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Borse asiatiche a due velocità: Tokyo chiude in rialzo, piazze cinesi in negativo

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

La Borsa di Tokyo consolida i guadagni nella prima seduta della settimana, grazie all’indebolimento dello yen che dà slancio ai titoli del comparto che più dipende dalla sostenibilità dell’export

6 febbraio 2023

(REUTERS)

La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana in aumento, trainata dal repentino indebolimento dello yen contro il dollaro, muovendosi in controtendenza rispetto alle altre principali piazze asiatiche. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida alla chiusura delle contrattazioni ha fatto segnare 27.693,65 punti, in rialzo dello 0,67% mentre l’indice Topix del listino principale ha guadagnato lo 0,45% a 1.979,22 punti.

A spingere il movimento ribassista dello yen contro il biglietto verde è stata un’indiscrezione del quotidiano economico Nikkei, secondo la quale il governo avrebbe individuato nel vice governatore della Boj, Masayoshi Amamiya, il futuro numero uno della banca centrale dal prossimo mese di aprile, in sostituzione del governatore uscente, Haruhiko Kuroda. Il governo avrebbe espresso a Amamiya il desiderio di una prosecuzione della politica monetaria accomodante che la Boj porta avanti da oltre dieci anni. Amamiya, 67 anni, è considerato come il principale stratega della politica monetaria ultraespansiva della Banca centrale nipponica.

L’apprezzamento del dollaro contro lo yen è un elemento che premia i titoli delle grandi blue chip nipponiche esportatrici. Il dollaro scambia in Giappone a 131,79 yen contro 131,19 yen del finale di venerdì. Tra i titoli, in evidenza il comparto dell’auto con apprezzamenti di oltre l’1% per Toyota, Honda e Nissan.

Le Borse cinesi, invece, chiudono la seduta con una brusca correzione: l’indice Composite di Shanghai cede lo 0,76%, a 3.238,70 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,84%, scivolando a quota 2.145,19 nel mezzo delle tensioni Washington-Pechino sull’abbattimento del pallone aerostatico-spia da parte dei militari americani.