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Cospito, l’anarchico: “Non voglio alimentazione forzata”

Il detenuto al 41 bis ora nel carcere di Opera ha smesso di prendere gli integratori e sta bevendo acqua con zucchero

In caso di peggioramento delle sue condizioni di salute Alfredo Cospito ha precisato di non volere l’alimentazione forzata. L’anarchico, detenuto al 41 bis ora nel carcere di Opera, nel milanese, ha consegnato al Dap, tramite il suo legale l’avvocato Flavio Rossi Albertini la richiesta di non essere sottoposto a trattamenti forzati anche quando la situazione dovesse essere grave a causa dello sciopero della fame che dura da oltre 100 giorni. Cospito al momento ha smesso di prendere gli integratori e sta bevendo acqua con zucchero. 

Manifesti choc a La Sapienza di Roma

Manifesti e scritte inneggianti a Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto nel carcere di Opera e in sciopero della fame contro il regime di 41bis e l’ergastolo ostativo, sono apparse sui muri della città universitaria de La Sapienza di Roma. In particolar modo un manifesto con scritto “Chi sono gli assassini di Cospito?” con i volti su sfondo nero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dell’ex Guardasigilli Marta Cartabia, del presidente del consiglio Giorgia Meloni. E ancora il volto di Anna Maria Loreto, procuratore capo di Torino, di Giovanni Russo, capo del Dap e del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. L’Università si è adoperata immediatamente per la cancellazione delle scritte, apparse anche sui muri del Rettorato, e la rimozione dei manifesti all’interno della città universitaria. Al momento sono rimaste solo alcune scritte sui muri della Facoltà di Lettere.

Striscione a consolato italiano a Parigi 

Anche in Francia la mobilitazione a sostegno di Alfredo Cospito ha preso di mira una sede diplomatica italiana. Sabato 28 gennaio, intorno alle 17.30, un gruppo di circa 15 persone a volto coperto si è avvicinato alla sede del consolato italiano a Parigi e ha affisso alla recinzione esterna uno striscione.L’episodio è stato confermato a LaPresse da fonti diplomatiche.Secondo quanto emerge da una foto che circola online, sullo striscione si leggeva la scritta, in francese, ‘No al 41 bis – lo Stato italiano condanna a morte un prigioniero politico’. Secondo la ricostruzione fornita da fonti diplomatiche, che è stata possibile anche grazie all’uso delle telecamere di sorveglianza, il gruppo di 15 persone ha scattato foto e selfie con lo striscione e poi alcuni hanno scavalcato la recinzione del consolato, ma si sono mantenuti a distanza di sicurezza dall’edificio, tanto che non è scattato l’allarme; sul posto era presente polizia francese già di pattuglia nella zona, ma non è intervenuta “perché la cosa si è mantenuta nei limiti di sicurezza” e l’intera operazione è durata 6 minuti. La polizia ha rimosso poi lo striscione e ha proseguito il pattugliamento delle sedi diplomatiche italiane, che era già stato disposto. Le fonti sottolineano che “nessuno è stato mai in pericolo”. 

Prima di questo episodio, a fine novembre, secondo quanto si apprende, adesivi con riferimento al tema delle carceri (come per esempio ‘no alle prigioni’) erano comparsi sulla bacheca esterna del consolato italiano a Parigi. Quattro giorni dopo l’episodio dello striscione affisso al consolato, invece, il 1° febbraio, scritte, fra cui alcune A cerchiate, sono comparse sui muri di edifici vicini alla scuola elementare italiana di Parigi: in questo caso non c’era alcun riferimento al tema delle prigioni, ma erano presenti anche slogan di protesta contro la riforma francese delle pensioni. 

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