Sarebbe stata la stessa vittima ad appiccare il rogo, rimanendo soffocata. Inutili i soccorsi. Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza nel penitenziario
Un detenuto del carcere di Terni è morto martedì sera nell'incendio della sua cella. Secondo le prime informazioni sarebbe stato lui stesso ad appiccare il fuoco, rimanendo poi intossicato dal fumo. La vittima è un trentacinquenne originario del nord Africa, doveva rispondere di reati connessi agli stupefacenti ed era detenuto nella sezione G del penitenziario.
Inutili i soccorsi. Per il rogo sarebbero rimasti lievemente intossicati anche altri detenuti. Sono in corso indagini da parte della polizia penitenziaria di Terni, con il coordinamento della procura della Repubblica.
"Questa è una tragedia annunciata - dice Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria - ed è anche la conseguenza di una sottovalutazione alle continue sollecitazioni di intervento per il Sabbione che il Sappe fa da mesi e mesi. Un uomo che perde la vita durante la detenzione è sempre una sconfitta per lo Stato: e questo nonostante il personale di polizia penitenziaria abbia fatto di tutto per evitarlo".
Il clima nel penitenziario di Terni è teso da diversi giorni. Lunedì un altro detenuto di origini magrebine aveva colpito con un pugno un'infermiera impegnata a somministrargli la terapia farmacologica.
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