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Crisi del volontariato, aumento dei costi e troppa burocrazia fermano i carri di Carnevale. Le Pro Loco: ''Meglio eventi più semplici con meno rischi''

Il Consorzio Trento Iniziative ha deciso di non occuparsi della sfilata nel capoluogo per "l'eccessivo sforzo necessario dopo l'impegno messo nel periodo natalizio". A Storo la Pro Loco fa i conti con l'aumento dei costi e il calo di volontari mentre a Lavis la sfilata dei carri è stata trasformata in sfilata dei carretti  

TRENTO. Una burocrazia che soffoca, troppe responsabilità, ricambio generazionale che va a scomparire, volontariato in difficoltà e aumenti dei costi. Una situazione tutt'altro che semplice che va a cambiare anche il panorama del Carnevale in Trentino.

Ecco allora che in tanti paesi i carri si fermano e le tanto attese sfilate sono state in gran parte ridimensionate. Dai carri si passa ai carretti e alle sempre più frequenti 'gnoccate' e 'maccheronate'. E' il “carnevale di comunità” messo in campo  per arginare burocrazia, rischi e responsabilità.

“I carnevali si continuano a fare – spiega la presidente delle Pro Loco, Monica Viola – ma sono ben diversi da quelli di un tempo. Sono più semplici, le manifestazioni che vengono all'interno delle comunità sono con costi contenuti grazie anche al fatto che sono proprio le associazioni e le stesse comunità che riescono ad organizzare momenti di festa per i più piccoli sia con eventi gastronomici che con le sfilate delle mascherine”.

Un cambiamento, spiega Viola, che si è fatto più sentire negli ultimi anni visto l'impegno, anche a livello professionale, che necessita la creazione di un carro. “Siamo passati ad un carnevale di comunità, trasformazione arrivata anche per motivi di sicurezza perchè abbiamo avuto degli episodi negativi e per avere una maggiore tutela” conclude la presidente delle Pro Loco Trentine.

A parlare di impegno troppo oneroso è anche Enrico Faes, presidente di Trento Iniziative che quest'anno non organizzerà la sfilata di carri a Trento che, vista la situazione, verrà promossa da altri. “E' un impegno troppo pesante – ci spiega Faes – dopo lo sforzo avuto durante il periodo Natalizio. Oltre all'onere burocratico che è un deterrente per attività di questo tipo”.

Una decisione, quella di non occuparsi della sfilata dei carri a Trento, che Trento Iniziative ha preso per “senso di responsabilità” spiega Faes, puntando maggiormente su altri eventi organizzati nel corso dell'anno.

A non rinunciare a i carri di carnevale è invece Storo. Stiamo parlando di uno dei carnevali più grandi del Trentino che richiama numerosi visitatori da altre regioni. Da qualche anno, però, anche nel paese della Valle del Chiese non viene più organizzata la sfilata. O meglio, i carri ci sono ma rimangono fermi e sono le persone che passeggiano per visitarli.

“Negli anni si è vista la differenza” ci dice Luca Comai, presidente della Pro Loco di Storo. “Organizzare un carnevale sette o otto anni fa era tutt'altra cosa, farlo oggi è davvero impegnativo. Consideriamo poi che il nostro evento è molto strutturato, ci sono carri di dimensioni importanti che raggiungono anche 10 -12 metri di altezza. Il discorso burocratico si è sempre fatto più difficile e questo ha comportato tempi ed energie sempre più rilevanti”.

A tutto questo c'è, come già detto, la questione dei costi di gestione a partire da quelli dei punti ristoro alle bollette. “Gli aumenti ci sono stati – spiega Comai – e si potrebbero ribaltarli sull'utente finale ma la nostra politica è quella di tenere i prezzi bassi accollandoci una parte dell'aumento fino a quando possiamo”.

A soffrire è anche il volontariato che negli ultimi anni ha subito duri contraccolpi. “Si è vista una forte differenza dal pre-covid al post-covid – spiega il presidente della Pro Loco di Storo – con una riduzione notevole del volontariato. Certamente da questo punto di vista una difficoltà c'è”.

E in Trentino c'è anche chi ha deciso di passare dalla classica sfilata di carri a quella più semplice e più creativa di carretti. Stiamo parlando dell'evento organizzato a Lavis. “Abbiamo chiesto chi avrebbe potuto venire da noi con i carri ma non abbiamo ottenuto risposte e allora abbiamo deciso di puntare sulla creatività lanciando una sfilata di carretti e la risposta è stata molto forte ed entusiasta” ci racconta Cristina Zanghellini presidente della Pro Loco di Lavis.

Si è infatti organizzato il “Carnevale del carretto” che vede la cittadinanza protagonista in prima persona con la costruzione di particolari carretti, sfruttando la propria creatività, per poi partecipare alla sfilata finale che si terra il 16 febbraio.

La burocrazia, i rischi e le tante responsabilità – spiega Zanghellini – hanno bloccato tutto e per questo abbiamo pensato a questa iniziativa invogliando la cittadinanza ad utilizzare la creatività. Il risultato è andato oltre le aspettative perché in molti si stanno impegnando. C'è più creatività e più divertimento”.