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Ciesse Paper di Romanore ai francesi Guillin: il gruppo è leader negli imballi

Acquisito il 90% dell’azienda. A Elisa e Lorenzo Govi la guida dello stabilimento. In arrivo nuovi investimenti, assunzioni e un incremento del volume d’affari

BORGO VIRGILIO. La Ciesse Paper di Romanore parlerà (anche) francese. L’azienda della famiglia Govi, leader in Italia dell’imballaggio in cartone per alimenti, è entrata a far parte del Gruppo Guillin, colosso europeo del packaging. Il gruppo, sul mercato da cinquant’anni, ha acquisito il 90% delle azioni di Ciesse Paper, mentre Elisa e Lorenzo Govi, attuali amministratori dell’azienda, resteranno azionisti con la quota del 10% e continueranno a guidare lo stabilimento. Per il Gruppo Guillin, quotato alla borsa francese, l’acquisizione della realtà mantovana, 34esimo polo produttivo della galassia Guillin, è una mossa strategica: in questo modo, la gamma di imballaggi, già vastissima, che potrà proporre ai propri clienti (in una rete di oltre settanta Paesi) si amplia ulteriormente.

L’acquisizione arriva in un momento di grazia per la controllata mantovana, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 28 milioni (il Gruppo Guillin ha chiuso a 741 milioni) e conta di crescere fino a una quarantina di milioni. L’incremento del volume d’affari è strettamente legato al nuovo corso: «Saremo l’unico stabilimento del gruppo a produrre vaschette in cartone. Per loro significa completare la gamma, per noi puntare al mercato europeo, senza più frontiere. Ci aspetta una grande rete commerciale, già pronta a vendere i nostri prodotti, che ci consentirà di espandere l’attività» spiega Elisa Govi.

La decisione di cogliere l’opportunità offerta dai francesi, che già ha portato i primi incrementi nel numero di commesse, significherà nuovi investimenti. Nonostante il momento di incertezza e i costi in crescita che interessano ormai tutti i settori. «Grazie a questo passo, come azienda ci sentiamo più forti - continua Govi - Potremo affrontare, nel breve termine, investimenti che già avevamo in mente e che da soli non saremmo riusciti ad affrontare nell’immediato. In questi anni non abbiamo mai smesso di investire sul territorio. Ricordo la costruzione del nuovo magazzino e l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Ma questo per noi sarà un ulteriore stimolo». La crescita, nelle intenzioni della famiglia Govi, riguarderà anche i livelli occupazionali: destinato ad aumentare il numero dei collaboratori, che ora sono 85.

Per il sì all’offerta, è stata decisiva l’origine familiare del gruppo francese: «Abbiamo accettato questa sinergia perché, anche se internazionale, il Gruppo Guillin ha a capo, come nel caso della nostra azienda, una famiglia di imprenditori. Siamo in sintonia su questo e su valori importanti come il legame con i territori nei quali sorgono gli stabilimenti. Fondamentali anche la decisione di investire, in futuro, qui a Borgo Virgilio e la possibilità di continuare a gestire operativamente l’azienda». Sabrina Pinardi

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