Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Chi è Alfredo Cospito e quali sono le accuse contro l’anarchico: i pacchi bomba, l’attentato e lo sciopero della fame

Chi è Alfredo Cospito? Come interpretare gli attentati e i danneggiamenti contro i simboli dello Stato in Italia e all’estero?
Alfredo Cospito ha 55 anni ed è un anarchico. Fin da giovane ha ripudiato qualsiasi forma di potere. Per lui lo stato e il capitalismo sono da combattere in maniera violenta. È diventato un simbolo per molti attivisti che si riconoscono nella contestazione anarchica in Italia e all’estero.

Gli esordi
Nasce a Pescara, il 14 luglio del 1967. È di origini piccoli-borghesi: il padre era un funzionario della Motorizzazione. Si trasferisce in Piemonte negli anni ’90. Frequenta il movimento anarchico dalla fine degli anni ‘80. La sua prima battaglia contro lo Stato italiano risale a molti anni fa quando si rifiuta di svolgere il servizio militare, all’epoca ancora esisteva la leva obbligatoria. “Chiamato alle armi” si era dichiarato obiettore di coscienza. Obiettore totale. Si dice anarchico e afferma di «non sentirsi vincolato in coscienza dal dovere di prestare il servizio militare o altro servizio alternativo». È qui che inizia la sua storia di attivista, sfida lo Stato e intraprende il suo primo sciopero della fame per cinquanta giorni. E in fondo, vince: perché il suo nome è legato a una sentenza della Corte Costituzionale che ha fatto storia, per tutti i renitenti alla leva.

Le condanne
Condannato una prima volta per il reato di “mancata chiamata” a un anno di reclusione. Sconta soltanto in parte la pena perché spunta un'amnistia. Il 16 aprile 1991 viene condannato di nuovo alla pena di un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione militare per il reato di diserzione aggravata. Dal giorno dell'esecuzione dell'ordine di carcerazione, 27 agosto 1991, inizia uno "sciopero della fame" ad oltranza per protestare contro la nuova condanna. Il padre chiede la grazia al Presidente della Repubblica. Il 27 dicembre 1991 Francesco Cossiga accoglie l’istanza. Ma per il periodo precedente alla data della condanna per il reato di diserzione, 16 aprile 1991, al giorno in cui è stato tratto in arresto, il 27 agosto 1991, Cospito viene nuovamente imputato di diserzione. Questa situazione, in base alla legge di allora, nota come “spirale delle condanne” si sarebbe protratta fino al compimento del 45° anno di età. Il caso finisce di fronte alla Corte Costituzionale. Nel 1993 i giudici della legge stabiliscono che i disertori non possono essere condannati più di tre volte e comunque a pene che non possono superare complessivamente l’anno di carcere. Da qui la “sentenza Cospito”.

La Torino degli Anni Novanta
I primi passi rivoluzionari li muove a Torino negli anni ’90. Alfredo Cospito, all’epoca trentenne, scrive e infiamma il dibattito cittadino, proietta scenari «lottarmatisti». Con lui c’è la sua ex compagna Anna Beniamino. Insieme sono considerati dagli apparati investigativi teorici della Fai, Federazione anarchica informale. La sigla compare nel 2013. Firma pacchi bomba inviati all’allora presidente della commissione europea Romano Prodi, agli ex sindaci di Torino e Bologna, Sergio Chiamparino e Sergio Cofferati. E non solo. Il 5 marzo 2007 nel quartiere della Crocetta, tra ville storiche e appartamenti di lusso, esplodono tre ordigni temporizzati, nascosti nei cassonetti della spazzatura. Il 24 maggio 2005 scoppia un pacco bomba in un ufficio territoriale della polizia municipale nel quartiere di San Salvario. E ancora: il 2 giugno 2006 davanti all’ex scuola allievi carabinieri di Fossano esplodono altre bombe. Il salto di qualità arriva il 7 maggio 2012, subito dopo il patto: nel centro di Genova viene gambizzato l’ex amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Gli sparano con una Tokarev calibro 7,62. Per quell’attentato finiscono in carcere, ora con sentenza definitiva, Alfredo Cospito e Nicola Gai, figlio di un imprenditore torinese. Cospito rivendica il ferimento del dirigente come Nucleo Olga - Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Il patto
Altra data centrale è il 2011. In quell’anno, a conclusione di un percorso di dibattito interno e di attentati in varie città italiane, prima tra tutte Torino, nasce la Fai, aderisce al Fri, Fronte Rivoluzionario Internazionale, rete attiva in diversi Paesi con cellule di matrice terroristica. La fusione, nel lessico anarchico, serve a «collettivizzare le diverse espressioni di opposizione al potere». Un patto di solidarietà e di unione nella lotta.

I processi
Tra il 2017 e il 2020, Alfredo Cospito affronta altri due processi in corte d’Assise, in primo e in secondo grado. Coinvolto nell’operazione Scripta Manent, indagine della Digos torinese, è accusato di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di molteplici attacchi esplosivi. La sentenza è diventata definitiva l’anno scorso. Ma per un episodio, l’attentato nel cuneese, vista la sua riqualificazione giuridica da parte della Cassazione, rischia l’ergastolo. Finito di nuovo davanti alla Corte d’Appello di Torino per la rideterminazione della pena, i giudici hanno sollevato una questione di legittimità costituzionale e hanno inviato gli atti alla consula. Negli anni scorsi non ha mai smesso di scrivere e di diffondere le sue idee nonostante la sua detenzione in alta sicurezza. Così nel penitenziario di Sassari gli viene applicato il carcere duro, il 41 bis. «Lo status detentivo ordinario, anche in regime di alta sicurezza, non consente di contrastare adeguatamente» il rischio elevato, scrivono i giudici del tribunale di sorveglianza di Roma. «Le condanne e le censure - si legge nel provvedimento - non gli hanno impedito di porsi come punto di riferimento per i sodali liberi e di indicare loro linee programmatiche e obiettivi da colpire».

La mobilitazione
Da quando è iniziata la sua protesta, gli anarchici hanno lanciato una mobilitazione internazionale in Italia e nel resto del mondo con attentati e danneggiamenti a simboli e rappresentanti dello Stato italiano.