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Cina, clonate tre "super mucche", producono il doppio del latte delle razze allevate negli Usa

Secondo gli scienziati, possono produrre una quantità eccezionalmente elevata di latte e i media statali parlano di svolta per ridurre la dipendenza dell'industria lattiero-casearia dalle razze importate

Una mucca

Una mucca (Foto Ansa)

In Cina sono state clonate 3 "super mucche". Gli animali sono altamente produttive in quanto possono produrre una quantità eccezionalmente elevata di latte. Lo hanno riferito i media statali, salutando la notizia come una svolta per l'industria lattiero-casearia cinese per ridurre la sua dipendenza dalle razze importate.

Clonati tre esemplari di razza frisona Holstein

I tre vitelli sono stati clonati da vacche altamente produttive della razza frisona Holstein, originaria dei Paesi Bassi. Gli animali scelti sono in grado di produrre 18 tonnellate di latte all'anno, o 100 tonnellate di latte nel corso della loro vita. Questa è quasi 1,7 volte la quantità di latte prodotta da una mucca media negli Stati Uniti nel 2021, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.

Il rendimento delle mucche cinesi

In Cina solo cinque mucche su 10mila sono in grado di produrre 100 tonnellate di latte nel corso della loro vita, il che le rende una risorsa preziosa per l'allevamento. Ma spesso le mucche altamente produttive non vengono identificate se non alla fine della loro vita, rendendone difficile l'allevamento, ha detto Jin Yaping, alla guida del team di scienziati che ha condotto il progetto.

L’obiettivo

Secondo il Global Times, fino al 70% delle mucche da latte cinesi viene importato dall'estero. “Pianifichiamo di impiegarci dai 2 ai 3 anni per costruire una mandria con oltre 1000 supermucche, una solida base per affrontare la dipendenza dagli animali d'oltremare”, ha detto Jin ai media.

La pecora Dolly

Parlando di clonazione non può non venire in mente la pecora Dolly, il primo mammifero concepito con una tecnica di clonazione. Era il 5 luglio del 1996 quando gli scienziati del Rosalin Institute di Edimburgo fecondarono una cellula uovo appartenente a una pecora di razza Scottish Blackface privata del suo DNA con il nucleo di una cellula adulta proveniente da una pecora di razza Finn Dorset. Dopo molti tentativi falliti, nel mese di luglio nacque un agnello sano in grado di sorreggersi sulle sue zampe ed esattamente uguale alla sua madre genetica di razza Finn Dorset. La pecora clonata fu battezzata dall’anestesista John Bracken in onore della cantante Dolly Parton.
Prima di quel momento, la clonazione aveva già funzionato per esemplari di altre specie animali, come insetti e rane, ma la nascita di un mammifero sano fu una notizia per certi versi scioccante, che ebbe una risonanza mediatica enorme e che accese un dibattito etico sui limiti dell’azione umana e sul rischio che, in futuro, sarebbe stato possibile clonare anche gli esseri umani.