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Covid Italia, il bollettino del 4 ottobre 2022: 58.885 nuovi casi e 60 morti

Ieri c'erano stati 13.316 nuovi contagi e 47 decessi

Agenas, occupazione intensive sale a 2%, reparti a 7%

Sale di un punto, tornando al 2%, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 5%) ma tutte le regioni sono sotto il 10%. Mentre la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ospedalieri è stabile al 7% nelle ultime 24 ore (un anno fa era al 5%) e due regioni superano il 15%: Umbria (17%) e Pa Bolzano (23%). Questi i dati aggiornati al 3 ottobre ed elaborati dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

Rispetto al giorno precedente, la percentuale di posti occupati per Covid-19 nelle corsie dei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), importante parametro per valutare l'impatto della pandemia sulle strutture sanitarie, cresce in 7 regioni e province autonome: Friuli Venezia Giulia (14%), Molise (6%), Pa Trento (13%), Sardegna (4%), Sicilia (6%), Valle d'Aosta (15%) e Veneto (7%). Il valore è stabile nelle restanti 14 regioni: Abruzzo (a 11%), Basilicata (7%), Calabria (13%), Campania (7%), Emilia Romagna (8%), Lazio (7%), Liguria (8%), Lombardia (6%), Marche (8%), Pa Bolzano (23%), Piemonte (6%), Puglia (4%), Toscana (5%), Umbria (17%).

Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cresce in Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (3%) e Liguria (3%) mentre cala in Calabria (al 3%). E' stabile in 12 regioni: Abruzzo (al 1%), Campania (3%), Lazio (3%), Lombardia (1%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (6%), Piemonte (1%), Puglia (1%), Sicilia (2%), Toscana (1%), Umbria (2%) e Veneto (2%). In 5 regioni  la variazione non è disponibile: Basilicata (0%), Marche (0%), Molise (0%), Sardegna (0%) e Valle d'Aosta (0%).

Bassetti: "Aumento dei contagi atteso"

"Era ampiamente atteso che con la prima settimana di ottobre avremmo avuto un incremento significativo dei contagi dal momento che si è tornati a scuola, si è tornati alle attività produttive, si sta più su autobus, tram, in generale c'è un maggior contatto. Siamo di fronte ad un virus molto contagioso ma l'indicatore non deve essere quanta gente ha il tampone positivo, vogliamo sapere quanta gente ha dei sintomi gravi, quanta gente va in ospedale".  Lo ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, a 24 Mattino su Radio 24. "Credo ha aggiunto - che in due anni e mezzo non essere riusciti a fare in Italia un sistema di sorveglianza attivo del Covid con quello che abbiamo passato sia paradossale".

Lazio: 2 anziani su 3 senza quarta dose di vaccino

 "Le quarte dosi del vaccino anti-Covid stanno raddoppiando a livello giornaliero, ma siamo ancora in ritardo: nel Lazio 2 anziani su 3 non hanno fatto ancora la dose di richiamo e molti cittadini non sanno che possono farla anche se non rientrano nelle categorie dei fragili". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, a margine dell'evento a Roma alla Regione Lazio 'La prevenzione delle patologie cardiovascolari e la riduzione della mortalità correlata'.