Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Can Yaman: "Io bello? Me lo dicono gli altri, io me ne dimentico, la bellezza da sola non basta"

Can Yaman: "Io bello? Me lo dicono gli altri, io me ne dimentico, la bellezza da sola non basta"

Vip

L'attore di origini turche racconta la sua infanzia, la sua adolescenza da "secchione" e il suo rapporto con la bellezza

32 anni, origine turche, un sorriso che ha stregato tutti in Italia e una passione per il Belpaese che l'ha portato a essere uno degli attori più richiesti e uno dei volti televisivi più amati. Stiamo parlando di Can Yaman, il ragazzo bruno, dagli occhi dolci che si è fatto conoscere in Italia con la soap turca Daydreamer, in un'intervista al Corriere della Sera, in occasione del debutto del suo nuovo lavoro televisivo, Viola come il mare, la fiction che lo vede protagonista con Francesca Chillemi in onda su Canale 5 da venerdì 30 settembre, si è raccontato senza indugi svelando diversi dettagli inediti sul suo passato e raccontando il suo rapporto con la bellezza, arma a doppio taglio ed elemento che da solo, come dice lui, non basta a portare al successo.

"Se non fossi stato bello avrei avuto ancora più successo" 

"Sono gli altri che mi ricordano sempre che sono bello, fosse per me, me lo sarai già dimenticato" è così che esordisce Yaman a chi gli chiede che rapporto ha con la sua bellezza. "Se non fossi stato bello avrei avuto ancora più successo. Bisogna andare oltre il pregiudizio. Ci sono persone più belle di me, ma se l’aspetto non è accompagnato da altre virtù come tenacia, grinta, disciplina e determinazione, non si va lontano. La bellezza da sola non basta, così come il talento".  Yaman, infatti, non ritiene che la bellezza, di per sé, sia un vantaggio e che possa favorire il successo. Senza lo studio, secondo Yaman, non si può ottenere niente e lui stesso, infatti, ammette di essere sempre stato un "secchione" già dai tempi della scuola. 

"A scuola ero un secchione"

"A scuola ero secchione proprio", ricorda infatti Can che ha studiato in un Liceo Scientifico in italiano perché spinto a studiare questa lingua da sua madre professoressa che, nella crescita del figlio, ha avuto un ruolo fondamentale. È grazie a lei, infatti, che il giovane Can si è avvicinato alla cultura italiana che oggi gli ha regalato il suo più grande successo, quello di fare l'attore (in lingua italiana) ed essere apprezzato da tutti. 

"Ho fatto il liceo scientifico in italiano, una scelta elitaria ma doverosa per i miei. A scuola ero un secchione, per me era una via di scampo l'educazione, migliorarmi era una via di fuga, il lavoro di mio padre (avvocato) andava male. I miei mi dicevano che avrebbero potuto spostarmi in un’altra scuola per via dei costi e questo mi ha incentivato. Ho concluso il percorso di studi che ero il migliore della scuola. La mia media, 92,57 su cento, resta il record. Non mi hanno mai superato".

"La cultura italiana? Mi piace tutto"

Per quanto riguarda il rapporto di Can con la cultura italiana, l'attore ammette di esserne innamorato da sempre. "Mi è sempre stata simpatica, mi piaceva tutto dall'architettura alla cucina alle macchine. Poi il destino, ironico, mi ha portato qui". 

Si parla di

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti