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Concessioni, Degaperi: “Il Trentino assuma la gestione diretta dell’idroelettrico”. Dopo l’ennesima bocciatura si chiede che il settore torni sotto il controllo pubblico

TRENTO. Per l’ennesima volta una legge trentina è stata impugnata dallo Stato, il tema è (di nuovo) quello dell’idroelettrico. L’unica differenza è che questa volta il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, il leghista Roberto Calderoli, sembra quasi dispiaciuto: “Il Consiglio dei ministri ha dovuto impugnare alcune disposizioni della legge della Provincia di Trento in materia di concessioni idroelettriche come atto dovuto nel rispetto delle norme europee”. Nel frattempo si è deciso di convocare un tavolo tecnico “per prevedere proposte che risolvano la problematica prima della discussione impugnativa in Corte di cassazione”.

L’impugnazione di questa norma era stata ampiamente prevista e puntualmente è arrivata. Da un lato Lega e Fratelli d’Italia appoggiano una proroga delle concessioni (fino al 2029), dall’altra il Centrosinistra propone di legare la prosecuzione delle attuali concessioni a due condizioni: la prima riguarda un piano di investimenti sulle infrastrutture e sulle reti, capace anche di aumentare il ricorso alle energie rinnovabili; la seconda prevede un graduale percorso di trasformazione dei soggetti concessionari in società interamente pubbliche in modo da garantire ai territori il controllo strategico dell’energia.

Fra queste posizioni si inserisce il consigliere di Onda, Filippo Degasperi, che però suggerisce un cambiamento più radicale. “Alla scadenza le concessioni torneranno alla Provincia di Trento che, anziché puntare a nuove proroghe, potrebbe mettere in piedi una società in house e assumere la gestione diretta dell’idroelettrico, indennizzano i privati che ora lo gestiscono”.

Secondo Degasperi entrambe le proposte, di maggioranza e Centrosinistra, andrebbero cassate. “Con la soluzione proposta dalla maggioranza si proseguirebbe con questo modello da Far West dove il primo che arriva prende il controllo di un bene comune e lo usa di fatto per i propri interessi”. Il consigliere di Onda comunque solleva dubbi anche sull’operato di Dolomiti energia. “Si sta muovendo come una società che cura i propri interessi e non quelli dei trentini, non capisco perché i sindaci di Trento e Rovereto non facciano sentire il loro peso. Inoltre non trovo giusto favorire Dolomiti energia, come vorrebbe fare il Centrosinistra, e permettergli di ottenere le concessioni senza una gara”.

Infine Degasperi si dice favorevole a tutelare le concessioni dei comuni trentini e le loro centraline “ma senza dimenticare che buona parte del mercato che riguarda le grandi concessioni è in mano ai privati. Se Dolomiti energia vuole un trattamento di favore – conclude il consigliere – deve dimostrare di meritarselo agendo nell’interesse dei trentini”.