Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Che tempo che fa, Luciana Littizzetto: “Caro Stato non essere tecnologico a giorni alterni”

Tv

La lettera della comica contro la burocrazia lenta e una digitalizzazione ancora troppo lontana

Luciana Littizzetto torna a pungere con una delle sue attuali ‘letterine’ nella puntata di domenica 5 febbraio di Che Tempo che fa. Questa volta ad attirare l’attenzione della comica è stata la sua esperienza nell’ormai complicato percorso del rinnovo del passaporto.

Come si sa, anche (ma non solo) a causa delle ripercussioni delle chiusure dovute al lockdown e al Covid, rinnovare un documento in molti comuni italiani e in particolare nei più grandi è diventata impresa titanica con tempi di attesa biblici che scoraggerebbero anche chi avesse le aspettative di vita di Matusalemme.

Ad aumentare il livello di difficoltà, come in un videogioco in cui i cittadini sono dei Super Mario che combattono per ottenere il proprio dovuto atto amministrativo, oltre ai cronici ritardi, alla carenza di personale e a tutte le mancanze della farraginosa macchina burocratica è arrivato, negli ultimi anni, anche l’ auspicabilissimo processo di digitalizzazione della pa che al momento però, più che facilitare la vita agli utenti spesso la complica. E questo non perché la strada del digitale sia sbagliata, ma perché in molti casi il processo è ancora lontano dall’essere compiuto. Ecco quindi che ci ritroviamo a dover adattarci a fare operazioni anche piuttosto complicate, senza che a questo corrisponda, per ora, la maggiore efficienza, velocità e anche sostenibilità dei servizi che sono ancora in larga parte cartacei e rilasciati in presenza.

Luciana Littizzetto e la lettera sulla burocrazia farraginosa

Può una situazione di questo tipo con le sue evidenti incongruenze scampare alla riflessione di chi trae dalla quotidianità  i migliori spunti tragicomici e paradossali possibili? Certo che no, ed ecco dunque la tirata di Luciana Littizzetto che ritrae a modo suo le nostre faticose battaglie quotidiane con la macchina amministrativa.

“Caro stato. Siamo nel 2023. Ti sembra possibile che noi possiamo ordinare adesso on line un cacciavite in una ferramenta di Saigon e domani ci arriva a casa, e per un passaporto dobbiamo aspettare che Elodie raggiunga l’età pensionabile?" Si chiede Luciana Littizzetto. E ancora:

“Facciamo un patto, stato. Non essere tecnologico a giorni alterni. Non chiedermi di impazzire per lo SPID e l’identità digitale e poi tu ci metti una vita per farmi un passaporto tra l’altro di carta."

Si parla di

Sullo stesso argomento