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Cariplo, centrodestra sul fil di Lana

Il numero uno della Provincia del Vco inciampa sulla terna e finisce nel mirino del centrosinistra. "Inadeguato, deve dimettersi" chiedono i sindaci delle città più grandi. Lega, Forza Italia e FdI fanno quadrato. Intanto lui ripresenta una nuova rosa per la fondazione

È riuscito quasi a raggiungere un record: farsi bocciare due dei tre candidati al posto in commissione centrale di beneficienza della Fondazione Cariplo. Ma, al presidente della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, sindaco di Piedimulera, Alessandro Lana il centrodestra poco ci manca che appunti una medaglia. Del resto, dalla Lega ai Fratelli d’Italia passando per Forza Italia non potrebbero fare altrimenti, dopo giorni di tempesta, ovvero esprimere “tutta la nostra fiducia” al presidente che “resta al timone di una Provincia”, elencandone tutti gli interventi positivi che, a detta del centrodestra, non possono essere minimamente inficiate dal “solito teatrino strumentale messo in scena da una parte delle opposizioni”.

Più che teatrino a rileggere la vicenda pare un teatro dell’assurdo. Già perché quando si tratta, nelle scorse settimane di proporre alla potentissima fondazione la terna di nomi tra cui scegliere chi far sedere nella Commissione centrale di beneficenza, uno degli organismi della cassaforte lombarda le cui poltrone sono assai ambìte, Lana indica i nomi di Emanuele Terzoli presidente di Acqua Novara e VcoEugenio Lux e Alessandro Issoglio. Il primo è stato cassato per incompatibilità, visto che si sarebbe dovuto dimettere dalla partecipata almeno un anno prima, del secondo, appena ventunenne, non sono stati ritenuti sufficienti i requisiti e così della terna è rimasto solo l’avvocato di Omegna Issoglio. Troppo poco per poter garantire alla fondazione la scelta. D’avanzo per far partire dal centrosinistra bordate ad alzo zero verso colui che viene accusato di essere l’autore del pasticcio e di quella che certo non è stata una bella figura per il Piemonte agli occhi della finanza lombarda. 

“Una figuraccia, l’ennesima per la Provincia” tuona il Pd che ha gioco facile di fronte a un inciampo che a detta di molti si sarebbe potuto evitare, considerando che per esempio era nota l’impossibilità di essere nominato per Terzoli, uomo su cui invece puntava Lana e peraltro già mancato consigliere nella Fondazione Crt, quando gli venne preferito l’ex rettore dell’Università del Piemonte Orientale Luciano Garbarino

Contro “la fallimentare gestione” della partita Cariplo” da parte del presidente della Provincia, che “dimostra ancora una volta la profonda debolezza politica e istituzionale”, si scagliano il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, la sua collega di Verbania Silvia Marchionini e pure la reggente di Omegna Mimma Moscatiello. “L’amministrazione, fin dal suo insediamento, non è riuscita a rappresentare un punto di riferimento affidabile e credibile per il territorio, apparendo troppo spesso distratta e incapace di imporre una strategia politica nell’interesse di tutti i Comuni. Il disastro sulle nomine – sostengono i tre sindaci dei principali centri della provincia – è solo l’ultimo degli ostacoli che ha incontrato questa presidenza: strade, rifiuti, turismo, su qualunque tema manca totalmente una guida e il ruolo trainante dell’ente è completamente assente”.

Da qui a chiedere a Lana un passo indietro è un attimo: “Siamo convinti che sia necessario uno scatto di responsabilità da parte del presidente, affinché prenda atto dell’impossibilità di espletare il proprio mandato così come proposto nelle linee programmatiche con le quali si è presentato agli elettori. Nell’interesse comune di tutto il Verbano Cusio Ossola riteniamo quindi utile che il Presidente prenda atto della situazione traendo le logiche conseguenze”.

A stretto giro di posta arriva l’altolà del centrodestra: Lana non si muove, anzi ha ben operato. Nel frattempo arriva la nuova terna per la fondazione e muta anche il genere: a fronte di tre uomini, il presidente della Provincia ora propone due donne, Giulia Margaroli, presidente della Croce Rossa di Domodossola e Antonella Guglielmetti anche lei “proveniente” da Acqua Novara e Vco, di cui è dirigente, ma con nel curriculum ruoli nel cda di Poste Italiane e Sitaf. A chiudere la rosa resta Issoglio. Ma non si chiude la polemica e lo scontro politico. Dopo l’inciampo, infatti, Lana non ha riaperto il bando come chiesto da molti sindaci, ma ha preferito usare quello da cui aveva pescato la terna, sbagliando due nomi su tre.