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Cyber bullismo: come riconoscerlo e prevenirlo

-Rifiuto ad andare a scuola: in particolar modo quando c’è una commistione tra bullismo e cyberbullismo, il ragazzo/a chiede di poter restare a casa o telefona ai genitori durante l’orario scolastico per uscire prima, per presunti malesseri (mal di pancia, mal di testa).

-Calo del rendimento scolastico: vivendo un turbinio di emozioni negative, ansie e preoccupazioni, la mente del ragazzo non è sufficientemente serena per potersi concentrare sugli apprendimenti. Incontra difficoltà a studiare e a rimanere attento durante le spiegazioni.

-Alterazioni del sonno: difficoltà ad addormentarsi, si risveglia frequentemente e ha un sonno agitato a causa di incubi.

-Alterazioni nell’alimentazione: difficoltà a mangiare, dice di non avere appetito oppure mangia molto e nervosamente, come valvola di sfogo.

-Perdita di interesse per attività/hobby: improvvisamente il ragazzo/a sembra non interessarsi più ai propri hobby e non prova piacere per attività prima gradite. Si mostra indifferente, apatico, spento, ed è difficile da coinvolgere in qualsiasi attività.

-Controllo continuo di pc e smartphone: i devices sono continuamente tenuti sott’occhio e non vengono mai lasciati alla vista dei familiari e genitori. 

-Intolleranza alle regole: spesso il disagio si manifesta attraverso episodi, anche rabbiosi, di intolleranza a regole familiari quotidiane (ad esempio, a quella di  non portare il cellulare a tavola). 

-Autolesionismo:  in alcuni casi, la reazione al cyberbullismo, vissuto dalla vittima come una forte ingiustizia che non si riesce a gestire, è l’autolesionismo (come il tagliuzzarsi con una lametta): si scarica su se stessi quello che non si riesce a riversare verso l’esterno.

-Bassa autostima: l’esperienza di bullismo/cyberbullismo incide in maniera fortemente negativa sull’idea che il ragazzo/a ha di sé, determinando insicurezze, bassa autostima, un senso di non valere e di non essere abbastanza che, se non preso in tempo, può ripercuotersi negativamente nella formazione del proprio senso di identità.

Come si può intervenire e come prevenire il cyberbullismo

«Contro il cyberbullismo è stata istituita nel 2017 la legge 71 che individua i tempi entro i quali un contenuto (frasi offensive, foto o filmati) deve essere rimosso dalla rete. Si può infatti richiedere immediatamente al gestore del sito o al titolare del social network l’oscuramento, il blocco, o la rimozione di contenuti illeciti pubblicati online. Questi sono tenuti a farlo entro le quarantott’ore: qualora ciò non avvenisse o come ulteriore tutela ci si può rivolgere al garante della privacy. La stessa legge prevede la nomina in ogni istituto scolastico del referente per il cyberbullismo: un docente formato dai corsi del MIUR – Ministero dell’ Istruzione e del Merito, il quale raccoglie le segnalazioni dei ragazzi e avvisa i genitori affinché si crei un’alleanza educativa fra famiglia e scuola», spiega Brunella Greco. 

La legge combatte e contrasta il cyberbullismo, ma non lo previene: «ciò che invece è necessario fare per un’azione di prevenzione vera e propria è andare alle radici del fenomeno, individuandone la causa, che è la totale mancanza di empatia da parte del cyberbullo e anche da parte degli spettatori che con totale indifferenza e anzi spinti da quel particolare legame tra pari filmano le violenze senza intervenire. Occorrono quindi dei corsi di educazione all’affettività intesa come amicizia vera e rispetto e che faccia comprendere che il vero coraggio non è l’omertà ma è andare a chiedere aiuto per il compagno/amico in difficoltà».

Una Help Line dedicata

L’ azione di prevenzione che si può mettere in atto subito è quella offerta da Generazioni Connesse. Il sito offre una Help line di ascolto attiva 24 ore al giorno 365 giorni l’anno per docenti, genitori e ragazzi stessi, oltre alla possibilità di entrare subito nella chat di Telefono Azzurro. La Help line fornisce un aiuto immediato e competente su questioni quali appunto il cyberbullismo, l’adescamento online, la pedopornografia. 

Il Cyberbullismo di genere

Ma, avvisa Brunella Greco «C’è un altro aspetto specifico e importante che riguarda il vissuto di giovani e adolescenti, finora poco esplorato: quello della violenza di genere on-line nelle relazioni di coppia. Ancora troppo spesso, infatti, comportamenti abusivi e di controllo mediati dalle tecnologie digitali e dai social media rischiano di essere normalizzati e scambiati per forme di amore, ma possono essere di fatto vere e proprie forme di violenza agite all’interno della coppia e nel suo contesto sociale.