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Calenda non sfonda: il Terzo Polo non va oltre l'8%

Flop o risultato importante?

Rispetto ai sondaggi, la lista Azione-Italia Viva (nata appena un mese fa) non ha deluso. Ma il leader si era dato ben altre ambizioni

Un risultato deludente (almeno alla luce delle ambizioni di partenza) o un'ottima base di consensi per costruire un progetto nel lungo periodo? Il risultato del Terzo Polo può essere interpretato in entrambi i modi. Prima però partiamo dai fatti. Secondo i dati del Viminale la lista di Renzi e Calenda ha raccolto poco meno dell'8% dei consensi, andando generalmente bene al Centro-Nord, peggio (molto peggio) al Sud. In Calabria, Sicilia e Sardegna la lista Azione-Italia Viva non è andata oltre il 3-4%, mentre in Lombardia ha toccato il 10%.

Che valore dare a questi numeri? Dipende ovviamente dalle aspettative. Un mese fa i sondaggi stimavano il Terzo Polo al 5-6%, con un trend che appariva in moderata crescita tanto che il 9 settembre la supermedia di YouTrend indicava la lista al 6,8%. Rispetto ai risultati della vigilia, non si può dire che il Terzo Polo abbia deluso, ma non si può neppure dire che abbia "sfondato". Calenda tuttavia aveva fissato l'asticella ben più in alto, fissando alla vigilia del voto il 10% come obiettivo per poter parlare di successo del Terzo Polo, ma spingendosi a pronosticare anche un risultato superiore al 12%.

Così non è andata e il leader di Azione non ha voluto indorare troppo la pillola. "L'obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi - scrive su Twitter - non è stato raggiunto". Dopo aver ringraziato "i quasi due milioni di cittadini che hanno deciso di votare una lista nata a ridosso delle elezioni" Calenda definisce una "prospettiva pericolosa e incerta" la scelta degli italiani "di dare una solida maggioranza alla destra sovranista".

"Vedremo se la Meloni sarà capace di governare" prosegue, "noi faremo un'opposizione dura ma costruttiva". Quindi parla del futuro del Terzo Polo: "In meno di due mesi abbiamo costruito una casa per i liberali, i riformisti e i popolari. Una casa per gli italiani che non vogliono un Paese fondato sui sussidi e le regalie ma che vogliono rimanere a testa alta tra i grandi paesi europei, saldamente ancorati all'Occidente e ai suoi valori".

E ancora. Nei prossimi mesi, prosegue Calenda, "si consolideranno tre schieramenti: la destra al Governo; una sinistra sempre più populista che nascerà dalla risaldatura tra PD e 5S, e il nostro polo riformista. Abbiamo il compito di dare una rappresentanza stabile e organizzata all'Italia che cerca una politica seria. Con quasi l'8% dei consensi partiamo da solide basi. Avvieremo subito un cantiere affinché questo processo sia ampio e partecipato". 

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