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Bonus 200 euro: chi lo deve restituire

Attenzione

L'assistenza determinata dal governo verrà fornita "provvisoriamente una volta". Se i controlli successivi confermano che "non hai diritto" a riceverlo, questo ti verrà restituito. Cosa devi sapere

A breve arriverà un bonus di € 200. Le misure di sostegno al reddito decise dal governo per aiutare le famiglie che soffrono l'inflazione e lacara energiasaranno pagate a pensionati, percettori di reddito di cittadinanza e dipendenti a luglio. D'altra parte, alcune categorie devono aspettare fino a ottobre. Si tratta di co.co.co, lavoratori stagionali interinali e intermittenti, lavoratori regolari del settore agricolo, iscritti al fondo pensione e 50 dipendenti giornalieri del settore dello spettacolo. Contributi 2021, lavoratore autonomo senza partita IVA, rappresentante a domicilio, lavoratore domestico assicurato dalla direzione Inps. In ogni caso, il tetto massimo di 35.000 lordi annui continua a trattenere tutti. Se superi questo limite, non potrai utilizzare il bonus di 200€.

Chi deve restituire il bonus di 200 euro

NellaCircolare n. 73emessa il 24 giugno scorso l'INPS diceva: "1 così. Uno -l'indennità provvisoria di riserva del tempo, e l'integrazione del suo diritto al riconoscimento, avverrà solo a seguito delle conseguenti attività di trattamento finalizzate all'acquisizione e alle relative verifiche delle informazioni reddituali. Traduzione: Pertanto, come previsto dalla legge. requisiti, potresti dover rimborsare il bonus. Chiariamo.

Nell'avviso l'INPS diceAbbiamo designato l'articolo 32, comma 5 dell'Ordinanza. 50/2022, che disciplina misure, ha dichiarato: "L'istituto di pagamento verificherà lo stato del reddito e, se l'importo in eccesso viene pagato, dopo l'acquisizione del reddito informativo. Ti informeremo di un importo irragionevole entro un anno. "

Tuttavia, non è solo il mancato rispetto dei requisiti di reddito che porta alla restituzione del bonus di 200 €. Cancellazione di due diversi datori di lavoro o trattamento pensionistico. L'Istituto di Previdenza Sociale lo specifica sempre in circolazione: «La possibilità di pagamento in eccesso è solo se, dopo la verifica programmata, il soggetto risulta aver percepito nel 2021 un reddito superiore a 35.000 euro. Potrebbe non esserlo». La revoca può riguardare anche l'ipotesi che “tutte le situazioni in cui sia revocato il trattamento pensionistico che dà diritto all'approvazione di un'indennità una tantum, o comunque sia successivamente confermata l'assenza del diritto”. Requisiti di reddito”.

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