Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Cospito, ecco le carte dal carcere che Donzelli ha letto in aula

"Alle ore 19.45 udivo il detenuto Di Maio conversare col detenuto Cospito...". Comincia così una delle due relazioni di servizio degli operatori della Penitenziaria del carcere di Bancali (Sassari) mandate al ministro della Giustizia e il cui contenuto è stato rivelato dal sottosegretario Delmastro al deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. Il quale, come sappiamo, l'ha utilizzata come strumento politico contro l'opposizione nel suo intervento in Parlamento di martedì scorso.

"Noi al 41 bis siamo tutti uguali"

La relazione, dunque. A scriverla è un agente del Gom (Gruppo operativo mobile) applicato alla terza sezione dell'istituto di detenzione: il regime del 41 bis, dove l'anarchico Alfredo Cospito condivide gli spazi di socialità con il boss dei Casalesi Francesco Di Maio, il killer di 'ndrangheta Francesco Presta, il mafioso di Cosa Nostra Pietro Rampulla che avrebbe dovuto azionare l'esplosivo della strage di Capaci al posto di Brusca. "Di Maio - si legge - affermava di aver sentito alla televisione delle proteste su tutto il territorio nazionale di Cospito. Dichiarava che mai per nessuno aveva visto tali manifestazioni di solidarietà. Esortava Cospito a continuare tale battaglia, perché 'pezzettino dopo pezzettino si arriverà al risultato'".

Qui l'agente fa un'osservazione e inserisce nella relazione la risposta dell'anarchico. "Il detenuto, quasi a prendere le distanze dai manifestanti, riferiva: 'Questi stanno facendo casino in tutta Italia, me lo ha riferito anche il mio avvocato. Ci sono presidi e interviste in tutte le piazze d'Italia. Questi vengono a rompermi il cazzo ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l'ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me...noi 41 bis siamo tutti uguali".

Il casalese: "Facciamo lo sciopero della fame con te"

Il boss dei Casalesi, legato al gruppo di Francesco Bidognetti, a quel punto lo esorta ad andare avanti, proponendosi di unirsi alla protesta dello sciopero della fame. "Questa miccia non deve essere spenta", "noi ti siamo solidali". E, ridendo, aggiunge: "Nel caso anche noi faremo lo sciopero della fame".

Cospito, però, frena il suo entusiasmo. Per fare lo sciopero della fame "bisogna essere in salute", gli dice, registrato dall'agente del Gom che lo ascolta. Pur sapendo di altri detenuti che per solidarietà hanno intrapreso questa forma di protesta, l'anarchico spiega: "Non voglio che sia una lotta per me. Per vedere qualche risultato ci vorranno altri due mesi. il mio avvocato, nella telefonata di oggi, mi ha riferito che l'intenzione è di trasferirmi al più presto possibile presso l'istituto penitenziario di Parma".

"Il Parlamento non serve"

La seconda relazione, inviata lunedì scorso al dicastero della Giustizia insieme col resto del carteggio sul 41 bis di Cospito e rivelata da Donzelli in Aula (su questo la procura di Roma ha aperto un'indagine), riguarda il colloquio tra Cospito e Presta avvenuto il 23 dicembre 2022 intorno alle 9 di mattina, poco prima che l'anarchico si vedesse col proprio difensore.

"Bisogna creare conflitti, serve un movimento sociale progressista", lo sentono dire all'esponente della 'ndrangheta. "Bisogna cambiare la società tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve". Presta così gli risponde: "Devi mantenere sempre l'andamento, altrimenti poi si dimenticano. Bisogna sempre attirare l'attenzione, non è più come negli anni Ottanta, la gente adesso ha conosciuto il benessere...Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l'ergastolo ostativo".