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Bonus per genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili: al via le domande

A partire dal primo febbraio fino al 31 marzo, i genitori disoccupati o con monoreddito potranno iniziare a fare la richiesta di un bonus nel momento in cui, nel nucleo familiare, è presente uno o più figli a carico con disabilità riconosciuta che ha una percentuale superiore a 60%.

Bonus per famiglie con figli disabili
Bonus per famiglie con figli disabili- Nanopress.it

In questo modo si vedranno accreditare un importo che parte da un minimo di 150 euro fino ad un massimo di 500 euro, una cifra che varia in base al numero dei figli.

Al via il bonus per figli disabili

Dal primo primo febbraio al 31 marzo, i genitori disoccupati o che hanno un monoreddito potranno presentare la domanda all’INPS per ottenere un contributo nel caso in cui nel nucleo è presente uno più figli con disabilità.

E questa è un’agevolazione che prevede una cifra non superiore a 500 euro al mese.

In base a ciò che spiega l’Inps, e questo un bonus dedicato ai “genitori disoccupati o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico con disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento”.

L’INPS inoltre ha voluto precisare che nel momento in cui si parla di genitori disoccupato si fa riferimento ad una persona che non ha un impiego oppure a un uomo o una donna che lavora ma che ha un reddito non superiore a 8.145 euro annui.

Inoltre, se si tratta di lavoro autonomo, che non si deve andare oltre i 4.800 euro annui.

Famiglia con figlio disabile a casa
Famiglia con figlio disabile a casa- Nanopress.it

Se invece si parla di monoreddito è importante sapere che si fa riferimento ad un individuo che ottiene il proprio guadagno soltanto dall’attività lavorativa anche se messa a disposizione di una pluralità di datori di lavoro.

Inoltre è questa una situazione che interessa coloro che è “percettore di un trattamento pensionistico previdenziale. A tale fine non si tiene conto della percezione di eventuali altri trattamenti assistenziali. Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione”.

Un contributo che può essere dato sia per i figli legittimi che legittimati o adottivi, naturali che hanno minore o maggiore età.

Cosa bisogna sapere prima di presentare domanda

Insomma si tratta di un’agevolazione dedicata a tutti quei figli che sono ancora a carico del principale nucleo familiare.

In questo caso è questa una condizione che può avvenire fino ad un massimo di 24 anni nel momento in cui il soggetto in questione non ha un reddito superiore a 4.000 euro.

Nel caso in cui si tratta di figli superiore a 24 anni, il reddito non deve andare oltre i 2840,51 euro.

Inoltre il genitore è tenuto a rispettare anche altri requisiti ossia avere la residenza in Italia, vivere insieme al figlio che ha una disabilità riconosciuta e non superare il valore ISEE di 3.000 euro.

Dal primo al 31 marzo potrà essere presentata una domanda tramite il sito ufficiale dell’INPS.

Sarà necessario però effettuare l’accesso attraverso lo spid di livello 2 oppure tramite carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS- Nanopress.it

La richiesta può essere avanzata anche attraverso una chiamata al Contact Center integrato, quindi mettendosi in contatto con il numero verde 803 164 mentre, per la rete mobile è possibile utilizzare il numero 06 164 164.

Chi lo desidera può anche scegliere di presentare domanda tramite una richiesta agli istituti di patronato.

Dopo che la domanda è stata approvata, il richiedente otterrà per l’intero anno, una cifra mensile di 150 euro, un importo che raddoppia nei momenti in cui nel nucleo familiare sono presenti due figli disabili.

La cifra arriva a 500 euro nel caso in cui nel nucleo, i figli disabili sono più di due.

È molto importante però tenere a mente ciò che ricorda l’INPS.

Infatti, l’istituto afferma che per ottenere il contributo è molto importante aver presentato prima un’attestazione ISEE valida per il 2023.

Inoltre, tutti gli utenti che provano interesse per il contributo, possono presentare la dichiarazione sostitutiva unica attraverso la modalità precompilata che si trova sul sito dell’Inps.

Una dichiarazione che può essere inoltrata anche ai Comuni oppure chiedendo aiuto al CAF.