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Caro bollette nelle Rsa, in arrivo una norma per estendere gli aiuti economici. Segnana: "Sul territorio stiamo definendo una mappatura dei bisogni finanziari"

TRENTO. I rincari delle tariffe energetiche e dell’inflazione innescata dall’aumento dei costi di materie e servizi pesano caro sulle Rsa. "L'aumento dei prezzi comporterà per noi un incremento complessivo di spesa di 2 milioni e mezzo di euro in più su tutte le Rsa del territorio per arrivare a fine dell'anno", aveva dichiarato la direzione Upipa, intervistata da Il Dolomiti a fine agosto. La provincia sta valutando ora degli interventi tra cui una norma per estendere i sostegni economici a queste strutture in risposta al caro bollette.

Questo tema è stato oggetto dell’incontro che si è tenuto nella mattina del 29 settembre al palazzo della Provincia tra l’assessora alla salute Stefania Segnana e i rappresentanti di Upipa e Spes. Hanno partecipato anche il dirigente generale del Dipartimento Salute e politiche sociali, Giancarlo Ruscitti, e il dirigente generale dell’Umst per l'innovazione nei settori energia e telecomunicazioni, Paolo Simonetti.

"Stiamo raccogliendo le varie esigenze espresse dalle realtà che a livello territoriale si occupano di assistenza socio sanitaria al fine di definire una mappatura dei bisogni finanziari a sostegno", sottolinea Segnana che si è impegnata a portare all’attenzione della Giunta provinciale i temi oggetto dell’incontro e le possibilità di intervento sulle quali si sta lavorando e per le quali proseguirà il confronto con i rappresentanti del settore.

In questo momento la Provincia sta infatti componendo un quadro generale della situazione e dei bisogni, in vista della predisposizione della prossima manovra di bilancio.

Durante l’incontro si è parlato dell’aumento dei costi che le strutture stanno sopportando e di come far fronte ad una situazione complessa e in evoluzione. Il confronto si è focalizzato in particolare sulle possibilità di intervenire, anche con risorse dedicate e il supporto della Provincia, per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e l’organizzazione dei servizi di assistenza e cura.

Per quanto riguarda l'energia elettrica per le strutture per anziani, spiegava Upipa, viene garantito un approvvigionamento dalla Provincia, che copre i costi "se rientriamo nei kilowattora programmati", che coinciderebbero a 25 milioni di kilowattora all'anno da ridistribuire su tutte le strutture del territorio. Mentre diverso è il discorso sotto il profilo del gas che "dobbiamo comprare in base al nostro consumo - prosegue Upipa - questo ha inciso notevolmente sui nostri bilanci, visto che a causa dei pesanti rincari a giugno ci siamo ritrovati ad aver esaurito la spesa prevista per gas, gasolio e spese del riscaldamento. Ricordiamoci che in strutture come le nostre non possiamo permetterci di andare sotto una certa soglia della temperatura, ci sono dei parametri che dobbiamo rispettare". 

Ruscitti ricorda che si sta predisponendo una norma che, in materia di aiuti economici, consentirebbe di estendere al settore delle Rsa i sostegni economici attribuiti in risposta al rincaro delle bollette. "Per intervenire - aggiunge - servirà verificare puntualmente l’entità dei maggiori costi in capo al settore suddivisi per ciascuna struttura".

I rappresentanti di Upipa e Spes esprimono preoccupazione per questi aumenti e di quelli di beni e servizi anche alla luce dell’inflazione. Problemi quelli dei rincari che già erano sorti a fine agosto, quando la Upipa si chiedeva come si sarebbe riflesso poi sul 2023.

Simonetti specifica che alle strutture del settore pubblico provinciale sono state date indicazioni precise su come agire e comportarsi per migliorare il risparmio energetico nell’ottica di mantenere comunque i livelli di comfort all’interno delle strutture che ospitano persone fragili e anziani.