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Caso Cospito, il suo 41 bis adesso è nelle mani di Nordio Gli anarchici: "Se muore, i giudici diventano obiettivi"

Politica

Cospito, linea dura del governo. Le minacce ai giudici degli anarchici

Il governo Meloni deve fare i conti con il caso Cospito. Gli anarchici da giorni sono sul piede di guerra contro l'esecutivo per la decisione di non revocare il 41 bis. Dopo l'attentato alla consigliere dell'ambasciatore di Atene Susanna Schlein, si sono susseguiti episodi di violenza, dai muri imbrattati al consolato generale a Barcellona, all'auto incendiata di un consigliere italiano a Berlino, fino alle molotov contro un commissariato di polizia a Roma e la lettera con proiettili alla redazione del "Tirreno". Sul tavolo del ministro della Giustizia Carlo Nordio - si legge sul Corriere della Sera - è ferma dal 12 gennaio un’istanza di revoca del «carcere duro» nei confronti del detenuto Alfredo Cospito, presentata dal suo avvocato Flavio Rossi Albertini. Il Guardasigilli è in attesa del parere della Procura antiterrorismo di Torino e della Direzione nazionale antiterrorismo per poi prendere una decisione: l’unica eventuale via d’uscita dal «41 bis» che lui può imboccare sull’anarchico che ha superato il centesimo giorno di sciopero della fame.

Le altre, quella giudiziaria e quella sanitaria, - prosegue il Corriere - riguardano rispettivamente la Corte di cassazione e i medici che vigilano sulla salute sempre più deteriorata dalle modalità della protesta. "Lo Stato non scende a patti con chi minaccia", scrive Palazzo Chigi in una nota. E ancora: "Azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici". Ribatte il legale Flavio Rossi Albertini: "L’esecutivo sembra fermo al sequestro Moro. Qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per mantenerlo al 41 bis". Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, sulla base dei pareri medici, ha ritenuto di sì. Il reclamo presentato in Cassazione è stato anticipato al 7 marzo.

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