Il via libera definitivo dall'Eurocamera al pacchetto unico digitale contrasta le pratiche scorrette di Big Tech e l'abuso di posizioni dominanti nel mercato, nella gestione e nei contenuti. È pensato per imporre maggiori responsabilità sulla moderazione. L'Aula ha approvato la nuova disciplina sul mercato digitale (Dma) con 588 favorevoli, 11 contrari e 31 astenuti e la legge sui servizi digitali (Dsa) con 539 favorevoli, 54 contrari e 30 astenuti. Tali testi saranno formalmente adottati dal Consiglio e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale per l'entrata in vigore.
DMA e Dsa inizieranno ad essere applicati rispettivamente 6 mesi e 15 mesi dopo la loro entrata in vigore. In base alla disciplina dei servizi digitali, le società che operano sul web hanno maggiori responsabilità di moderare i contenuti diffusi sul sito e sono illegali, in linea con il principio che ciò che è illegale offline è illegale.È necessario agire immediatamente per rimuovere il materiale . Sarai anche online.
Questa regola si applica anche alle vendite e alla pubblicità online, garantendo la sicurezza di prodotti e servizi e la trasparenza per quanto riguarda la moderazione dei contenuti o l'uso di algoritmi di raccomandazione dei contenuti. Successivamente sono previsti obblighi più stringenti, la cui applicazione sarà monitorata dalla Commissione Europea, per piattaforme online e motori di ricerca molto grandi (a partire da 45 milioni di utenti al mese). Ad esempio, queste piattaforme devono essere controllate in modo indipendente, consentire alle autorità e ai ricercatori autorizzati l'accesso a dati e algoritmi e offrire agli utenti la possibilità di rinunciare alla ricezione di raccomandazioni basate sulla profilazione.
D'altra parte, DMA si rivolge a piattaforme che operano nel mercato digitale come gatekeeper, ovvero piattaforme difficili da evitare per i consumatori a causa del loro vantaggio online. Questo regolamento impone molti obblighi e divieti per combattere le pratiche commerciali sleali. Ad esempio, i gatekeeper possono classificare i loro prodotti o servizi in preferenza ad altri prodotti o servizi (auto-priorità) o elaborare i dati personali dell'utente per scopi pubblicitari mirati senza esplicito consenso. Big Tech che viola le regole della concorrenza sarà multato fino al 10% delle vendite globali o fino al 20% se le violazioni si ripetono.
