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Cinghiali e storni, Cia Puglia: 'Finalmente le misure che volevamo'

BARI - L'altro ieri il consiglio regionale ha approvato il regolamento relativo alla gestione della "caccia selettiva" al cinghiale in Puglia. "Si tratta di una clausola tanto attesa ed è stata fortemente richiesta dalla CIA Puglia nell'ambito della mobilitazione avviata in due mesi a livello regionale", commenta il Sindacato degli Agricoltori.

Lo ​​scopo del disciplinare è , per assicurare al settore agricolo che i danni ai prodotti agricoli siano limitati nella misura più ampia possibile e per garantire la sicurezza durante lo svolgimento delle attività di caccia selettiva. La presenza incontrollata di animali selvatici (cinghiali, lupi, cinghiali, storni) nei territori provoca ogni anno danni per milioni di euro a fattorie e coltivazioni, e mette in pericolo anche gli abitanti delle zone rurali, i cittadini e gli automobilisti.

"Dobbiamo portare avanti l'uccisione selettiva e controllata dei cinghiali per riportare la presenza di questi animali nel nostro territorio a livelli di sostenibilità ambientale", afferma il presidente della CIA Italian Farmers in Puglia. Gennaro Sicolo ha dichiarato che, al di là della sua posizione anacronistica nel mondo dell'ambientalismo, accogliamo con favore l'approvazione del Regolamento sulla Gestione della Caccia Selettiva del Cinghiale: alla tutela della vita umana e alla tutela delle colture, della produzione e dell'occupazione viene dato un approccio ideologico, e è grave che il metodo per fermare l'allevamento senza controllo di cinghiale sia contrario a priori.”

Il Consiglio ha approvato il permesso di ritiro in deroga al trasferimento nei comuni degli "oliveti costieri tra le province di Bari e Brindisi", in particolare Polignano. Mare, Castellana Grotte, Monopoli, Conversano, Alberobello, Locorotondo della Provincia di Bari, Fasano, Cisternino, Ostuni, Cellie Messapica, Villa Castelli, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, Latiano, Carovigno, San Vito dei Normanni, Brindisi Messagne e Brindisi nelle province e nella zona "Cintura Pedeggarganica di Foggia", in particolare Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco di Ramis, Lignano Garganico, Apricena, Poggio Imperiale, i comuni di Regina, Sannicandro Garganico di Foggia e Cagnano Varano.

“L'approvazione della caccia in deroga al trasferimento della 'caccia selettiva' di cinghiale in Puglia e l'approvazione del Regolamento di gestione è il risultato del lavoro che svolgiamo ogni giorno. A livello sindacale e anche all'interno della Commissione Tecnica Regionale per la Caccia Faunistica, abbiamo fortemente chiesto e sostenuto entrambe le misure - ha spiegato Giannicola D'Amico, Vice Presidente CIA Puglia - Per quanto riguarda la selezione della caccia, stiamo attualmente accelerando tutti gli altri mandati, in particolare da ATC, per avviare la raccolta di selezione degli animali. Quanto ai trasferimenti, una tassazione derogatoria allevierebbe certamente il problema riducendo i danni sia alle colture olivicole che orticole, ma fissare norme comunitarie relative richiederebbe impegni a livello europeo e nazionale, ma non lo risolve del tutto perché è obbligatorio.

Per quanto riguarda le problematiche legate alla fauna in generale, CIA Puglia ha ribadito la necessità di: Superare il regime di deminimis e le limitazioni che esso impone Prevedere la sterilizzazione del cinghiale e potenzialmente contribuire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione Filiera carne di cinghiale che prevede l'eventuale realizzazione di , previa approvazione di filiere corte di carne mediante macellazione non locale.