ha inoltre deciso le modalità di riduzione delle consistenze dei titoli detenuti dall’Eurosistema nel quadro del Programma di acquisto di attività (Paa). Come comunicato a dicembre, il ritmo della riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese dall’inizio di marzo. La riduzione andrà avanti fino a giugno quando il board tornerà a valutare il ritmo da seguire per i mesi successivi. “I reinvestimenti parziali saranno condotti sostanzialmente in linea con la prassi attuale – si spiega nel comunicato -. In particolare, i restanti reinvestimenti verranno distribuiti in proporzione alla quota di rimborsi nelle singole componenti del Paa e, nel quadro del programma di acquisto per il settore pubblico (Pspp), in proporzione alla quota di rimborsi per ogni paese e per i vari emittenti nazionali e sovranazionali. Nell’ambito degli acquisti di obbligazioni societarie da parte dell’Eurosistema, i restanti reinvestimenti saranno orientati maggiormente verso emittenti con risultati migliori dal punto di vista climatico. Fatto salvo l’obiettivo della Bce della stabilità dei prezzi, tale approccio sosterrà la graduale decarbonizzazione delle consistenze di obbligazioni societarie dell’Eurosistema, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi“.

Anche la BoE alza i tassi dello 0,5%: “Regno Unito in recessione

Come da attese, anche la Bank of England a fine mattinata ha annunciato un rialzo di tassi di interesse di 50 punti portandoli al 4%. Nella precedente riunione di dicembre la BoE aveva aumentato i tassi di 50 punti base al 3,50 per cento. Per la Banca centrale inglese si tratta del decimo rialzo consecutivo dei tassi di interesse. Con questo nuovo aumento i tassi hanno raggiunto nel Regno Unito il livello più alto dal 2008 a questa parte.

Secondo le previsioni della BoE a gennaio, il Regno Unito è entrato in recessione. La fase recessiva, secondo gli esperti della Banca centrale, durerà cinque trimestri ma sarà meno profonda del previsto. Nel dettaglio, il Pil britannico dovrebbe diminuire dello 0,5% nel 2023 e dello 0,25% nel 2024 determinando una recessione “molto meno profonda” rispetto all’1,5% e all’1% previsti lo scorso novembre. La banca centrale ha inoltre osservato che l’inflazione complessiva ha iniziato a diminuire “ed è probabile che diminuisca bruscamente nel resto dell’anno a causa dei movimenti passati dei prezzi dell’energia e di altri beni”. Tuttavia, il mercato del lavoro “rimane teso e le pressioni interne sui prezzi e sui salari sono state più forti del previsto”, suggerendo rischi di una maggiore persistenza dell’inflazione di fondo.

“Il Monetary Policy Committee continuerà a monitorare da vicino le indicazioni di persistenti pressioni inflazionistiche, tra cui la rigidità delle condizioni del mercato del lavoro e il comportamento della crescita dei salari e dell’inflazione dei servizi – si legge nello statement diffuso al termine della riunione – Se dovessero esserci prove di pressioni più persistenti, sarebbe necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria”.