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Cospito: cortei a Roma e Milano. Lancio di sassi e fumogeni. Meloni: “Nessun presupposto per le dimissioni di Delmastro”

ROMA – Manifestazione con lancio di sassi e fumogeni davanti al carcere di Opera, a Milano, e manifestazione non autirizzata a Roma. Anarchici ancira in piazza per Cospito. “Il carcere uccide” e “Lo Stato tortura”. Sono queste le scritte che si leggono su alcuni degli striscioni esposti davanti ai cancelli dei giardini di piazza Vittorio a Roma, dove si sta svolgendo un sit-in in solidarietà all’anarchico abruzzese Alfredo Cospito, che è detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il regime del carcere duro.

Alla manifestazione partecipano diverse realtà dell’antagonismo romano, tra centri sociali – come lo ‘Strike’ – e collettivi studenteschi della Sapienza. I manifestanti sono decisi a spostarsi in corteo verso la zona est della città, dietro lo striscione ‘Al fianco di Alfredo, contro 41 bis ed ergastolo ostativo’.

MELONI – ” Non c’è nessun presupposto per dimissioni Delmastro”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera sulla vicenda Cospito.”Non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni che qualcuno ha richiesto. Peraltro, le notizie contenute nella documentazione oggetto del contendere, che il Ministero della Giustizia ha chiarito non essere oggetto di segreto, sono state addirittura anticipate da taluni media”.  

E ancora: “Sicuramente i toni si sono troppo alzati e invito tutti, a partire dagli esponenti di Fratelli D’Italia, a riportarli al livello di un confronto franco ma rispettoso. Ci sono, in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali. Trovo singolare che ci si scandalizzi perché in Parlamento si è discusso di documenti non coperti da segreto, mentre da anni conversazioni private – queste sì da non divulgare – divengono spesso di pubblico dominio. Trovo singolare l’indignazione del Pd per un’accusa sicuramente eccessiva, quando però la sinistra in passato ha mosso alla sottoscritta, leader dell’opposizione, le accuse di ‘essere la mandante morale delle morti in mare’ o di guidare un ‘partito eversivo’, per citarne alcune. Senza dimenticare quando esponenti istituzionali gridavano tra gli applausi che avremmo dovuto ‘sputare sangue’ “.

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