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Caro-carburanti e contratto squilibrato: Apam presenta il conto e batte cassa in Regione

I corrispettivi chilometrici per il servizio extraurbano sono fermi dal 2012: l’Agenzia del trasporto pubblico locale chiederà delle risorse aggiuntive all’assessore. Intanto metano e gasolio alle stelle aprono nei conti una falla da 3,3 milioni di euro

MANTOVA. L’affanno è compresso in due parole: squilibrio finanziario. Così per l’azienda di trasporto pubblico Apam, assediata dai rincari e penalizzata da un contratto che non sta più in piedi. Sotto la lente c’è il corrispettivo chilometrico per il servizio extraurbano, congelato da dieci anni. Tradotto in cifre, per ogni chilometro percorso lungo le strade della provincia Apam riceve una cifra che varia da 0,78 centesimi a 1,50 euro (di più per il trasporto scolastico, meno per le corse ordinarie). Era così nel 2012, è così ancor oggi. Niente rivalutazioni Istat, a differenza del contratto per il servizio urbano. Morale, anno dopo anno, nei conti di Apam si è aperta una smagliatura sempre più vistosa, che adesso la girandola dei rincari ha aggravato in strappo.

La buona notizia è che l’Agenzia per il trasporto pubblico locale di Cremona e Mantova si farà interprete della richiesta di risorse supplementari per riportare in equilibrio il contratto di Apam. Pare che l’assessore Iacopo Rebecchi e il presidente della Provincia, Carlo Bottani, abbiano intercettato l’assessore regionale Claudia Maria Terzi durante l’inaugurazione del primo cantiere della Ciclovia nazionale turistica del Sole, giovedì scorso a Pozzolo sul Mincio, strappandole l’impegno di un appuntamento a stretto giro. Intanto Apam fisserà insieme all’Agenzia la cifra da chiedere a Milano.

La strategia è stata decisa durante una riunione convocata due settimane fa in via Roma, che ha messo a confronto i vertici di Apam e quelli dell’Agenzia. Con la mediazione di Comune e Provincia, nella doppia veste di soci dell’azienda di trasporto e componenti dell’Agenzia stessa. Riunione tesa – alla quale erano presenti anche gli avvocati delle parti – percorsa da uno scambio vivace su ruoli e passi da compiere.

La soluzione estrema? Nessuno la evoca, ma senza soldi freschi, il contratto di servizio rischia di saltare, di essere rescisso come si dice in gergo. Così anche per effetto dei rincari. A mettere in fila le cifre per la Gazzetta era stato l’amministratore delegato di Apam, Claudio Garatti, all’inizio di settembre: tra gasolio e metano, il caro-carburanti ha già aperto una falla di oltre 3,3 milioni di euro nei conti dell’azienda. Di questo passo, con l’incertezza che soffia sull’Europa, la situazione rischia solo di peggiorare.

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