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Billie Eilish racconta della «sindrome dell'impostore» di cui soffre. Ecco che cos'è

Non è la prima volta che Billie Eilish si apre sui suoi problemi di tipo psicologico. La cantante californiana, che festeggerà 21 anni il 18 dicembre, ha raccontato in questi anni di avere, ad esempio, un complicato rapporto con il suo corpo, tanto da coprire le sue forme femminili. Inoltre, ha confidato di aver condiviso il letto con i genitori fino alla pre-adolescenza, cercando conforto dai suoi episodi di ansia e panico.

Billie Eilish e la ricerca difficile della propria identità

Ora Billie Eilish fa sapere di soffrire della sindrome dell'impostore. Ne ha parlato alla BBC, spiegando quanto sia stato complicato trovare una propria identità vivendo costantemente sotto la luce dei riflettori. ​ «Quando vedi il tuo nome e il tuo viso ovunque, non è facile capire chi sei», ha spiegato Billie, il cui successo come cantante è esploso nel 2015, quando il singolo Ocean Eyes è diventato virale dall'oggi al domani. «All'improvviso ero dappertutto su Internet. E all'epoca avevo solo 15 anni. Quando leggo le dichiarazioni che ho rilasciato all'epoca non mi riconosco. Ero giovanissima».

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La sindrome dell'impostore spiegata dall'esperta

Ma cosa si intende esattamente con sindrome dell'impostore? Sul sito dell'Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva Ipsico.it, la dottoressa Irene Castellani, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, dà un'accurata definizione della sintomatica.  «L'espressione sindrome dell'impostore si riferisce alla percezione di un’esperienza interna di non meritevolezza del successo personale. Per questa condizione, le capacità e le abilità personali sono costantemente sottostimate e, così, si sperimenta la sensazione di non meritare i risultati positivi raggiunti. Questo fenomeno, in origine, è stato studiato come caratteristico di donne che ricoprivano posizioni di successo. Attualmente, le differenze di genere non appaiono particolarmente rilevanti. Tuttavia, è comune rilevare tale condizione in persone che rivestono posizioni sociali e lavorative importanti. Il paradosso tipico della “sindrome dell’impostore” riguarda proprio il fatto che, qualunque sia il successo raggiunto, questo non sarà mai abbastanza per mettere in discussione il vissuto di “immeritevolezza” soggettiva di base sperimentato».

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