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Belen si racconta: in Italia ha fatto anche la cubista, "ma poi ho salvato la mia famiglia dalla povertà"

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Una lunga intervista in cui Belen ha parlato del suo passato, dell'arrivo in Italia - che non fu proprio come se lo aspettava - e del suo presente con i suoi figli e Stefano De Martino.

Belen Rodriguez intima, forse mai così prima. In un'intervista a Sette ha raccontato parti della sua infanzia e prima adolescenza mai noti prima. Con i primi soldi guadagnati in Italia ha comprato una casa ai suoi genitori: "Una casa nel posto dei ricchi, con sicurezza h 24 e cancelli".

Dell'Argentina ha ricordi agrodolci, l'impossibilità di guardare quella tv di cui proprio lei è protagonista, "a casa era vietato vedere programmi tv con contenuto mondano e non religioso, così guardavamo ‘La casa nella prateria'". Suo padre era un "venditore di attrezzi agricoli e di giardinaggio" e poiché "frequentava la chiesa protestante, noi figli avevamo molti divieti, tra cui: vietato vedere programmi televisivi con contenuto mondano e non religioso".

I primi lavori di Belen non riguardavano lo spettacolo, ha consegnato volantini del cinema per strada e poi fatto la pizzaiola, con i primi piccoli stipendi si era comprata un paio di stivali a rate, stivali che ha rischiato di perdere. 

Il passato a Buenos Aires, la paura e la scomunica per colpa delle sue foto in costume

Belen è nata a Buenos Aires il 20 settembre 1984, ha vissuto anni molto complessi che lei stessa racconta: "Quando Menem sale al potere vende le aziende statali agli americani, incluse le grandi aziende come la Pepsi Cola di cui mio nonno era vicedirettore, ebbene in quel momento l’Argentina cade in una profonda crisi economica. La gente ipoteca la casa, la macchina". 

E il destino che è capitato a molti argentini è capitato anche alla sua famiglia, hanno perso la casa "senza poter prendere niente: divani, letti, piatti, asciugamani". Quella casa le è rimasta nel cuore, ancora si ricorda il numero del telefono fisso, ogni tanto chiamava, le ricordava la nonna che poi era venuta a mancare, rispondevano i nuovi inquilini e quindi buttava giù. La sua speranza era che a rispondere fosse la nonna.

Per colpa della crisi andarono ad abitare in campagna, non troppo lontano dalle favela, avevano cinque cani e due conigli e anche una piccola casa sull'albero, una molto simile suo padre la vuole andare a costruire a Napoli per Santiago, dove ha casa Stefano De Martino, l'uomo che Belen chiama "marito".

Lo spettacolo è sempre stato una sua passione, forse perché le era negato poterlo guardare in tv, e così dopo il liceo artistico si è iscritta a Scienze della comunicazione e dello spettacolo ma non ha completato l’università. Prima di partire per l'Italia con la speranza di fare la modella, è successo a loro ciò che prima o poi accadeva a tutti a Buenos Aires: li derubano.

"La gente non aveva da mangiare", era la vita quotidiana a fare paura: "Saccheggiavano i supermercati, entravano nelle case, rubavano e uccidevano le famiglie". "Un giorno arrivano da noi. In otto, armati e drogati di colla. Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro". Li hanno legati, le "pistole puntate alla testa". Gli hanno rubato tutto, tazzine, forchette, tv, lenzuola, scarpe, mutande e anche il suo book fotografico. L'unica cosa che riuscì a portare in salvo furono gli stivali comprati a rate, li nascose nella fessura del divano letto.

Poi la paura, la chiamano per andare in bagno, da sola: "Penso: se non mi uccidono tutto il resto va bene, il resto lo posso dimenticare". Per fortuna volevano solo "il numero del conto corrente di mio padre. Nient’altro". Del suo passato però Belen non ha 'dovuto' dimenticare niente: "Perché nonostante le difficoltà, che comunque non erano solo nostre ma di un Paese intero, io ho avuto un’infanzia meravigliosa". Non ne parla di solito perché "non c'è niente da esibire". Dopo otto ore "vanno via con tutte le nostre cose, ma ci lasciano vivi".

Dopo questo episodio decide che è arrivato il momento di andarsene, di venire in Italia con un contratto da modella. La sua prima esperienza è come modella di biancheria intima a 17 anni, per colpa di quelle foto, troppo scandalose, la sua famiglia è stata scomunicata dalla chiesa tanto frequentata da suo padre. Per Belen è stata una liberazione "vedevo tanto fanatismo nei divieti e negli obblighi come quello di donare il dieci per cento dello stipendio, cosa che mio padre faceva".

Belen e l'arrivo in Italia senza permesso di soggiorno

In Italia la prima tappa fu Riccione: "Eravamo in otto ragazze senza permesso di soggiorno, istruite su cosa dire in caso di fermo". "Una più bella dell’altra, i poliziotti ci fermano subito: 'Motivo del viaggio?' domandano", alla risposta "per una festa", avevano detto di rispondere così, furono bloccate in aeroporto per 48 ore. Quello che le si prospetta a Riccione, poi, non era un lavoro da modella, ma da ragazza immagine, "noi che avevamo immaginato passerelle, foto, ci ritroviamo nei locali a ballare sui cubi".

Lei riesce a passare alla tv grazie ai provini: "Trovo l’indirizzo di un’agenzia di moda di Bologna dove vado di nascosto. Quindi, tramite l’agenzia, inizio a fare provini per la televisione". E da quel momento ha ottenuto solo sì, quei sì che le hanno permesso di comprare una casa in Argentina ai suoi genitori con la sicurezza h24 - grazie a ciò inizia a dormire la notte - e poi di far venire uno ad uno prima la sorella Cecilia, poi il fratello Ignazio e poi anche mamma e papà. Sull'essere tutti insieme oggi afferma che è come "è come essere tornati indietro nel tempo. Domani mio padre arriva a Napoli per costruire una casa sull’albero a Santiago. Da settimane guarda tutorial su You Tube", con l'aggiunta di un terrazzo. Belen oggi da quel balconcino, ancora da realizzare, sa cosa vuole vedere oggi e in futuro: "Mio marito e i miei figli. Vedrò il tappeto elastico montato da Stefano insieme a suo padre".