11 ago 2022 | 28.07
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"Febbre" e 74 decessi dalla fine di aprile dello scorso anno
Kim Jong-un 'vittoria' nella lotta contro il coronavirus in Corea del Nord Sono passati tre mesi dalla dichiarazione e La Corea del Nord è venuta a conoscenza del suo primo caso di "febbre". E poi in Corea del Sud è arrivata un'accusa da parte della sorella, Kim Yo-jong, rivelando che anche suo fratello minore a un certo punto aveva "la febbre alta": "Abbiamo solennemente dichiarato vittoria nella campagna di prevenzione dell'epidemia della più grande emergenza da debellare il nuovo coronavirus che ha invaso il nostro territorio e protegge la vita e la salute delle persone", ha scritto all'agenzia Kcna. Kim ha invece sostenuto la necessità di una vigilanza continua e di misure rigorose sia contro la diffusione delle varianti di Covid-19 che contro il vaiolo delle scimmie La sorella del leader nordcoreano non ha risparmiato sforzi per accusare la Corea del Sud di una "farsa isterica" che ha alimentato il conflitto, ribadendo l'accusa che "qualcos'altro" avrebbe portato il virus dal sud al nord. Invio di volantini di propaganda in mongolfiera dal Sud. Accuse infondate contro Seoul. "Stiamo già valutando vari piani di contromisure, ma le nostre contromisure devono essere una rappresaglia implacabile". Yojeong ha detto - Se il nemico persiste in comportamenti pericolosi come facilitare l'ingresso del virus nella nostra repubblica, non solo lo elimineremo, ma risponderemo, spazzando via le autorità”.
La Corea del Nord ha riportato circa 4,8 milioni di casi di "febbre" dalla fine di aprile dello scorso anno, uccidendo 74 persone.
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