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Bollate, auto sul parcheggio disabili senza diritto: “L’ho fatto notare, mi hanno offeso”

Parcheggi riservati ai disabili, ma occupati da chi non ne ha diritto: l’automobilista che dovrebbe sostare negli stalli riservati fa notare il comportamento scorretto e, a Bollate, in risposta riceve parole non propriamente concilianti.

Un episodio di maleducazione e inciviltà, occorso nei giorni scorsi a Bollate: con un automobilista che stava cercando parcheggi per disabili in zona San Martino.

Parcheggi per disabili occupati da altre auto: cosa è accaduto

Arrivando, trova uno dei due posti occupato in malo modo da due auto parcheggiate senza cura e senza apposito tagliando esposto. A quel punto l’uomo si ferma un attimo per vedere se qualcuno arrivava a spostare quelle auto. Vede improvvisamente giungere un uomo di una certa età che sale su una delle due in sosta vietata e fa notare a chi gli sta di fronte che il parcheggio era destinato ai portatori di handicap.

Di risposta, l’automobilista in attesa di parcheggiare l’auto si sente replicare che “non è colpa mia se non ci sono altri stalli liberi”. Infastidito dalla risposta, l’uomo che avrebbe voluto usufruire dei posti auto riservati ai disabili decide a quel punto di chiamare i carabinieri. E pochi attimi dopo vede tornare proprio l’uomo con cui, giusto pochi attimi prima, aveva avuto lo scambio di vedute. Solo che questa volta era in compagnia una donna. Che a quel punto sale sulla seconda auto presente sugli stalli riservati ai disabili.

Donna in sedia a rotelle in attesa, poi le offese

Anche a lei, l’automobilista corretto e danneggiato dalla noncuranza altrui fa notare dove i suoi interlocutori avevano posizionato le due vetture. E per tutta risposta la donna gli apostrofa una frase certamente non da signora di classe. Peccato che, come spiegato dall’automobilista offeso, “mia moglie è in chiesa sulla sedia a rotelle e ho diritto e bisogno di occupare quel posto“.

La donna, nel mentre  risalita in auto e consapevole dell’arrivo dei carabinieri, a quel punto si scusava in malo modo e di gran fretta faceva perdere le proprie tracce. Lasciando all’automobilista non solo l’amarezza, ma anche una domanda: “Non è possibile aggiungere uno di quei cartelli arancioni che, forse, possono dissuadere da comportamenti incivili. Oltre che irrispettosi del codice della strada? Beh, a volte occorre proprio sentirselo dire: vuoi il mio parcheggio, prenditi il mio handicap”. 
Paolo Minora
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